Kanye West, noto anche come Ye, è al centro di una nuova e pesante accusa legale. Lauren Pisciotta, ex assistente personale del rapper, ha presentato una denuncia in cui sostiene di essere stata vittima di violenza sessuale e traffico sessuale durante il suo periodo di lavoro con l’artista. Pisciotta aveva già avviato un’azione legale a giugno 2024 per licenziamento ingiusto e molestie sessuali, ma la nuova denuncia, ottenuta da Variety, amplia drasticamente il quadro delle accuse.
Secondo quanto riportato, Pisciotta è stata assunta nel 2021 come A&R durante la lavorazione dell’album Donda, per poi assumere il ruolo di assistente personale. Nella nuova denuncia, afferma che Kanye West l’avrebbe “violentata oralmente senza il suo consenso” e costretta ad assecondare richieste sessuali sotto la falsa promessa di un avanzamento di carriera.
I rappresentanti legali di Kanye West non hanno risposto immediatamente alle accuse. Tuttavia, in merito alla causa originaria, l’avvocato del rapper aveva definito le accuse “infondate” e annunciato l’intenzione di presentare una controquerela.
Tra le accuse incluse nella nuova denuncia figurano: ambiente di lavoro ostile, molestie sessuali, aggressione, percosse, violenza sessuale, traffico sessuale, mancata prevenzione di molestie, discriminazione e ritorsione, discriminazione di genere, stalking, sequestro di persona, preclusione e inflizione intenzionale di stress emotivo.
Pisciotta afferma che Kanye West l’avrebbe sottoposta a ripetuti comportamenti sessualmente inappropriati, tra cui commenti osceni sul suo corpo, imposizione di abbigliamento provocante, palpeggiamenti, esposizione forzata ad atti sessuali compiuti da lui con altre donne, invio di foto esplicite e richieste insistenti di unirsi ai suoi rapporti sessuali.
La denuncia descrive due episodi specifici di aggressione: in uno, West avrebbe tentato di penetrarla con le dita; in un altro, l’avrebbe costretta a un rapporto orale non consensuale. Inoltre, Pisciotta sostiene che il rapper avrebbe offerto a un’altra persona l’opportunità di avere rapporti sessuali con lei in cambio di favori sessuali per sé, pratica che secondo la causa rientrerebbe in un comportamento sistemico in cui West offriva donne come “regali” sessuali.
L’accusa di traffico sessuale si fonda sull’affermazione che West l’abbia “adescata con false promesse di avanzamento professionale in cambio di favori sessuali”, esercitando coercizione e instaurando un clima di paura basato sulla possibilità di “umiliazione pubblica, molestie online, licenziamento, ritorsioni e violenza”.
Dopo i ripetuti rifiuti di Pisciotta alle sue avances, Kanye West avrebbe infine posto fine al suo impiego nell’autunno del 2023. Tuttavia, le molestie sarebbero continuate anche dopo il licenziamento: nella denuncia si sostiene che West si sia trasferito nello stesso complesso residenziale e, in un’occasione, l’abbia aggredita fisicamente afferrandola per la gola.
Pisciotta racconta inoltre di essersi trasferita in Florida per allontanarsi dal rapper, ma Kanye West avrebbe continuato a molestarla attraverso “false segnalazioni di emergenze”, richieste di consegne fittizie e altri episodi di stalking. Le molestie, sostiene, si sarebbero intensificate dopo la presentazione della causa iniziale, arrivando fino allo swatting, ovvero la segnalazione fraudolenta alle forze dell’ordine di gravi reati come abusi su minori o omicidi, con il risultato che Pisciotta “non era in grado di prevedere quando e se le autorità si sarebbero presentate a casa sua”.
La donna ha richiesto un processo con giuria e un risarcimento per danni generali, economici e punitivi, inclusi i mancati guadagni passati e futuri.
La carriera di Kanye West è in declino dal 2022, dopo una serie di dichiarazioni antisemite che hanno portato alla rottura di rapporti con brand e aziende di primo piano come Gap, Universal Music Group, CAA, Adidas e Balenciaga. All’inizio del 2025, l’artista aveva acquistato uno spot locale durante il Super Bowl per promuovere il proprio sito web, dove vendeva una maglietta con una svastica. Inoltre, ha difeso pubblicamente Sean “Diddy” Combs nel corso del suo recente processo, presentandosi anche in tribunale per offrire il proprio sostegno.