Il caso Jimmy Kimmel costringe Disney ad aumentare i prezzi
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La televisione americana si è trovata al centro di un acceso dibattito nelle ultime settimane, quando lo show notturno di Jimmy Kimmel è stato sospeso e successivamente reinserito nel palinsesto della ABC. Quella che poteva sembrare una normale decisione editoriale si è trasformata in un vero caso nazionale, con ripercussioni economiche e mediatiche per la Disney, proprietaria della rete.
Tutto è iniziato dopo un monologo di Kimmel che ha sollevato forti polemiche. Il conduttore, infatti, ha commentato l’assassinio di Charlie Kirk, lasciandosi andare a osservazioni che non sono passate inosservate. Nel suo discorso è sembrato anche deridere la reazione di Donald Trump alla tragedia, il che ha alimentato ulteriormente la controversia.
In seguito a quell’episodio, la ABC ha deciso di sospendere il programma “a tempo indeterminato”. Una scelta che ha immediatamente suscitato proteste sui social e critiche da parte di esponenti politici, i quali hanno accusato la rete di praticare censura, andando contro i principi della libertà di espressione.
Nonostante la decisione della rete di riportare Jimmy Kimmel Live! in onda, due grandi affiliate – Sinclair Inc. e Nexstar – hanno dichiarato che non trasmetteranno il programma. Questa scelta ridurrà la portata complessiva dello show di circa un quarto del pubblico totale della ABC, compromettendo potenzialmente ascolti e inserzionisti.
Le conseguenze non si sono limitate al piano editoriale. Disney, già impegnata in una fase delicata per i suoi investimenti nel settore streaming, ha visto le proprie azioni scendere del 2,31% secondo Market Watch, con perdite di miliardi di dollari di capitalizzazione in seguito alla diffusione della notizia.
Parallelamente, l’azienda ha confermato un aumento dei prezzi dei propri pacchetti digitali, tra cui Disney+, Hulu ed ESPN. Gli abbonati stanno ricevendo notifiche in vista delle nuove tariffe che entreranno in vigore dal 21 ottobre negli States:
- Disney+ con pubblicità: da 9,99 $ a 11,99 $ al mese
- Disney+ senza pubblicità: da 15,99 $ a 18,99 $ al mese
- Hulu con pubblicità: da 9,99 $ a 11,99 $ al mese
- Abbonamento annuale UK: a £99,90
Si tratta del terzo rincaro in tre anni, un dettaglio che pesa ancora di più in un momento di instabilità e critiche per il gruppo.
Secondo Crystal Gorges, esperta di comunicazione e brand reputation, la questione rischia di allontanare una parte consistente del pubblico fedele allo show e, di conseguenza, di danneggiare l’immagine di Disney e ABC.
Gorges ha dichiarato a FOX Business:
ABC e Disney sono già sotto esame, con la pressione della FCC così pubblica che gli spettatori possono facilmente collegare i puntini e interpretare una sospensione come un adempimento politico piuttosto che una decisione di programmazione. Il pericolo finanziario non è tanto che gli inserzionisti se ne vadano, quanto che gli spettatori fedeli si alienino, che vedono la cosa come censura
Gli spettatori fedeli che si sintonizzano sera dopo sera, o che pagano abbonamenti Disney/ABC, potrebbero sentirsi come se le loro voci venissero messe a tacere. Questo senso di alienazione può rapidamente trasformarsi in opposizione organizzata, movimenti sui social media o persino in disdette da parte degli abbonati. Il rischio monetario a lungo termine deriva dagli effetti a catena derivanti dall’essere visti come soggetti a cedimento alle pressioni esterne
Che ne pensate?