Parla Michele Morrone
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Negli ultimi giorni, l’attore Michele Morrone è finito al centro di un’accesa polemica scatenata da alcune sue dichiarazioni postate sui social, che hanno generato forti reazioni nel mondo dello spettacolo e tra il pubblico. Le sue parole, rivolte in particolare ad alcuni colleghi e al sistema del cinema italiano, hanno fatto discutere, tanto da spingerlo successivamente a riformulare la sua posizione e chiedere pubblicamente scusa. L’intera vicenda ha avuto origine dopo la sua partecipazione al programma Belve, condotto da Francesca Fagnani, dove Morrone aveva toccato temi controversi legati alla sua esperienza professionale in Italia.
In seguito alla messa in onda dell’intervista, Morrone ha condiviso un messaggio su Instagram in cui si è lasciato andare a un duro sfogo nei confronti di parte dell’industria cinematografica italiana e di alcuni suoi protagonisti. Il post, dai toni accesi e critici, è stato però rimosso poco dopo. L’attore ha successivamente scelto di fare marcia indietro, spiegando le motivazioni che lo hanno spinto a esprimersi in quel modo e chiedendo pubblicamente scusa.
Quello che ho scritto oggi sui social è frutto di un disagio, mio e di moltissimi altri artisti, che viene dall’amore profondo che ho per il mio lavoro e dalla grande voglia di farlo nel mio paese. Solo questo – ha dichiarato Michele Morrone in una Instagram story, aggiungendo: Chiedo scusa ad ogni modo per non avere usato le parole appropriate e per avere eventualmente offeso qualcuno
Nel suo lungo sfogo social, Michele Morrone aveva tentato di chiarire ulteriormente il malessere provato in merito ai giudizi e alle dinamiche che, secondo lui, condizionano fortemente chi lavora nel mondo del cinema italiano.
Non mi sento parte di un cinema, quello italiano, che se la canta e se la suona da solo, pieno zeppo di pregiudizi nei confronti dei diversi – aveva scritto l’attore. Che se non hai studiato alla Silvio D’Amico o a centro sperimentale non sei nessuno, se non la pensi con il cuore a sinistra sei solo un fascista, se non usi scarpe Clark e non dai l’idea di essere trasandato, non sei un vero attore. Avete rotto il ca**o!
L’attore aveva anche rivolto accuse dirette a una certa parte dell’intellighenzia cinematografica italiana, che ha definito ipocrita e autoreferenziale.
Pregiudizi di artisti che fanno i finti inclusivi democratici, sinistroidi che dopo aver preso un David si sentono Dei scesi in terra e si concedono il lusso di fare della morale di sinistra non perché tengono al loro paese ma semplicemente perché fa figo fare l’attore impegnato nel sociale e nella politica. Tristi e finti poeti maledetti ubriachi, ma con lussuosi appartamenti e villini al mare
In un altro passaggio, Morrone ha preso di mira direttamente Luca Marinelli, accusandolo di incoerenza per il modo in cui ha vissuto e commentato la sua interpretazione di Mussolini in M. Il Figlio del Secolo.
Gente che si sente male e ha sofferto per aver interpretato il Duce, ma che, come per magia, si riprende molto bene da questo tumulto dopo aver incassato 1,5/2 MILIONI DI EURO. PATETICI” Siete più tristi delle vostre idee. Se davvero volete fare i Che Guevara 2.0, i rivoluzionari, smettete di fare gli attori, lasciate stare il cinema e scendete in politica, candidatevi e provate veramente a cambiare qualcosa in questo paese, perché dei discorsetti post premiazione David di Donatello ci siamo rotti bellamente il ca**o
Che ne pensate?