Elio doveva essere queer, ma lo studio lo ha fatto cambiare

Secondi diversi report, la caratterizzazione del personaggio di Elio dell'ultimo film Pixar sarebbe stata cambiata dallo studio

Elio
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Qualche retroscena riguardante Elio

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Il nuovo film Pixar Elio, uscito da poco nelle sale (qui la nostra recensione), ha avuto un percorso di produzione complesso e segnato da polemiche. Al centro delle critiche, la rimozione progressiva della rappresentazione queer del protagonista, inizialmente prevista nella visione originale del progetto.

Secondo quanto riportato da The Hollywood Reporter infatti, Elio era stato concepito originariamente come un personaggio con un’identità queer. L’idea è nata da Adrian Molina, regista iniziale del film e dichiaratamente gay. Tuttavia, nel corso del tempo e con il cambio di direzione creativa, la personalità di Elio è stata resa più tradizionalmente maschile, e molte delle sfumature legate alla sua identità sono state eliminate.

Circa due anni fa, alcune clip iniziali mostravano scene apprezzate dai dipendenti e dai fan della Pixar. Una delle più amate era il cosiddetto “trash-ion show”, in cui Elio realizzava vestiti con la spazzatura e indossava una canottiera rosa. Un’altra scena suggeriva che Elio potesse avere una cotta per un ragazzo, mostrata attraverso alcune foto nella sua stanza.

Tuttavia, nessuna di queste sequenze è stata inclusa nel montaggio finale. Restano solo piccoli indizi, come un mantello fatto di materiali riciclati, ma senza alcun riferimento chiaro all’identità queer del personaggio.

Le modifiche sarebbero avvenute su richiesta dei vertici Pixar. Un ex artista dello studio ha raccontato a The Hollywood Reporter:

Era abbastanza chiaro, durante la produzione della prima versione del film, che i vertici dello studio stavano costantemente smussando i momenti del film che alludevano alla sessualità queer di Elio

Molti tra coloro che hanno lavorato al film hanno manifestato frustrazione per questi cambiamenti. Sarah Ligatich, ex assistente al montaggio e membro del gruppo LGBTQ+ interno alla Pixar, PixPRIDE, ha commentato:

Sono rimasta profondamente addolorata e addolorata per i cambiamenti apportati

Secondo Ligatich, alcuni membri del team creativo hanno lasciato il progetto dopo la presentazione della nuova versione da parte dei registi subentrati, Madeline Sharafian e Domee Shi. Anche Adrian Molina ha abbandonato la regia, ufficialmente per lavorare a un altro progetto, rivelatosi successivamente Coco 2.

Il cast del film è stato rivisitato, con l’aggiunta di nuovi attori come Sean Gunn, che interpreta Maxwell Lord, segnando un cambio di tono generale nella narrazione.

Nonostante le recensioni positive (81% su Rotten Tomatoes e un punteggio A al CinemaScore da parte del pubblico più giovane), Elio ha registrato il peggior debutto di sempre per un film Pixar, con soli 20,8 milioni di dollari incassati negli Stati Uniti.

Molti fan e addetti ai lavori attribuiscono il flop al taglio dei temi queer, ritenuti centrali per la forza del personaggio. Un ex dipendente ha affermato:

Improvvisamente, si rimuove questo elemento fondamentale, che riguarda l’identità, ed Elio diventa completamente insignificante

Un altro ha aggiunto:

[Il personaggio] Elio era così carino, divertente e aveva una personalità così spiccata, e ora mi sembra molto più generico

Il caso Elio si inserisce in una discussione più ampia sul ruolo della rappresentanza LGBTQ+ nelle storie raccontate da Pixar e Disney. Nel 2024, Pete Docter, responsabile creativo della Pixar, aveva dichiarato che lo studio avrebbe dovuto realizzare film con cui sia più facile identificarsi — un commento interpretato da alcuni come un segnale per evitare trame centrate su gruppi sottorappresentati.

Critiche simili erano già emerse dopo la gestione dei contenuti LGBTQ+ in Lightyear e nella serie Win or Lose. Alcune fonti interne sostengono che le pressioni per rimuovere elementi queer non derivino direttamente dalla Disney, ma da una “obbedienza preventiva” da parte dei dirigenti Pixar. Un artista ha dichiarato:

Si tratta in gran parte di un comportamento di obbedienza preventiva, proveniente dai dirigenti più alti della Pixar

E ha aggiunto che anche altri film dello studio hanno dovuto attenuare i propri messaggi su temi delicati come l’ambientalismo o le dinamiche familiari.

Alla luce di queste scelte, molti ex membri del team di Elio si interrogano sull’effettiva volontà della Pixar di sostenere la diversità. Un ex disegnatore ha espresso la sua amarezza così:

Mi piacerebbe chiedere a Pete e agli altri dirigenti Disney se ritenessero che la riscrittura ne valesse la pena. Avrebbero perso così tanti soldi se avessero semplicemente lasciato che Adrian raccontasse la sua storia?

Che ne pensate?