Parla Lunetta Savino
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Nel secondo appuntamento della nuova stagione di Belve, andato in onda martedì 27 maggio, Francesca Fagnani accoglie una protagonista amatissima della scena televisiva italiana: Lunetta Savino. L’attrice, nota al grande pubblico per il ruolo iconico di Cettina in Un medico in famiglia, si mette a nudo in un’intervista intensa e ironica, raccontando senza filtri il percorso professionale e personale che l’ha segnata. Tra episodi curiosi, retroscena inaspettati e rivelazioni sorprendenti, Savino si mostra in tutta la sua autenticità, regalando un momento di televisione sincero e tagliente.
Durante la chiacchierata con la Fagnani, Lunetta Savino ripercorre alcuni dei momenti più singolari della sua carriera. Tra questi spicca sicuramente il monologo nello spettacolo Prova orale per membri esterni, in cui interpretava una docente d’eccezione di una materia fuori dal comune: la fellatio.
Hai capito che prova ho dovuto affrontare? Ci ho messo due mesi per decidere se farlo o meno, ero terrorizzata. Alla fine ho deciso di buttarmi. Se non si fossero accorti di me neanche così… Invece se ne accorsero. Bevevo due gin tonic prima di entrare in scena, non dovevo assolutamente pensare a quello che stavo andando a fare.
Era proprio una lezione su quell’argomento. Un argomento molto forte, ma trattato con eleganza e ironia. Il mio personaggio mostrava le varie tipologie: quello segato, il doppio 69, il simplex. Si parte sempre da un disegno alla lavagna. O da una spesa che devi portarti, ti arrangi con un po’ di ortaggi per fare la spiegazione e mostrare come si fa. È stato il periodo più divertente della mia vita.
Eppure, anche per una professionista del suo calibro, le etichette del piccolo schermo possono diventare una gabbia. Dopo la popolarità travolgente di Un medico in famiglia, Lunetta Savino ha dovuto fare i conti con la difficoltà di scrollarsi di dosso l’immagine della simpatica Cettina.
Dopo il successo ho pensato: ‘Sì, era ora’. Già nella seconda serie mi avvertivano che non forse non avrei potuto più fare il cinema. Meno male che ho continuato
Con rammarico, confessa di aver avuto difficoltà a farsi accettare in ruoli diversi, e di essere rimasta ai margini del “circoletto” cinematografico. Nonostante questo, continua a inseguire progetti audaci e controcorrente, come la sua intenzione di partecipare a una versione italiana di Irina Palm:
Lo farò, ne sono certa. Scoprii questo film quando facevo ‘membri esterni’. Pensavo che fosse importante raccontare questa storia.
Savino, durante l’intervista, si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa, ricordando un provino andato male per Amleto, in cui le fu detto di non avere “il profilo adatto per fare Ofelia”.
Il regista era Gabriele Lavia. Peggio per lui.
Sul piano personale, Lunetta Savino si racconta con sorprendente schiettezza. Confessa di essere stata spesso infedele nei rapporti sentimentali, pur riconoscendosi come una persona profondamente incline alla vita di coppia.
Sono stata più traditrice che tradita. Mi dispiace, ma succede. Da giovane dopo un po’ mi annoiavo e tendevo a incrociare qualcun altro. Questi tradimenti avvenivano verso la fine. Tendenzialmente sono una traditrice, sono stata beccata per colpa del telefono. L’arrivo del cellulare per noi traditori è stato un disastro
Anche alcuni episodi intimi e imbarazzanti vengono condivisi con la solita verve ironica, come quello accaduto durante un Capodanno, in cui un uomo non si presentò a un appuntamento:
Da un po’ stavo sola e timidamente mi riaffacciavo nel mondo maschile. A Capodanno mi sarei dovuta vedere con un uomo, ma non si è presentato e non mi ha avvisata. Dopo un po’ di giorni mi ha chiamato. Io gli ho detto che non ricordavo chi fosse e chiusi il telefono.
Non mancano i riferimenti ai momenti più esilaranti e grotteschi della carriera. Parlando di scene d’amore sul set, Lunetta Savino ammette una certa avversione per i baci cinematografici:
Meno male che non ho fatto scene erotiche. Non sopporto i baci in scena. Massimo Ghini, poco prima di un ciak, me ne chiese uno vero.
Se Emilio Solfrizzi si è rivelato un baciatore degno di nota, Enrico Brignano, a suo dire, non è stato all’altezza:
I comici non sanno fare queste scene
Nonostante le sue paure — l’Alzheimer, gli acciacchi dell’età — e la consapevolezza dei limiti imposti dall’industria cinematografica, Lunetta Savino mantiene vivi i suoi sogni, come quello di vincere un Oscar, pur riconoscendo con onestà:
Non ci sono possibilità
Che ne pensate di queste parole di Lunetta Savino?