Clint Eastwood, leggenda vivente di Hollywood, non ha alcuna intenzione di fermarsi. Nonostante sabato compirà 95 anni, il regista e attore americano continua a guardare avanti con energia e passione. In una recente conversazione con la rivista austriaca Kurier (ripresa da Reuters), Eastwood ha parlato dei suoi progetti futuri e ha offerto una riflessione profonda sullo stato attuale dell’industria cinematografica.
Attualmente impegnato nella fase di pre-produzione per il suo prossimo lungometraggio, Clint Eastwood ha rassicurato i suoi estimatori: il ritiro non è nei suoi piani imminenti.
Non c’è motivo per cui un uomo non possa migliorare con l’età. E oggi ho molta più esperienza. Certo, ci sono registi che perdono il tocco a una certa età, ma io non sono uno di loro
Il regista di capolavori come Gli spietati si è mostrato critico verso la direzione che il cinema ha preso negli ultimi anni, dominato da remake, seguiti infiniti e adattamenti da opere già esistenti. Ha ricordato con nostalgia un’epoca in cui l’originalità era la regola e non l’eccezione:
Rimpiango i bei vecchi tempi in cui gli sceneggiatori scrivevano film come ‘Casablanca’ in piccoli bungalow negli studi cinematografici. Quando tutti avevano un’idea nuova. Viviamo nell’era dei remake e dei franchise. Ho girato sequel tre volte, ma non mi interessano più da molto tempo. La mia filosofia è: fai qualcosa di nuovo o stai a casa
Clint Eastwood ha anche riflettuto sul valore formativo della sua esperienza all’interno del vecchio sistema degli studi cinematografici. Secondo lui, quel modello – con tutte le sue regole e restrizioni – lo ha spinto a evolversi costantemente e a rimanere aperto all’apprendimento continuo:
Come attore, ero ancora sotto contratto con uno studio, mi trovavo nel vecchio sistema e quindi ero costretto a imparare qualcosa di nuovo ogni anno. Ed è per questo che lavorerò finché potrò imparare qualcosa, o finché non sarò davvero senile
Con lo sguardo sempre rivolto avanti e un’insaziabile voglia di creare, Clint Eastwood si conferma ancora una volta una figura fuori dal comune nel panorama del cinema contemporaneo. La sua determinazione a innovare, anche alla soglia dei cento anni, è la prova vivente che la passione autentica non invecchia mai.
