Alessandro Gassmann su Gaza: “Si è superato il limite, si è persa l’umanità” [VIDEO]

Gassmann
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E sullo sciopero e sulle manifestazioni in Italia, Gassmann si pronuncia: “Questo paese mi stupisce in continuazione. In questo caso in maniera positiva. Siamo ancora in attesa che chi ci governa dica qualche cosa”

Alessandro Gassmann, come molti, non può più stare a guardare di fronte all’orrore che prosegue in Palestina, e in occasione dello sciopero generale per protestare contro l’incedere dell’invasione israeliana affida ai social un lungo, accorato messaggio: “Osservando questa giornata di grandissima partecipazione per l’orrore che sta avvenendo in Palestina, a Gaza in particolare, mi viene da dire che questo paese mi stupisce in continuazione”.

“In questo caso in maniera positiva: è veramente bello quello che questa gente ha portato in piazza. Poi cominceranno a dire che quei facinorosi che hanno attaccato la polizia alla stazione di Milano rappresentano questa manifestazione, ma come sappiamo non è così. Quelli sono pochi imbecilli che tentano di rovinare una manifestazione pacifica come quella meravigliosa manifestazione pacifica che abbiamo visto oggi”.

Si è superato il limite, si è persa l’umanità, e forse questo ha causato una reazione di tutte le persone, ragazzi, padri, nonni, madri, nonne, zie, tutti in piazza per chiedere di recuperare l’umanità. E siamo ancora in attesa che chi ci governa dica qualche cosa in questo senso. Oggi osservavo l’immagine di un bambino di sette, otto anni, che stava piangendo in mezzo alla polvere con sua sorella sulle spalle, cercando una famiglia che evidentemente non c’era più”.

Mi ha molto colpito, mi ha molto ferito, come le centinaia di immagini che abbiamo visto in questi mesi, in questi due anni di guerra, di genocidio, perché di questo si tratta, è inevitabile utilizzare questa parola che è orribile ma che rappresenta quello che sta accadendo in Palestina. Auguriamoci che la pace torni, che si faccia qualche cosa e che i governi che ci rappresentano – in Europa, non soltanto in Italia – ma i tanti governi che ancora non si sono pronunciati in questo senso facciano la loro parte, se non altro per quel bambino che porta sulle spalle sua sorella”.

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