L’amministrazione Trump avrebbe esercitato pressioni sulla Smithsonian Institution per modificare mostre e attività museali in linea con una visione più “patriottica” della storia americana. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il 12 agosto la Casa Bianca avrebbe inviato una lettera ufficiale al segretario dello Smithsonian, Lonnie Bunch, sollecitando una revisione dei contenuti.
La richiesta si inserirebbe nel quadro di un ordine esecutivo firmato il 27 marzo e intitolato Ripristinare la verità e la sanità mentale nella storia americana. Nel documento si accusa lo Smithsonian di essere caduto “sotto l’influenza di un’ideologia divisiva e incentrata sulla razza”, promuovendo “narrazioni che ritraggono i valori americani e occidentali come intrinsecamente dannosi e oppressivi”.
Secondo indiscrezioni, la lettera fornisce indicazioni su come eliminare contenuti “divisivi o ideologicamente motivati” e sostituirli con un linguaggio “unificante e storicamente accurato”. L’istituzione dovrebbe inoltre inviare un rapporto entro 30 giorni prima di procedere a eventuali modifiche.
La collaboratrice senior della Casa BiancaLindsay Halligan, firmataria della missiva, ha dichiarato:
Si tratta di preservare la fiducia in una delle nostre istituzioni più amate. I musei e le mostre dello Smithsonian dovrebbero essere accurati, patriottici e illuminanti, garantendo che rimangano luoghi di apprendimento, meraviglia e orgoglio nazionale per le generazioni a venire
Lo Smithsonian ha replicato con fermezza, sottolineando che il proprio lavoro “si basa su un profondo impegno verso l’eccellenza accademica, la ricerca rigorosa e la presentazione accurata e fattuale della storia”. L’istituzione ha precisato di “esaminare la lettera tenendo presente questo impegno” e di voler “continuare a collaborare in modo costruttivo con la Casa Bianca, il Congresso e il Consiglio di reggenza”.
Il dibattito si è intensificato dopo che il Washington Post ha rivelato, il 31 luglio, una modifica alla mostra del National Museum of American History intitolata La presidenza americana: un glorioso fardello. Dal 2021 l’esposizione conteneva un’etichetta dedicata ai due impeachment di Trump con la nota “Caso in fase di riprogettazione (la storia accade)”.
Secondo il quotidiano, l’etichetta è stata rimossa a luglio nell’ambito di una “revisione dei contenuti che lo Smithsonian ha accettato di intraprendere” a seguito delle pressioni della Casa Bianca. Un portavoce dell’istituzione ha chiarito che l’etichetta doveva essere “un’aggiunta temporanea per affrontare gli eventi attuali” e che la sezione Limiti del potere presidenziale “necessitava di un aggiornamento”.
Le modifiche hanno alimentato le accuse di “riscrittura della storia”. Ritchie Torres ha contestato duramente le affermazioni della commentatrice CNN Jilian Michaels, che aveva difeso la revisione voluta da Trump.
Non sta insabbiando la schiavitù, e non si può collegare l’imperialismo, il razzismo e la schiavitù a una sola razza, che è più o meno ciò che fa ogni singola mostra”, ha dichiarato Michaels alla conduttrice Abby Phillip. Quando Michaels ha aggiunto che “la schiavitù è vecchia di migliaia di anni”, Torres ha replicato: “Questo è uno straordinario revisionismo storico”.