Ariana Grande e la Casa Bianca non sono esattamente in buoni rapporti
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Negli ultimi giorni si è acceso un confronto insolito tra la popstar Ariana Grande e la Casa Bianca, un episodio che dimostra come la politica americana e la cultura pop possano intrecciarsi in modi sorprendenti.
La scintilla è partita da Instagram: la cantante ha condiviso un post dell’attivista Matt Bernstein che denunciava le politiche dell’amministrazione Trump. Nel testo, Bernstein ha lanciato un vero e proprio ultimatum agli elettori repubblicani, sottolineando gli effetti devastanti dei raid dell’ICE, della retorica contro le persone transgender e delle minacce ai diritti democratici. Il messaggio si concludeva con una domanda tagliente:
Sono passati 250 giorni. Ora che gli immigrati sono stati violentemente strappati alle loro famiglie e le comunità sono state distrutte, ora che le persone trans sono state incolpate praticamente di tutto e vivono nella paura, ora che la libertà di parola è sull’orlo del collasso per tutti noi, la vostra vita è migliorata?
Un contenuto del genere, condiviso da un’artista del calibro di Ariana Grande, non poteva passare inosservato. Poche ore dopo, infatti, Entertainment Weekly ha riportato la risposta ufficiale della Casa Bianca, affidata al vice portavoce Kush Desai. Inaspettatamente, il comunicato ha utilizzato i titoli delle canzoni di Ariana Grande per articolare la replica politica:
Risparmia le lacrime, Ariana. Perché le azioni del presidente Trump hanno posto fine alla crisi inflazionistica di Joe Biden e stanno portando migliaia di miliardi di nuovi investimenti – ha dichiarato Desai.
Non è tutto. Nel prosieguo della nota, il portavoce ha aggiunto:
Ha persino firmato un ordine esecutivo, come per magia, che ha aperto la strada alla FTC per reprimere Ticketmaster per aver truffato i fan di Ariana Grande che andavano al concerto. Guarisci presto, Ariana!
Il riferimento non è casuale: la Federal Trade Commission ha di recente avviato un’azione legale contro Live Nation e Ticketmaster, accusandole di aver ingannato i consumatori sui prezzi di rivendita. Una battaglia che si inserisce in un contesto più ampio, già segnato da procedimenti contro altre società di ticketing coinvolte nella rivendita illegale di biglietti per artisti come Taylor Swift.
Per Ariana Grande non è certo la prima presa di posizione politica: la cantante, che in passato aveva già sostenuto Barack e Michelle Obama, ha appoggiato apertamente la candidatura democratica di Kamala Harris durante le elezioni del 2024.
Che ne pensate?