Sandro Castro, nipote di Fidel, è un influencer di successo

Dal mito rivoluzionario al content creator: la storia di Sandro Castro, nipote di Fidel, simbolo controverso della nuova Cuba

sandro castro
Credits: Instagram/sandro castro
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Sandro Castro è molto diverso da suo nonno Fidel

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In un Paese come Cuba dove la storia è ancora viva nei murales e nei comizi, e dove il cognome Castro evoca rivoluzioni e barricate, c’è oggi un nuovo volto a dividere l’opinione pubblica cubana. Non si tratta di un leader politico, né di un attivista, ma di un influencer. Sandro Castro, nipote dell’iconico Fidel, è diventato una figura controversa.

Per alcuni rappresenta il decadimento dell’ideale rivoluzionario; per altri è solo il riflesso di una generazione che, ereditando un sistema esausto, ha scelto di vivere in un’altra direzione. Ma chi è davvero questo giovane che posta balletti su TikTok mentre il suo Paese soffre blackout e carenze croniche?

Dimenticate il mito del guerrigliero con il sigaro e la divisa. Oggi, la scena cubana è dominata da ben altre immagini: filtri da gatto su Instagram, party esclusivi, auto di lusso e cocktail serviti in locali VIP. Sandro Castro, classe 1992, è il simbolo più evidente di questo passaggio generazionale. È il volto di un castrismo che ha cambiato pelle, abbandonando la retorica del popolo e della patria per abbracciare quella dei numeri—non quelli del partito, ma quelli dei follower.

Con oltre 120 mila seguaci su Instagram e qualche migliaio su TikTok, Sandro ha costruito la sua popolarità condividendo contenuti leggeri e virali. Challenge musicali, animali, auto di lusso, ragazze in posa e birra Cristal sono il suo pane quotidiano. Uno stile di vita lontanissimo da quello dei suoi connazionali che ogni giorno affrontano la scarsità di beni essenziali.

Uno dei simboli più potenti del declino della Rivoluzione – come evidenziato dal Pais.

Sandro Castro nasce in un contesto di privilegi. Figlio di Rebecca Arteaga e Alexis Castro Soto del Valle—uno dei cinque figli di Fidel Castro e della sua compagna Dalia Soto del Valle—non ha mai nascosto la sua passione per la bella vita. Fuma sigari pregiati Habanos, guida Mercedes-Benz e viaggia su jet privati. Eppure, ha vissuto anche lui tra le contraddizioni tipiche dell’isola: blackout frequenti, crisi economiche, la rivolta dell’11 luglio e l’esodo di molti suoi coetanei verso altri Paesi.

Ma a differenza di chi lotta o fugge, lui sceglie di festeggiare. Durante la pandemia ha organizzato party privati nel suo EFE Bar nel quartiere Vedado dell’Avana, brindando con whisky e musica ad alto volume. Non parla di politica, né di giustizia sociale. La sua vita online è fatta di beats reggaeton, gatti, cocktail e maschere di Halloween.

Quella di Sandro Castro non è più la Cuba austera e barricadera del nonno Fidel. È una Cuba filtrata, che si mette in posa per i social e balla al ritmo delle hit del momento. Una nazione divisa tra chi sopravvive e chi ostenta. Mentre molti faticano a trovare benzina o medicinali, lui pubblica storie di viaggi, feste e selfie in auto di lusso.

La contraddizione è palese. Il reggaeton, un tempo osteggiato dal regime castrista, oggi è la colonna sonora della vita del nipote del líder máximo. La demonizzazione dell’Occidente ha ceduto il passo a Halloween e costumi da Batman.

Che ne pensate?