Mondo in pericolo: tempesta solare e spostamento dei poli

Un esperto di meteorologia spaziale avverte: una tempesta solare potrebbe spostare i poli magnetici e causare disastri al mondo.

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Credits: Getty stock
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Un nuovo allarme per il nostro mondo

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Un nuovo allarme arriva dal mondo della meteorologia spaziale: potremmo essere sull’orlo di un disastro geomagnetico capace di mettere in ginocchio l’intera civiltà umana. Secondo Ben Davidson, fondatore di Space Weather News, un evento catastrofico di origine solare potrebbe scatenare uno spostamento dei poli magnetici e innescare una serie di conseguenze devastanti per il pianeta.

Davidson, intervistato dal podcast Matt Beall Limitless, ha avvertito che una possibile “micronova” solare potrebbe causare uno spostamento dei poli magnetici terrestri, portando con sé tsunami, disastri climatici ed estinzioni di massa. L’esperto sottolinea che la scienza supporta questa teoria e che potremmo essere già entrati nella fase iniziale dell’evento.

Secondo Davidson, il nostro mondo assiste a eventi solari ciclici: ogni 6.000 anni si verifica un’esplosione di intensità moderata, mentre ogni 12.000 anni avviene un evento molto più grave.

L’ultimo episodio rilevante di questo tipo risale al 1859, noto come Evento Carrington, quando potenti tempeste solari causarono incendi ai cavi telegrafici e malfunzionamenti dei sistemi di comunicazione. Davidson avverte che, con l’attuale indebolimento del campo magnetico terrestre, un evento simile oggi avrebbe conseguenze molto più distruttive.

L’esperto ha dichiarato che il disastro geomagnetico potrebbe verificarsi entro i prossimi 10-25 anni, con il rischio di provocare il collasso delle reti elettriche di tutto il mondo, l’interruzione della produzione e distribuzione di acqua e cibo, il blocco dell’agricoltura basata su GPS e il fallimento delle risposte di emergenza

Entro tre giorni non ci sarà più benzina alle pompe di rifornimento, né cibo nei supermercati – ha avvertito Davidson.

Il progressivo indebolimento del nostro scudo magnetico, causato dai cambiamenti nelle correnti di ferro fuso all’interno del nucleo terrestre, starebbe accelerando lo spostamento dei poli e aumentando la vulnerabilità del pianeta alle tempeste solari.

Anche la comunità scientifica osserva con attenzione questi fenomeni: uno studio dell’Università di Bristol collega il declino del pianeta all’eccesso di emissioni di CO2, sottolineando la necessità di ridurre drasticamente l’uso di combustibili fossili per evitare conseguenze ancora più gravi.

Non si assiste a un’estinzione di massa da 66 milioni di anni, quando i dinosauri furono spazzati via. Se le previsioni di Davidson si riveleranno corrette, potremmo essere vicini a un nuovo evento di portata globale.