Lilo & Stitch, Recensione del nuovo live action Disney

Ecco la nostra recensione di Lilo & Stitch, probabilmente il miglior remake live action Disney di sempre

Lilo & Stitch
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A cura di Flavia Orsini

Era il 2002 quando il fenomeno Lilo & Stitch scoppiò in tutto il mondo, creando una reazione a catena di sequel, serie tv, merchandise e parchi a tema che ben presto affermarono una vera e propria industria, tra le più fruttifere della storia della Disney. Dopo 23 anni, il franchise di Lilo & Stitch non è mai passato di moda nemmeno per un momento, ma sebbene sia per molti spettatori il film della propria infanzia, un comfort movie irraggiungibile, l’idea di un live action ha destato timore fin dal suo annuncio nel 2018.

Fallimenti Disney a parte, soprattutto considerando gli ultimi due dibattutissimi live action di Biancaneve e La Sirenetta, l’idea di ripetere il successo di Lilo & Stitch (che già di per sé era un esperimento irripetibile) era piuttosto ridondante e alquanto superfluo. Mai come in questo caso le supposizioni si sono rivelate nient’altro che pregiudizi infondati perché, proprio come rivelavano le prime reazioni stampa, molto probabilmente ci troviamo davanti al miglior live action Disney di sempre. Ecco la nostra Recensione.

Lilo & Stitch: La Recensione

La storia inizia esattamente come l’abbiamo conosciuta la prima volta; la Federazione Galattica mette sotto processo l’esperimento 626 e il suo creatore Jumba Jookiba, decidendo per l’esilio della creatura che però riesce ad evadere e finire casualmente sul pianeta terra. Il CGI fotorealistico di questa sequenza nello spazio ha ricreato alla perfezione l’animazione del cartone originale, tanto da non riuscire a trovare alcuna differenza tra le due rappresentazioni (il che non era scontato, visto che l’animazione di 23 anni fa di Lilo & Stitch era di un livello a dir poco superiore di quella degli ultimi film Disney).

Fin dalle prime immagini di Stitch in movimento, infatti, si viene istantaneamente catapultati nel turbinio della nostalgia per lo straordinario modo in cui hanno realizzato, come per magia, la piccola creatura nella sua forma live-action. Ovviamente l’Ohana è sempre al centro della storia, ma questa volta in modo molto più profondo e di spessore.

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Temi come l’importanza della famiglia, la diversità, l’accettazione, il legame tra sorelle, il lutto, la solidarietà tornano tutti sotto lo stesso tetto, stavolta però nutriti e alimentati dalla presenza umana del cast, e sempre sulle note di quella spensierata ed estiva colonna sonora composta esclusivamente di hit di Elvis Presley (nei titoli di coda tornerà proprio la cover di Burning Love come nel cartone originale).

Il debutto della piccola Maia Kealoha è una vera e propria stella cadente arrivata al momento giusto perché incarna perfettamente l’essenza ribelle ma tenera della Lilo che abbiamo conosciuto e amato. E’ lo stesso per Sydney Agudong nel ruolo della sorella più grande Nani che, nonostante le iniziali critiche riguardanti la sua razza mista e il non essere abbastanza rappresentativa in quanto non nativa hawaiana, ha portato in scena un meraviglioso, profondamente sentito e accurato upgrade del suo cartone animato.

Questo è stato anche grazie alla sceneggiatura che ha deciso di riservare al personaggio di Nani uno spessore non di poco, facendo maggiormente leva sulle responsabilità della ragazza e il sentimento di inadeguatezza derivato dalla difficile gestione della custodia della sorellina.

Sulla scia di questo potenziamento di temi, si collocano anche dei piccoli cambiamenti di trama che hanno reso il tutto molto più giusto, coerente ed attuale, come per esempio la decisone di affidare Lilo ai vicini di casa per permettere a Nani di frequentare il college senza dover rinunciare alla sua vita per badare alla sorella, e se qualche spettatore non avesse gradito la separazione delle due ragazze, lo stratagemma del portale per il teletrasporto ha decisamente indorato la pillola.

E’ stata proprio questa perfetta fusione tra animazione e live action a rendere Lilo & Stitch così umano ma sempre attenente all’originale. Perché alla fine, è questo che vogliamo da un remake Disney; poter guardare lo schermo e trovare la versione reale dei cartoni con cui siamo cresciuti da piccoli.

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Ritroviamo in modo estremamente fedele anche Cobra Bubbles, David, Mertle, così come i nuovi personaggi della signora Tūtū e dell’assistente sociale Mrs Kekoa che, inseriti così bene nella storia e con delle casting choices d’eccezione (Mrs Kekoa verrà interpretata da niente meno che la doppiatrice di Nani di 23 anni fa), sembrano far parte dell’universo di Stitch da sempre. Lo stesso Stitch verrà addirittura doppiato da Chris Sanders, ideatore e regista del film originale del 2002.

Insomma, una grande famiglia sia dentro che fuori lo schermo. L’unico grande cambiamento è stato quello di trasformare Jumba e Pleakley, le due creature della Federazione Galattica mandati alla ricerca di Stitch, nella loro versione umana, ovvero con le sembianze di Zach Galifianakis e Billy Magnussen. Incredibilmente centrati nei ruoli, entrambi gli attori riescono (a sorpresa di tutti) ad attutire l’assenza delle due creature e rievocare la loro essenza in modo eccezionale.

La comicità è addirittura più riuscita di quella del cartone originale, mai forzata ma sempre leggera e spensierata in modo da richiamare alla memoria le pure risate fatte in infanzia. Ed era fondamentale questo tratto del Lilo & Stitch originale, in quanto la comicità doveva andare a “scontrarsi” con il muro delle sfumature drama di cui la storia di Stitch ne era pervasa.

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E nonostante in questo live action di Lilo & Stitch abbiano appesantito (nell’accezione più positiva del termine) il carico emotivo della storia, il risultato finale è una straordinaria dose di serotonina offerta nelle mani del pubblico quasi come un monito per far ricordare l’importanza e la fortuna di avere una famiglia, non necessariamente di sangue ma anche acquisita, e l’enorme peso che comporta un abbandono.

Per la prima volta fino ad ora, un live action funge esattamente al suo scopo principale, ovvero quello di rinforzare i sentimenti di personaggi inanimati rendendoli tangibili e reali. Addirittura anche il personaggio di Stitch, nonostante la CGI, è realizzato in modo così umano da far credere al suo pubblico che la sua razza aliena esista davvero. Forse è bastato fargli dire qualche parola in più nella nostra lingua o l’avergli ideato movenze più da cane che da mostriciattolo, o forse l’averlo arricchito di piccole sfumature sentimentali che nel cartone erano solo stilizzate, ma quello che abbiamo davanti è decisamente la versione più concreta, evoluta e degna del personaggio originale.

La Disney sembra tornare finalmente a casa propria con questo nuovo live action, una casa fatta di nostalgia, semplicità, calore umano, appartenenza, senza mai pensare ad essere politically correct o moralmente in debito con determinate appartenenze sociali. Con Lilo & Stitch, 23 anni del nostro passato non sembrano più così lontani, piuttosto ci immergono così profondamente in quella splendida età dell’innocenza da farci sentire più bambini di come lo eravamo all’epoca. La sfida sarà quella di uscire dal cinema senza aver pianto e senza quella sana voglia di andare ad abbracciare la tua famiglia (e il tuo cane alieno).

Lilo & Stitch: il Cast

  • Maia Kealoha: Lilo Pelekai
  • Sydney Elizabeth Agudong: Nani Pelekai
  • Tia Carrere: Sig.ra Kekoa
  • Courtney B. Vance: Cobra Bubbles
  • Kaipo Dudoit: David Kawena
  • Amy Hill: Tūtū
  • Jason Scott Lee: Insegnante di hula

Lilo & Stitch: il Trailer

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