Parla Robin Wright
Seguiteci sempre su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp
Durante il Festival della Televisione di Monte-Carlo, tenutosi lunedì 16 giugno, Robin Wright ha parlato apertamente della disparità di trattamento economico che ha vissuto durante la sua partecipazione alla celebre serie House of Cards, prodotta da Netflix. L’attrice, oggi 59enne, ha raccontato la sua esperienza in un evento moderato da Variety, evidenziando le difficoltà incontrate nella trattativa per ottenere un compenso paritario rispetto al collega Kevin Spacey.
Wright ha interpretato Claire Underwood, l’ambiziosa moglie del personaggio interpretato da Spacey, Frank Underwood. La serie è stata un punto di svolta per Netflix e per l’intera industria televisiva in streaming.
Quando ho detto: penso che sia giusto perché il mio personaggio è diventato famoso quanto [quello di Spacey], mi hanno risposto: non possiamo pagarti quanto un attore, quindi ti faremo diventare produttrice esecutiva e potrai dirigere. Ti daremo tre stipendi diversi. Ho chiesto: perché non potete pagarmi come un attore? Perché non hai vinto un Oscar.
Secondo l’attrice, la risposta ricevuta riflette un sistema di valutazione che penalizza le donne, legando la parità salariale a premi prestigiosi come l’Oscar.
È stato il protocollo per anni, e basta. Se chiedi: perché questa donna non ha ricevuto la stessa cifra di Will Smith?, ti rispondono: aumenterà dopo la tua vittoria. Dopo la nomination, non tanto. Perché dovrebbe avere a che fare con un aumento di stipendio?
Robin Wright ha spiegato di aver deciso di non arrabbiarsi, consapevole che la rabbia non avrebbe portato a un cambiamento concreto. Al contrario, ha scelto di accogliere l’opportunità di cimentarsi nella regia.
È stato l’operatore di ripresa di House of Cards a dirmi: perché non ci provi e basta? Ho imparato tantissimo in quella serie. Non ho sentito alcuna pressione. Sono stata incoraggiata a farlo.
L’esperienza dietro la macchina da presa si è rivelata una svolta importante nella sua carriera:
È stata un dono.
Dopo il licenziamento di Kevin Spacey in seguito a gravi accuse di molestie sessuali, Robin Wright ha assunto il ruolo di protagonista assoluta nella sesta e ultima stagione della serie. House of Cards ha rappresentato un momento cruciale anche per il futuro dell’intrattenimento in streaming.
Quando [lo showrunner] David Fincher mi ha presentato House of Cards, ha detto: questo sarà il futuro, sarà rivoluzionario. E guarda dove siamo ora.
L’attrice ha inoltre riflettuto sull’impatto che la serie ha avuto sulla sua carriera in un momento critico:
C’è questa finestra tra i 30 e i 40 anni, e non c’erano ruoli. Era un periodo arido. È stato allora che è uscito House of Cards. Mi ha aiutato a raggiungere un punto di equilibrio per un po’. Non so se sarei riuscita a ottenere parti nei film in quel periodo.
Robin Wright ha anche svelato un curioso retroscena legato al finale controverso della serie:
È stata una mia idea, quindi… Scusate. Inizialmente, ho detto: lasciate che la uccida.
Infine, durante l’incontro, l’attrice ha ricordato i suoi ruoli iconici nei film Forrest Gump (nei panni di Jenny) e La storia fantastica (nel ruolo di Bottondoro), evidenziando come ancora oggi il pubblico continui ad associarla a quei personaggi.
La gente continua a chiedermi di questi film. Solo di questi film.
Che ne pensate?