Stephen Hawking e la sagace osservazione su Dio

Nel corso degli anni, Stephen Hawking ha parlato più volte dell'esistenza di Dio dando punti di riflessione interessanti

Stephen Hawking
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Le parole di Stephen Hawking fanno riflettere

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Scomparso nel 2018 all’età di 76 anni, Stephen Hawking è stato un fisico teorico, cosmologo e divulgatore scientifico di fama mondiale. Il suo lavoro ha avuto un impatto rivoluzionario nei campi della relatività generale e della gravità quantistica. È autore di numerosi testi di successo, tra cui La teoria del tutto: l’origine e il destino dell’universo (2002), che ha contribuito a rendere accessibili concetti scientifici estremamente complessi a un pubblico vasto.

Nel suo ultimo libro, Brevi risposte alle grandi domande, Hawking ha affrontato direttamente il tema di Dio e della religione. Parlando anche della sua disabilità, ha scritto:

Per secoli, si è creduto che le persone disabili come me vivessero sotto una maledizione inflitta da Dio. Beh, suppongo che sia possibile che io abbia irritato qualcuno lassù, ma preferisco pensare che tutto possa essere spiegato in un altro modo, attraverso le leggi della natura.

Stephen Hawking ha sottolineato la coerenza delle leggi scientifiche:

Se credi nella scienza, come me, credi che ci siano certe leggi che vengono sempre rispettate. Se vuoi, puoi dire che le leggi sono opera di Dio, ma questa è più una definizione di Dio che una prova della sua esistenza.

L’autore de Il grande disegno ha poi espresso la sua opinione sull’esistenza di Dio e dell’aldilà, senza lasciare spazio a interpretazioni ambigue:

Siamo tutti liberi di credere a ciò che vogliamo e, secondo me, la spiegazione più semplice è che Dio non esiste. Nessuno ha creato l’universo e nessuno dirige il nostro destino. Questo mi porta a una profonda consapevolezza: probabilmente non esiste un Paradiso né un aldilà. Abbiamo questa vita per apprezzare il grande disegno dell’universo e per questo sono estremamente grato.

Durante un’intervista al The Guardian, Stephen Hawking ha ribadito il suo pensiero con una metafora incisiva:

Considero il cervello un computer che smette di funzionare quando i suoi componenti si guastano. Non esiste un paradiso o un aldilà per i computer rotti: questa è una favola per chi ha paura del buio.

Nonostante la gravità della malattia che lo aveva colpito — la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), diagnosticata nel 1963 quando aveva solo 21 anni — Stephen Hawking ha sempre mantenuto una visione lucida e positiva della vita, trovando conforto e significato non nella religione, ma nella conoscenza e nella meraviglia dell’universo:

Ricordatevi di guardare le stelle e non i vostri piedi. Cercate di dare un senso a ciò che vedete e chiedetevi cosa rende possibile l’esistenza dell’universo. Sii curioso. E per quanto difficile possa sembrare la vita, c’è sempre qualcosa che puoi fare e in cui puoi avere successo.

Che ne pensate?