Pete Hegseth, il capo del Pentagono dice basta all’esercito “woke”: “Sciocchezze ideologiche”

Hegseth
Credits: CBS News
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Pete Hegseth, a capo del cosiddetto “Dipartimento della Guerra” americano, dice basta alle “sciocchezze ideologiche” e ai “generali grassi” e tuona: “Il pacifismo è ingenuo e pericoloso”

Venti di guerra dalle parti del Pentagono, dove Pete Hegseth, capo del Dipartimento della Difesa – ora chiamato anche appunto Dipartimento della Guerra – vuole cambiare le cose seguendo la linea di Trump. Innanzitutto, sostiene: “Da questo momento in poi, l’unica missione del Dipartimento della Guerra appena ripristinato è questa: combattere la guerra. Non perché vogliamo la guerra, ma perché vogliamo la pace“.

“Le uniche persone che meritano la pace sono quelle disposte a fare la guerra per difenderla. Ecco perché il pacifismo è così ingenuo e pericoloso. O proteggi il tuo popolo e la tua sovranità o sarai sottomesso da qualcosa o qualcuno”, dice Hegseth. Ma la guerra che vuole muovere non è solo verso l’esterno, ma anche verso l’interno.

Intende infatti dire basta a “decenni di decadenza” e mettere un freno alle “sciocchezze ideologiche” – discussioni su bullismo, cambiamento climatico, tossicità e discriminazioni di etnia e di genere – che secondo lui avrebbero indebolito l’esercito americano negli ultimi anni. “L’esercito è stato costretto da politici sciocchi e sconsiderati a concentrarsi sulle cose sbagliate. Siamo diventati il ‘dipartimento woke’. Ma ora non più”.

E ce l’ha poi con i “generali o ammiragli grassi” e in generale qualunque soldato americano che si presenti in sovrappeso. “È del tutto inaccettabile vedere nei corridoi del Pentagono generali e ammiragli grassi che sono a capo di comandi in tutto il Paese, nel mondo, è una brutta figura. È brutto, e non rispecchia ciò che siamo”.

“Dire a qualcuno di farsi la barba, tagliarsi i capelli, rimettersi in forma e aggiustarsi la divisa e arrivare puntuale al lavoro, questa è la discriminazione che vogliamo”, insiste Hegseth. E ne ha anche sulla presenza delle donne nell’esercito, sulla quale in passato si era già espresso negativamente.

“Non si vuole impedire alle donne di servire, le nostre donne militari sono le migliori al mondo, ma quando si tratta di qualsiasi incarico che richieda forza fisica in combattimento, gli standard devono essere alti e uguali per tutti, a prescindere dal genere. Se le donne ci riescono, eccellente. Se invece no, allora significa che nessuna donna si qualifica per un ruolo da combattimento”, sostiene. Tutte parole destinate a far discutere.

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Fonte: ADNKronos