Superman continua a far parlare di sè
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Il nuovo film Superman diretto da James Gunn (qui la nostra recensione), appena uscito nelle sale cinematografiche e già campione d’incassi con 220 milioni di dollari al debutto globale, ha acceso un intenso dibattito politico online. La controversia riguarda l’interpretazione della trama come possibile allegoria del conflitto israelo-palestinese. Secondo molti utenti, attivisti e commentatori, la guerra rappresentata tra le due nazioni immaginarie del film, Bovaria e Jarhanpur, rifletterebbe simbolicamente le dinamiche geopolitiche del Medio Oriente.
Nel film, Lex Luthor (interpretato da Nicholas Hoult) è responsabile dell’innesco di una guerra tra Bovaria, nazione aggressore e militarizzata, e il suo vicino più debole, Jarhanpur. Superman interviene per fermare un attacco, diventando così parte di uno scenario di conflitto internazionale. Questa rappresentazione ha portato molti spettatori a vedere in Bovaria un’analogia con Israele e in Jarhanpur un riflesso della Palestina.
Tra le voci più rilevanti nel dibattito figura Hasan Piker, noto commentatore politico di sinistra e popolare streamer su Twitch, che ha pubblicato un video virale su YouTube sostenendo che Superman sia una critica velata a Israele. Piker ha definito il film “due ore e dieci minuti di fancu*o Israele per tutto il tempo”, aggiungendo che chiunque affermi il contrario starebbe “mentendo“, e ribadendo che si tratta chiaramente di un “analogo di Israele e Palestina”.
A Piker ha risposto Ben Shapiro, commentatore conservatore, che ha definito l’interpretazione di sinistra una forzatura ideologica. In un suo video su YouTube, Shapiro ha affermato che solo chi ha un “cervello di sinistra” potrebbe vedere in Superman un riferimento alla guerra in Medio Oriente. Ha inoltre sostenuto che il film “non corrisponde ai fatti” della guerra reale a Gaza e non contiene un’agenda politica.
Sulla scia del confronto tra i due influencer, il web si è riempito di articoli e contenuti che pongono interrogativi come: “Il nuovo film di Superman è anti-israeliano?” e “Il nuovo film di Superman riguarda la guerra tra Israele e Hamas?”.
Come riportato da Variety, attivisti e influencer filo-palestinesi stanno lodando il film per quello che considerano un chiaro rimprovero a Israele, alla luce della campagna militare a Gaza. Tuttavia, la cronologia suggerisce una diversa interpretazione: James Gunn ha consegnato la sceneggiatura nel maggio 2023, mesi prima che l’attuale escalation del conflitto israelo-palestinese iniziasse nell’autunno dello stesso anno.
Lo stesso regista ha affrontato direttamente la questione prima del debutto del film. In un’intervista al Times di Londra, Gunn ha dichiarato:
Quando ho scritto il film, il conflitto mediorientale non era in corso. Quindi ho cercato di fare piccole cose per allontanarlo da questo, ma non ha nulla a che fare con il Medio Oriente. Si tratta dell’invasione di un paese molto più potente, governato da un despota, in un paese problematico in termini di storia politica, ma totalmente indifeso contro l’altro paese. È davvero un’invenzione
Nonostante le parole di Gunn, il dibattito sui social continua a divampare, e probabilmente crescerà con il progredire degli incassi del film. Non è la prima volta che Superman si trova al centro di polemiche politiche. Già prima dell’uscita, il film era diventato oggetto di discussione quando Gunn ha descritto il supereroe come un “immigrato”, suscitando dure critiche da ambienti conservatori, tra cui Fox News, che ha definito il film “SuperWoke”.
Alla première di Los Angeles, Sean Gunn, fratello del regista, ha difeso pubblicamente la posizione:
Sì, Superman è un immigrato, e sì, le persone che sosteniamo in questo Paese sono immigrati e se non ti piace questo, non sei americano. Chi dice di no agli immigrati è contro il modo di vivere americano
Anche Dean Cain, attore che ha interpretato Superman in passato, è intervenuto, dichiarando a TMZ che Gunn ha commesso un “errore” con quella dichiarazione. La polemica ha raggiunto perfino i vertici politici: la Casa Bianca ha condiviso un meme in cui l’ex presidente Donald Trump appare con il corpo di Superman, in un finto poster del film, accompagnato dallo slogan “stile di vita americano”, richiamando le origini patriottiche del personaggio.
Il nuovo Superman, tra riflessioni sociali e tensioni geopolitiche, si conferma così molto più di un semplice film di supereroi: è un catalizzatore del dibattito culturale e politico globale.
Che ne pensate?