Mercoledì 10 settembre, Charlie Kirk, noto esponente conservatore americano, stava partecipando a una conferenza organizzata dall’evento “The American Comeback Tour” presso la Utah Valley University, a Orem. L’incontro, parte di una serie programmata nelle università statunitensi, prevedeva un dibattito pubblico.
Quello che era stato concepito come un confronto, però, si è trasformato in tragedia. Secondo le ricostruzioni, dall’alto del tetto di un edificio universitario sono stati esplosi colpi di arma da fuoco: Kirk è stato raggiunto al collo. Le sue condizioni sono parse immediatamente critiche; poco dopo il suo arrivo in ospedale, sarebbe deceduto.
Appena trapelata la notizia, la reazione dell’opinione pubblica è stata intensa. In tantissimi hanno manifestato cordoglio e sdegno, mentre altri – in modo disturbante – hanno trattato la morte come una conseguenza inevitabile delle sue posizioni politiche conservatrici. In effetti, Charlie Kirk è sempre stato molto chiaro nei suoi ideali: qualcuno ha colto l’accaduto come una sorta di “giusta punizione” per le sue idee, cosa che ha provocato forti polemiche.
In mezzo ai commenti contrastanti, uno in particolare ha acceso la discussione: un post da una pagina social con una foto di Charlie Kirk mentre discute, sovrapposto al testo “Le armi salvano vite” e “Finché non tolgono anche la tua”. Molti utenti hanno reagito favorevolmente, o quantomeno con apertura verso quell’idea.
Fedez, che ha seguito le reazioni, ha deciso di intervenire in prima persona. Su Instagram ha pubblicato delle storie in cui condanna l’atteggiamento di chi ha celebrato un evento tragico:
I commenti sotto questo post sono la dimostrazione di quanto chi si considera democratico ed antifascista a volte non è poi così diverso dal suo nemico (spesso immaginario). Per quanto possiate considerare aberranti le idee di Charlie Kirk, ieri è morta una persona per un’idea. Non c’è un c***o da festeggiare