7 scene hot iconiche che hanno fatto la storia del cinema nell’ultimo quarto di secolo, offrendoci sguardi inediti e originali sull’intimità che solo negli occhi dei migliori cineasti si possono ritrovare
Beau Ha Paura – Ari Aster, 2023
Cominciamo da qui: come sempre nei suoi film Ari Aster affronta traumi e paure irrazionali e quella del sesso, in questo caso, è una di queste. Beau non ha esperienza sessuale e teme che la sua prima volta coinciderà anche con la perdita della sua vita, perché sua madre gli ha detto che se avrà un orgasmo avrà anche un attacco di cuore. Quando succede, invece, è la sua amante a morire. La scena non è sexy quanto disturbante ma anche intensa nel descrivere l’importanza che la forza dell’amore fisico ha nelle nostre vite e come può travolgerci. Aster gioca con taboo e terrori dell’essere, scaricando tutto il peso della tensione sullo spettatore.
X – Ti West, 2022
Nel primo film della trilogia di Ti West, seguiamo una troupe di giovani che cerca di girare un porno “clandestino” in una location “rurale”. Come sappiamo non finirà bene – il film è uno slasher horror – ma la scena hot, debitamente censurata, tra Mia Goth e Scott Mescudi accentua il sottotesto sessuale della storia nel contrasto tra amore e morte rappresentato dallo scontro tra Maxine e Pearl (entrambe interpretate dalla Goth) oltre che offrire uno spaccato ironico ma anche sexy sull’alba dell’era d’oro dell’industria pornografica “indipendente”. Non solo nudo, quindi.
Titane – Julia Ducournau, 2021
Nel già classico body horror di Julia Ducournau seguiamo le vicende di una ragazza, Alexia, con una morbosa e strana attrazione per le auto che le deriva da un incidente avuto da adolescente, in seguito al quale s’è ritrovata con una placca di metallo in testa. Proprio l’attrazione per il metallo si traduce per lei in una vera passione sessuale. La regista ha spiegato che l’idea del film era andare “contro ogni stereotipo femminile di dolcezza, essere gentile, avere un bel corpo, tutta quella merda”. Infatti, in Titane l’inclinazione sessuale della protagonista è espressa al di là della propria femminilità, e di certo a prescindere dagli uomini.
Midsommar – Ari Aster, 2019
Non possiamo non tornare su Ari Aster per quest’altra scena di sesso famosa, ancora una volta traumatica quanto eccitante in una maniera molto disturbante. Christian (Jack Reynor) viene coinvolto nei perversi rituali della comune hippie svedese, finendo con l’accoppiarsi con una di loro (molto giovane) in un completo cedimento ai suoi istinti che avrà, però, tragiche conseguenze. Qui la sessualità viene rappresentata come uno degli elementi al confine tra liberazione e follia, dualismo che caratterizza la vita della comune e avrà la meglio sugli sventurati turisti americani e sulla salute mentale della protagonista Dani – Florence Pugh.
The Handmaiden – Park Chan-Wook, 2016
La scoperta di una passione reciproca tra Lady Hideko e la sua domestica è un lento crescendo fatto di piccoli sensuali momenti che, nel film, portano alla liberatoria perdizione di un rapporto saffico fatto di esplorazione. Entrambe si affacciano su un mondo nuovo, superando taboo e convenzioni sociali e perdendosi nelle pure sensazioni del piacere fisico, dove nonostante quel che dice la società – nella Corea occupata dal Giappone degli anni ’30 – non riescono a trovare proprio nulla di sbagliato. E la complicità sorta tra loro in questo scambio ribalterà completamente la storia del film.
Love – Gaspar Noé, 2015
In Love abbiamo la classica messa in scena del threesome, rappresentato senza censure e con dovizia di particolari, diciamo, nel suggerire anche però come l’ingenua sperimentazione della coppia alla ricerca di un piacere superiore e “diverso” potrà avere conseguenze impreviste. La scena è rimasta famosa perché molto esplicita, istintiva e carnale, ma Noé vuole anche suggerire come abbandonarsi a questo tipo di istinti possa poi ripercuotersi sulla vita “reale”, fuori dalle lenzuola, nel ricordarci come – per quanto le nostre passioni ce lo facciano dimenticare – gli umani non siano solo animali senza cervello guidati da passioni carnali. Anzi.
Nymphomaniac – Lars Von Trier, 2013
E non potevamo che chiudere con il controverso – e quale non lo è – film di Lars Von Trier sulla maturazione e le esperienze di una donna disperatamente schiava del sesso. Qui non parliamo di una scena sola ma di molte, unite in diversi montaggi che esplicitano come la passione di Joe sia fuori controllo e come il piacere e la dipendenza si mescolino in una spirale di perdizione che alla fine avrà la meglio su di lei. Von Trier rappresenta la sessualità con occhio morboso e distaccato al tempo stesso, come condizione e stile di vita condotto alle estreme conseguenze. Anche in questo caso, le sequenze sono rimaste famose per la loro natura esplicita.