Bring Her Back: la trasformazione ha inorridito il cast

In unì'intervista con Screenrant, il cast e i registi di Bring Her Back hanno parlato di uno dei momenti più intensi del film

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Uno degli elementi più intensi di Bring Her Back

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Con il loro secondo lungometraggio, Bring Her Back (qui la nostra recensione), i fratelli Danny e Michael Philippou confermano il loro talento nel combinare il terrore sovrannaturale con il dramma emotivo, esplorando i confini oscuri del lutto. Dopo il successo clamoroso di Talk to Me, i due registi tornano con una storia che scava nelle profondità dell’animo umano, attraverso il punto di vista di due fratelli adottivi, Piper e Andy, interpretati da Sora Wong e Billy Barratt.

La vicenda di Bring Her Back prende il via quando Piper e Andy vengono accolti in una nuova casa adottiva, apparentemente tranquilla, ma ben presto si accorgono che qualcosa non va. Laura, interpretata da una straordinaria Sally Hawkins, li accoglie con apparente calore, ma dietro la facciata gentile si nasconde un’ossessione terrificante: riportare in vita la figlia morta attraverso pratiche occulte.

Il cast include anche Jonah Wren Phillips, al suo debutto cinematografico nei panni di Oliver, un personaggio che subisce una lenta e spaventosa metamorfosi, fisica e psicologica. La sua trasformazione demoniaca ha lasciato il segno sia sullo schermo che tra gli stessi attori e registi.

È stato davvero incredibile – dice Phillips a Screenrant. Le protesi sono state una parte fondamentale della trasformazione in Ollie. Il team che si è occupato delle protesi ha affrontato tutte le fasi. È stato davvero emozionante vedere come si è trasformato da un piccolo particolare strano in un demone completo

Le protesi utilizzate per la trasformazione di Ollie in Bring Her Back sono state così realistiche da influenzare l’interazione sul set. Michael Philippou ha raccontato con ironia come fosse difficile parlare con Phillips durante le riprese:

Parlando con lui sul set, visto che parla ancora normalmente, gli ho chiesto: ‘Giochi?’. ‘Sì, un po’ ad Assassin’s Creed’. Ed è un demone. Gli parlavo, ma senza guardarlo. Gli ho detto: ‘Jonah, puoi parlare dall’altra stanza, per favore? Girati, Jonah, quando ci parli, per favore

Danny Philippou conferma la forza dell’effetto visivo:

Phillips aveva un aspetto ‘orribile’ quando era completamente truccato

Anche Sora Wong ha confessato di aver provato un certo disagio:

Poiché non ho mai girato un film, non ho mai visto così tante protesi e tutto quel sangue e roba del genere. È stato orribile

Il tema centrale di Bring Her Back è il lutto. La disperazione di Laura la porta a superare ogni limite morale, gettando nel caos anche la vita dei nuovi arrivati. Quando è stato chiesto a cast e registi quanto sarebbero disposti a spingersi per riportare in vita una persona cara, le risposte sono state sincere e profonde:

So che se Michael morisse, non sarei affatto triste – scherza Danny riferendosi a suo fratello. Sora ha chiesto la cassetta rituale, quindi non so cosa stia cercando di fare. Io lo farei

Wong ride all’accusa di Danny prima di prendersi un secondo per riflettere e infine decidere che non ci sarebbe andata.

Credo di no. Penso che ci sia troppa perdita. Perché stai cercando di riportare in vita una persona cara, ma poi potresti portare via la persona cara di qualcun altro, ed è un ciclo continuo. Penso che sia una buona idea affrontare il dolore, ma non lo so. Non credo proprio – ammette Phillips.

Per rendere credibile il rapporto tra Piper e Andy, Wong e Barratt hanno avuto modo di conoscersi a fondo durante la fase di pre-produzione di Bring Her Back. Questo ha contribuito a costruire un’ottima alchimia tra i due giovani interpreti.

Abbiamo dedicato molto tempo a conoscerci durante la pre-produzione, il che è davvero importante, perché in molti film non si ha davvero quel tempo. A volte arrivi e basta ed è come entrare in azione – spiega Barratt. Penso che trovare quel rapporto tra fratello e sorella sia stato fondamentale anche per trovare il personaggio. È stato bello.

Danny Philippou sottolinea l’importanza di quel lavoro extra, che ha coinvolto anche attività esterne:

Portarli a una partita AFL, il football australiano, e interpretare i loro personaggi come fratello e sorella, trasmette una storia vissuta e crea un legame. Anche se non sarà mai presente nel film, quel legame prestabilito sembra reale, perché l’hanno vissuto in qualche modo. Siete stati fantastici insieme. Mi si è spezzato il cuore quando l’abbiamo vista…

Michael aggiunge un aneddoto divertente, citando una scena molto intensa tra i due attori:

Sembrano davvero fratelli quando ‘Sora picchia a sangue Billy’ nel film

Quella è stata la mia scena preferita di Bring Her Back – aggiunge Sora, facendo morire dal ridere tutti, giustificandosi dicendo: “Sono rimasta fedele al mio personaggio”

Che ne pensate? Andrete a vedere Bring Her Back?