Le parole di Papa Leone XIV
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L’intelligenza artificiale continua a trasformare profondamente il mondo contemporaneo, influenzando ambiti cruciali come il lavoro, l’istruzione e la società nel suo complesso. In un contesto sempre più dominato da questa tecnologia emergente, Papa Leone XIV ha lanciato un forte richiamo etico, invitando a una riflessione collettiva sui rischi legati a un uso indiscriminato dell’IA.
Dal suo insediamento l’8 maggio di quest’anno, il nuovo capo della Chiesa cattolica romana – nato a Chicago – ha preso più volte posizione nel dibattito pubblico, seguendo le orme del suo predecessore, Papa Francesco, e ispirandosi al pontefice ottocentesco Leone XIII, noto per il suo impegno a favore dei diritti dei lavoratori in piena rivoluzione industriale.
In particolare, Papa Leone XIV ha ribadito che la Chiesa intende difendere i diritti dei lavoratori in tutto il mondo, dichiarando:
Oggigiorno, la Chiesa offre a tutti il tesoro del suo insegnamento sociale in risposta a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi nel campo dell’intelligenza artificiale che pongono nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro.
A preoccupare il Pontefice, tuttavia, non è solo l’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro. Intervenendo a una conferenza internazionale sull’etica dell’IA, ospitata anche in Vaticano presso il Palazzo Apostolico, Papa Leone XIV ha sollevato un allarme ancora più profondo: le conseguenze dell’IA sullo sviluppo neurologico, intellettuale e spirituale delle nuove generazioni.
Sono certo che siamo tutti preoccupati per i bambini e i giovani e per le possibili conseguenze dell’uso dell’intelligenza artificiale sul loro sviluppo intellettuale e neurologico.
Il Pontefice ha poi aggiunto:
I nostri giovani devono essere aiutati, e non ostacolati, nel loro cammino verso la maturità e la vera responsabilità, sottolineando che sono la nostra speranza per il futuro. Il benessere della società dipende dalla capacità di sviluppare i doni e le capacità che Dio ha donato a ciascuno. In definitiva, la saggezza autentica ha più a che fare con il riconoscimento del vero significato della vita che con la disponibilità di dati.
Secondo Papa Leone XIV, l’intelligenza artificiale resta “uno strumento” – pur frutto del genio umano – ma non deve sostituirsi al discernimento, alla relazione e al senso profondo della vita.
La scelta del nome pontificale stesso – Leone XIV – è stata letta da alcuni, incluso il cardinale Robert Francis Prevost, come un chiaro richiamo a Leone XIII e una dichiarazione d’intenti contro quella che viene definita da molti una “nuova rivoluzione industriale digitale”.
Le parole di Papa Leone XIV si inseriscono in un solco già tracciato da Papa Francesco, che nel suo lungo pontificato aveva lanciato numerosi appelli per la regolamentazione dell’IA a livello internazionale. Francesco aveva proposto un trattato globale per garantire che le decisioni fondamentali continuino a essere affidate all’uomo e non agli algoritmi.
Nel frattempo, numerosi esperti – tra cui economisti e scienziati di fama come Stephen Hawking e Bill Gates – hanno più volte sottolineato i rischi della tecnologia sul piano sociale, invitando le giovani generazioni a orientarsi verso mestieri tradizionali, come idraulici, elettricisti e decoratori, che continueranno a richiedere competenze umane e relazioni interpersonali dirette.
Che ne pensate?