Carpenter risponde alle critiche sul se*so nei suoi show

Parlando con Rolling Stone, Sabrina Carpenter ha risposto alle critiche rivole ai suoi spettacoli

Sabrina Carpenter
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Parla Sabrina Carpenter

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Sabrina Carpenter è sulla copertina di Rolling Stone e non ha alcun problema a difendere alcune delle sue scelte più controverse, a partire dall’annuncio a sorpresa del nuovo album Man’s Best Friend, in arrivo a un solo anno di distanza dal successo mondiale Short n’ Sweet.

Attualmente impegnata nello Short n’Sweet Tour, che si concluderà poco prima del Giorno del Ringraziamento, la popstar respinge l’idea di una possibile sovraesposizione artistica. Alcuni fan si sono infatti chiesti se pubblicare un nuovo disco così presto possa risultare eccessivo. Ma lei non si lascia condizionare.

Se avessi voluto davvero, avrei potuto allungare Short n’ Sweet molto, molto di più – ha spiegato Sabrina Carpenter. Ma sono a quel punto della mia vita in cui penso: aspetta un attimo, non ci sono regole. Se sono ispirata a scrivere e creare qualcosa di nuovo, preferisco farlo. Perché dovrei aspettare tre anni solo per il gusto di aspettare tre anni? È tutta una questione di ciò che mi sembra giusto. Sto imparando ad ascoltare molto di più questo, invece di ciò che viene percepito come la mossa giusta o sbagliata.

L’artista ha anche parlato del ritmo intenso della sua carriera, senza mostrare segni di stanchezza:

Senza voler essere drammatica, ma cosa posso fare finché le mie gambe funzionano ancora? Sono agile, usiamole. Il mio cervello è sveglio, scriviamo. Cerco di non rattristarmi per il fatto che niente dura per sempre, ma sinceramente, è un momento così bello. Voglio godermela e continuare a creare cose finché mi sento così.

Sabrina Carpenter ha anche citato alcune delle sue icone musicali per difendere la frequenza delle sue uscite discografiche:

Molte delle mie icone, da Dolly Parton a Linda Ronstadt, pubblicavano un album di 10 canzoni ogni anno. Mi chiedo: quando abbiamo smesso di farlo? Gli autori scrivono, creano musica e pubblicano musica. Capisco la bellezza di scomparire. I miei ultimi due album hanno richiesto due anni e mezzo di lavoro, ed era necessario. Penso solo che ogni progetto sia diverso. Deve solo dare la giusta sensazione.

Durante il tour, Sabrina Carpenter ha ricevuto critiche da parte di alcuni genitori per le performance considerate sessualmente esplicite, nonostante una buona parte del suo pubblico sia composto da bambine e adolescenti. Tra i momenti più discussi, il brano Juno, in cui inscena una posa provocatoria dopo il verso “Vuoi provare delle posizioni bizzarre? Hai mai provato questa?”, e il finale di Bad Chem, in cui finge un atto sessuale con un ballerino dietro una tenda.

Mi fa sempre ridere quando la gente si lamenta. Dicono tipo: “Tutto quello che fa è cantare di questo”. Ma quelle sono le canzoni che avete reso popolari. Chiaramente amate il sesso. Ne siete ossessionati. È nel mio programma. Ci sono molti più momenti rispetto alle posizioni di Juno, ma quelli sono quelli che pubblicate ogni sera e commentate. Non posso controllarli. Se venite allo spettacolo, sentirete anche le ballate, i numeri più introspettivi. Trovo ironia e umorismo in tutto questo, perché sembra essere un tema ricorrente. Non mi dispiace, solo che a volte sento una pressione folle di essere divertente.

Carpenter ha anche riflettuto sull’attenzione costante e spesso eccessiva che viene rivolta alle artiste donne:

Non voglio essere pessimista, ma sento davvero di non aver mai vissuto un’epoca in cui le donne siano state così criticate e sottoposte a un esame minuzioso. Non parlo solo di me. Parlo di ogni artista donna che crea arte in questo momento.

Che ne pensate?