La dedizione di Tom Cruise
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Tom Cruise, celebre per la sua dedizione agli stunt e alle scene d’azione estreme, ha raggiunto un nuovo limite fisico durante le riprese dell’ottavo capitolo della saga Mission: Impossible – The Final Reckoning (qui la nostra recensione). A rivelarlo è stato Wade Eastwood, storico coordinatore degli stunt e regista della seconda unità della serie, che ha raccontato al quotidiano britannico The Times le difficoltà affrontate dall’attore in una delle acrobazie più rischiose del film.
Cruise, ormai sessantenne ma ancora protagonista assoluto delle sue scene d’azione, ha girato personalmente una spettacolare sequenza in cui cammina sull’ala di un biplano in volo. Una prova durissima che ha messo a dura prova anche la sua proverbiale resistenza.
Lo ha messo a dura prova. Il vento che lo colpiva, l’esplosione dell’elica, le particelle che lo colpivano. È stato lo stunt più duro che si potesse mai fare, molto pericoloso e molto estenuante per lui. Molte volte lo abbiamo dovuto sollevare dall’ala perché era stanchissimo. E ha volato tutto il giorno
Eastwood, che lavora con Tom Cruise dal 2013 dopo essersi incontrati sul set di Edge of Tomorrow, ha sottolineato la straordinaria determinazione dell’attore, capace di affrontare le prove più estreme senza mai perdere l’entusiasmo.
Tom non mostra paura, Tom dimostra competenza. Si è divertito durante tutti i suoi stunt, anche quando erano estenuanti. È sempre positivo, ha sempre un sorriso e si diverte davvero.
Negli ultimi quattro capitoli di Mission: Impossible, Eastwood ha avuto un ruolo centrale nel coordinamento degli stunt. Il suo momento preferito? Una delle scene più iconiche di Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, in cui Tom Cruise si lancia da una scogliera in motocicletta, per poi aprire il paracadute nel vuoto. Un’impresa che ha richiesto un’intensa preparazione, come ha spiegato lo stesso Eastwood:
Tom si era allenato per oltre un anno nel motocross e nel paracadutismo per eseguire lo stunt, che prevedeva più di 500 lanci con il paracadute e 13.000 salti in motocross.
Alla domanda se l’attore intendesse presto smettere con queste imprese fisicamente estenuanti, Eastwood ha risposto senza esitazioni:
No, nessuna possibilità. È una macchina. Si comporta come un ventenne. E non c’è magia in lui, è solo duro lavoro e disciplina con il cibo, l’alimentazione e l’allenamento.
Che ne pensate?