Michele Morrone critica: “Non mi sento parte di un cinema che se la canta e se la suona da solo” e lancia una frecciata a Luca Marinelli
Fanno discutere le parole di critica di Michele Morrone, indirizzate a una certa parte del cinema e dell’industria culturale italiana da lui così identificata, a Belve: “C’è un grosso pregiudizio su di me perché qui in Italia è come se, per essere riconosciuti come artisti, come attori, uno deve avere un po’ l’aria del poeta maledetto, che si fa la canna, che c’ha il teschio in mano”.
“Sai, questi attori un po’ sinistroidi, con le boiserie anche nel culo. Io non sono quello e non faccio parte di quello. Non mi sono mai visto nel circolino italiano e dei David non mi frega niente” ha detto Morrone a Francesca Fagnani. “C’è una minoranza rumorosa che si impadronisce perfino dei più alti luoghi delle istituzioni culturali, come il Quirinale, per cianciare in solitudine”.
“Come Elio Germano qualche giorno fa, con certe battutine che sono una spia interessante del loro approccio”, dice Morrone. Dopo l’intervista, rincara la dose con un post social esplicito nel quale esprime pienamente il suo pensiero: “Non mi sento parte di un cinema, quello italiano, che se la canta e se la suona da solo, pieno zeppo di pregiudizi nei confronti dei ‘diversi'”.
“Che se non hai studiato alla Silvio D’Amico o al Centro Sperimentale non sei nessuno, se non usi le scarpe Clark e non dai l’idea di essere trasandato, non sei un vero attore. Avete rotto il cazzo! Pregiudizi di artisti che fanno i finti inclusivi democratici, sinistroidi che dopo aver preso un cazzo di David si sentono Dei scesi in terra”
“Si concedono il lusso di fare della morale di sinistra non perché tengono veramente al loro paese, ma semplicemente perché fa figo fare l’attore. Siete più tristi delle vostre stesse idee. Gente che ‘si sente male e ha sofferto’ per aver interpretato il ruolo del Duce, ma che, come per magia, si riprende molto bene da questo tumulto dopo aver incassato 1.5 milioni di euro. Patetici”.
Con la frecciatina a Luca Marinelli e dopo aver attaccato i “tristi e finti poeti maledetti ubriachi di Rimbaud e Baudelaire, ma con lussuosi appartamenti e villini al mare”, Morrone conclude quindi: “Candidatevi e provate veramente a cambiare qualcosa in questi Paese perché dei discorsetti post premiazione David di Donatello ci siamo rotti bellamente il cazzo”.