Chiara Nasti, nota influencer e moglie del calciatore Mattia Zaccagni, si trova attualmente in vacanza insieme ai suoi due figli, Thiago e la piccola Dea. Ma, come spesso accade per molti genitori, la parola “vacanza” assume un significato del tutto relativo quando si hanno bambini piccoli al seguito. Proprio su Instagram, Nasti ha condiviso con i suoi follower alcune riflessioni che mettono in luce la complessità del ruolo materno, anche in contesti che, all’apparenza, dovrebbero essere rilassanti.
Attraverso alcune storie pubblicate sul suo profilo, Chiara Nasti ha raccontato senza filtri la sua esperienza quotidiana da mamma, mostrando il lato meno patinato delle ferie in famiglia. In particolare, ha condiviso uno scatto insieme alla secondogenita Dea, accompagnandolo con parole che parlano di stanchezza accumulata e notti insonni:
Io piena, i risvegli notturni di Dea mi devastano, come i suoi capelli d’altronde
Un commento ironico e diretto, che però lascia trasparire la fatica che spesso accompagna la gestione di due figli piccoli. E proprio a chi le fa notare quanto sia fortunata per aver trascorso un mese in vacanza a giugno, Chiara risponde con un tono deciso:
Quando mi dicono ‘che fortuna hai fatto un mese in vacanza a giugno’ – scrive Chiara Nasti. Un lavoro è, altro che vacanza. Avrei preferito lavorare, perché essere mamma è più duro di un mestiere. Ma nessuno lo dice.
Nel proseguire il suo racconto, Chiara Nasti lancia un messaggio scherzoso rivolto ai suoi genitori, sperando – ma senza troppe illusioni – in un momento tutto per sé:
Magari i nonni si offrono e mi dicono: vai in vacanza senza bimbi – scrive. Ma subito dopo chiarisce che, nonostante la stanchezza, non riuscirebbe mai a separarsi dai suoi figli: ma poi comunque non ci andrei perché mi mancano, quindi niente. Essere mamma è questo, ma la prendo con filosofia e sono comunque grata e mi sento molto fortunat
Infine, l’influencer riflette su un concetto più ampio legato all’educazione: i bambini, sostiene, non fanno altro che rispecchiare ciò che vedono negli adulti. E con un sorriso ammette che spesso anche lei può risultare “faticosa” da gestire, tanto quanto i suoi figli:
Io che mi lamento dei miei figli perché mi fanno disperare, ma io non sono tanto diversa da loro. E quindi capisci che i bimbi diventano quel che vedono, ovviamente non potevo avere un domestico tanto diverso da me. Con la differenza che il mio domestico è imbranato e per fare queste min*e si è quasi rotto una spalla
