Trump fa causa alla CBS per un’intervista alla Harris

Il team legale del presidente Donald Trump sta lavorando ad una causa con la CBS e relativa a un'intervista con Kamala Harris

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Credits: Getty; CBS News
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Il Presidente Trump procede per vie legali

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Il team legale del presidente Donald Trump ha presentato un’obiezione formale alla mozione della Paramount Global per archiviare la causa da 20 miliardi di dollari intentata contro la CBS. Al centro della controversia vi è un segmento del programma “60 Minutes”, accusato di aver manipolato in modo ingannevole un’intervista alla vicepresidente Kamala Harris. Secondo gli avvocati di Trump, tale condotta non è protetta dal Primo Emendamento.

La causa è stata inizialmente intentata da Trump pochi giorni prima delle elezioni presidenziali del 2024. L’accusa è che l’intervista trasmessa da “60 Minutes” abbia violato una legge texana a tutela dei consumatori, ingannando gli elettori e causandogli danni finanziari personali. La richiesta iniziale di risarcimento, pari a 10 miliardi di dollari, è stata successivamente aumentata a 20 miliardi a febbraio 2025.

A marzo 2025, Paramount ha chiesto l’archiviazione della causa, definendola “un affronto al Primo Emendamento” e “priva di fondamento giuridico e fattuale”. La CBS News ha ribadito che l’intervista non è stata manipolata né ingannevole.

Parallelamente, le parti hanno avviato trattative per un accordo extragiudiziale. Paramount avrebbe offerto 15 milioni di dollari per chiudere la vicenda, ma l’offerta è stata respinta da Trump. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il team legale del presidente richiede almeno 25 milioni di dollari e una pubblica dichiarazione di scuse da parte del programma “60 Minutes”. Inoltre, hanno minacciato una nuova causa contro la CBS per la copertura mediatica delle trattative in corso.

Il 28 maggio, Trump e il co-querelante Ronny Jackson, deputato repubblicano del Texas, hanno presentato la loro opposizione alla richiesta di archiviazione. Uno degli argomenti centrali è che l’intervista modificata a Harris costituirebbe un discorso commerciale e, in quanto tale, non godrebbe delle tutele del Primo Emendamento.

Secondo la documentazione depositata presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Settentrionale del Texas, la CBS avrebbe distorto le notizie in un contesto concorrenziale con le attività mediatiche di Trump, tra cui la Trump Media & Technology Group, società madre di Truth Social. Il team legale sostiene che “la condotta della CBS, inclusa la distorsione delle notizie, ha costituito un discorso commerciale che non può essere considerato un giudizio editoriale” e che ha arrecato danni diretti ai querelanti.

La modifica dell’intervista ha causato confusione diffusa e angoscia mentale nei consumatori, inclusi i querelanti, riguardo all’affidabilità di un nome storico dei media che ha apparentemente distorto la realtà, rifiutando poi di correggere pubblicamente la narrazione – si legge nei documenti presentati.

CBS News nel frattempo ha reso pubblica la trascrizione integrale e non modificata dell’intervista alla Harris trasmessa il 6 ottobre 2024, sostenendo che i contenuti dimostrano la coerenza editoriale del programma. La CBS ha affermato che “ogni estratto riflette la sostanza della risposta della vicepresidente“, contestando così l’accusa di manipolazione.

La causa si concentra su un momento in cui il giornalista Bill Whitaker ha chiesto alla Harris dei rapporti tra l’amministrazione Biden e il Primo Ministro israeliano Netanyahu. La CBS ha trasmesso una versione estesa della risposta a “Face the Nation”, mentre “60 Minutes” ha mandato in onda un estratto più breve. Trump sostiene che ciò abbia falsato la percezione pubblica.

La controversia attuale si inserisce in un contesto più ampio. Nel 2024, Trump ha già intentato un’altra causa per diffamazione contro ABC News e George Stephanopoulos, dopo che quest’ultimo aveva dichiarato erroneamente che Trump era stato ritenuto colpevole di stupro. La causa è stata risolta con un accordo da 15 milioni di dollari, più 1 milione per spese legali.

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