Hayao Miyazaki, 3 capolavori di un genio assoluto

Un viaggio nel genio di Hayao Miyazaki con 3 dei suoi capolavori più amati e importanti

Hayao Miyazaki
Credits: Oscars / YouTube
Condividi l'articolo

A cura di Sara Tersigni

Un viaggio nell’arte di Hayao Miyazaki

Seguiteci sempre anche su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp!

Hayao Miyazaki è considerato uno dei registi più importanti per quanto riguarda l’animazione giapponese, realizzando, nel corso della sua lunga carriera, delle vere e proprie opere d’arte, colme di significato e poesia, capaci di risvegliare il bambino nascosto dentro ogni essere umano. Il maestro Miyazaki nelle sue pellicole affronta varie tematiche, come l’amore, l’amicizia e la scoperta di sé, attraverso gli occhi puri e curiosi di bambini e adolescenti, relegandoli in ambientazioni sempre naturali.

I personaggi che crea non sono mai statici ma in continua evoluzione, portandoli ad intraprendere viaggi per una realizzazione personale. In particolar modo i personaggi femminili per il regista sono fondamentali, hanno un ruolo centrale, rappresentati da caratteri forti e determinati, in grado di superare le sfide che si presentano lungo il cammino. 

All’interno dei suoi prodotti, per giunta, sono sempre presenti elementi magici, creature volanti e soprannaturali, rendendo ciò che crea brillante e straordinario, portando il pubblico ad essere di nuovo bambino. Tra i suoi capolavori più famosi ce ne sono tre di cui sicuramente la maggior parte di voi lettori ha sentito parlare, almeno una volta nella vita, ovvero Il mio vicino Totoro, La città incantata e Il castello errante di Howl

Il mio vicino Totoro, 1988

image 120

 

Questo film straordinario, uscito nel 1988, racconta la storia di due sorelle molto giovani, Satsuki e Mei che si trasferiscono insieme al padre in un paesino di campagna, per via delle cure ospedaliere che la mamma deve affrontare. In questo posto nuovo tutto da scoprire, le due fanno amicizia con esseri soprannaturali, tra cui Totoro che però solo loro, in quanto bambine, riescono a vedere, creando delle piccole avventure e divertendosi moltissimo.

Quest’elemento è uno dei più importanti che Miyazaki affronta nelle sue opere. Egli mette in rilievo proprio lo sguardo dei bambini sul mondo che è incredibilmente diverso rispetto a quello degli adulti, non più in grado di guardare determinate cose, visto che hanno lasciato il loro bambino interiore dormire nel profondo di loro stessi.

Ne Il mio vicino Totoro le protagoniste creano un mondo immaginario, così da riuscire a sfuggire alla tristezza e al dolore causato dalla malattia della madre, mettendo in scena un vero e proprio inno alla positività e alla capacità di essere felici, nonostante le cose negative che possono incombere nel corso della vita.

Il mondo magico in questione, inoltre, permette loro di stare a contatto con la natura e di conseguenza di mostrare al pubblico ambientazioni pacifiche, piene di colore, in grado di far immergere chi guarda in una dimensione quasi rassicurante, tornando indietro nel tempo, ai momenti d’infanzia. Un film potente che sa emozionare, sorprendere, che riesce a far riflettere e allo stesso tempo ad essere confortevole e avvolgente, un vero e proprio piccolo ma grande capolavoro indimenticabile!  

La città incantata, 2001

image 121

Film straordinario del 2001, vincitore del Premio Oscar come miglior film d’animazione, La città incantata racconta la storia di Chihiro, una bambina di dieci anni che si introduce insieme ai genitori in una città incantata appunto, abitata dagli spiriti. In questo luogo particolare i genitori della ragazza vengono trasformati in maiali e lei decide di rimanere per cercare di liberali, intraprendendo un’avventura straordinaria che si rivelerà essere un viaggio verso sé stessa, portandola a crescere e a maturare.

Il film è avvincente, coinvolgente, mette in luce la forza di una bambina che diventa sempre più una donna, capace di affrontare diverse situazioni scomode, imparando delle lezioni di vita importanti e mostrando al pubblico quanto ciò che di negative può capitare è in realtà un’occasione per scoprirne nuovi lati di sé, portando a cambiamenti e permettendo a chi li vive di uscire da una zona comoda che non può durare nel tempo.

Durante l’intera narrazione è possibile immedesimarsi con Chihiro e vivere le sue avventure con lei, entrando in mondi diversi e provando emozioni contrastanti. La città incantata insomma è un film che vale la pena guardare, suggestivo e toccante, lasciando inevitabilmente il segno!  

Il castello errante di Howl, 2004

image 122

L’ultimo film di questo elenco è un piccolo gioiellino del 2004 in cui la protagonista è una ragazza di nome Sophie, che lavora nel negozio di cappelli del padre defunto. Un bel giorno incontra Howl, un mago affascinante, noto per essere un rubacuori. Dato che tra i due c’è del tenero, la Strega delle Lande, gelosa delle attenzioni di Howl nei confronti di Sophie, decide di trasformarla in una vecchietta di 90 anni.

Quest’ultima allora si nasconde, sotto mentite spoglie, nel castello errante di Howl (abitazione magica e in continuo movimento) dove fa amicizia con Calcifer (una piccola fiamma in grado di parlare) e l’apprendista Markl che l’aiuteranno a spezzare la maledizione. Anche qui come negli altri film di Miyazaki il suo stile rimane inconfondibile, sono presenti elementi magici, un’avventura da vivere e una protagonista che scopre la sua forza, diventando sempre più consapevole di sé stessa e delle sue potenzialità. Per tutta la durata de Il castello errante di Howl vengono trattati due temi importanti: l’amore e l’amicizia, capisaldi della vita che riescono a contrastare invidia e cattiveria, in grado di far vincere il bene sul male.

Per concludere questo, come altri lavori di Miyazaki , meriterebbero di essere esposti in un museo, sia per l’estetica che per gli argomenti che affronta, riuscendo a trasmettere emozioni diverse e insegnando sempre qualcosa di nuovo in grado di far riflettere. Ciò che dona con le sue pellicole è sorprendente e sicuramente mai più replicabile!