Parla Barack Obama
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Il dibattito sull’uso del paracetamolo in gravidanza è tornato improvvisamente al centro dell’attenzione pubblica dopo le affermazioni di Donald Trump, che hanno sollevato dure critiche e reazioni da parte del mondo scientifico, politico e dell’ex presidente Barack Obama. L’argomento è particolarmente delicato poiché tocca sia la salute delle donne incinte sia la sensibilità delle famiglie che vivono l’esperienza dell’autismo.
Le dichiarazioni di Trump
Durante un intervento lo scorso 22 settembre, Trump ha affermato che l’assunzione di Tylenol, nome commerciale del paracetamolo, durante la gravidanza potrebbe essere associata a un “rischio molto elevato di autismo”. Ha quindi invitato le future madri a “resistere” e ad evitare l’uso del farmaco, se non in casi strettamente necessari.
Queste parole hanno subito provocato un’ondata di polemiche, anche perché contrastano con la posizione delle principali organizzazioni sanitarie mondiali.
La replica dell’OMS
In una nota ufficiale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sottolineato che “attualmente non ci sono prove scientifiche conclusive che confermino un possibile collegamento tra l’autismo e l’uso di paracetamolo”. L’OMS ha inoltre ricordato che a livello globale quasi 62 milioni di persone (circa una su 127) convivono con un disturbo dello spettro autistico. Le cause, tuttavia, restano complesse e multifattoriali: fattori genetici, ambientali e neurologici vengono presi in considerazione, ma non esistono certezze definitive.
L’intervento di Barack Obama
A Londra, durante un dialogo pubblico con lo storico David Olusoga, l’ex presidente Barack Obama ha affrontato direttamente il tema, lanciando un duro monito sul rischio di diffondere informazioni fuorvianti riguardo alla salute.
Abbiamo di fronte lo spettacolo del mio successore nello Studio Ovale che fa affermazioni generali su certi farmaci e sull’autismo che sono state continuamente smentite – parla Barack Obama.
Il grado in cui ciò compromette la salute pubblica, il grado in cui può arrecare danno alle donne incinte, il grado in cui crea ansia nei genitori che hanno figli autistici, che, tra l’altro, sono di per sé soggetti a uno spettro, e molto di ciò che viene pubblicizzato come questi enormi aumenti in realtà ha a che fare con un ampliamento dei criteri in quello spettro, in modo che le persone possano effettivamente ottenere servizi e aiuto. Tutto questo è violenza contro la verità.
La posizione ufficiale di Tylenol
Il marchio Tylenol ha voluto a sua volta intervenire con una dichiarazione mirata a rassicurare le consumatrici: il paracetamolo viene descritto come “uno dei farmaci più studiati della storia”, sicuro se assunto secondo le indicazioni mediche.
Il comunicato ribadisce che:
I fatti restano invariati: oltre un decennio di rigorose ricerche, avallate da autorevoli professionisti del settore medico, confermano che non esistono prove credibili che colleghino il paracetamolo all’autismo
L’azienda sottolinea inoltre che febbre e dolori non trattati durante la gravidanza possono rappresentare rischi significativi, in particolare nel primo trimestre, e raccomanda sempre di rivolgersi al medico prima dell’assunzione di qualsiasi farmaco.
Che ne pensate?