Ecco perché Dina sta diventando un personaggio sempre più importante in The Last of Us, e in maniera differente dal videogioco
Uno dei momenti centrali nell’ultimo episodio di The Last of Us ha coinvolto Dina, la quale ha raccontato la sua storia a Ellie per la prima volta: la ragazza ha svelato di aver vissuto un grande trauma quando sua madre e sua sorella sono state uccise da un razziatore, a cui lei ha poi sparato a sua volta.
C’è da dire che chiunque nasca nel mondo post-apocalittico di TLOU prima o poi va incontro a situazioni traumatiche del genere, come è successo alla stessa Ellie e anche prima di incontrare Joel. Ma, anche se è chiaro fin dall’inizio che Dina è capace e sveglia, non ce la aspettavamo così coriacea e così decisa, a prescindere dalle esperienze vissute.
E la ragazza decide di raccontare la propria storia in un momento fondamentale, proprio quando cioè Ellie sembra indecisa sul suo proposito di uccidere Abby, e vedendo un gruppo di Serafiti massacrati ragiona che forse il pericolo non vale il rischio e si chiede se non sia il caso di tornare a Jackson – tenendo anche conto che, come le ha svelato da poco, Dina è incinta.
Ma la compagna le assicura di capire il suo punto di vista, e mostra di comprendere ed accettare come la vendetta, anche quella che si tinge di violenza, sia una moneta di scambio comune tra le comunità di umani sopravvissute al Cordyceps. Una versione di Dina che, anche vista la sua iniziativa nel far progredire la relazione tra le due, ce la presenta ben più forte rispetto a quella del videogioco.
Ragionando sull’importanza del monologo, l’attrice Isabela Merced ha detto: “Quel che penso fosse importante in questa scena è che Dina faceva il suo monologo con nonchalance, non era melodrammatica, era tipo: ‘Lo so che tipo di situazione incasinata è, ma così è semplicemente come stanno le cose‘”.
“Penso che Dina segua l’idea che ‘buono è buono e cattivo è cattivo; non c’è una zona grigia; o cerchiamo giustizia o non lo facciamo, e poi ce ne pentiamo per il resto della vita’”. Secondo la Merced, questo: “Ha senso in relazione con il modo in cui gli altri personaggi si approcciano alla perdita, al trauma e al lutto”.
“Ho pensato che fosse importante per Dina mostrare che lei non è al di sopra del resto dei personaggi semplicemente perché sembra quella tranquilla e decisa nella sua relazione con Ellie. Ha bisogno di mostrare la sua stessa incapacità ad andare avanti a meno di non cercare ‘giustizia’. Detto ciò, penso che la scena comunichi come lei [Dina] sia per Ellie ride-or-die [tutto o niente, in termini relazionali]”.
Questo tuttavia ci mostra una Dina anche molto meno “passiva” rispetto al videogioco, e in compenso più assennata e preparata rispetto alla istintiva e impaziente Ellie. In certi momenti, anzi, sembra quasi che sia pronta a diventare lei la protagonista – e del resto la perdita di Joel non deve averle fatto meno male che all’amica.
Subentra quindi un possibile cambiamento di dinamiche che potrà avere una grande importanza su come la storia si svilupperà poi – non vi spoileriamo nulla, ma chi ha giocato The Last of Us Pt. 2 già sa – e su come il rapporto tra Ellie e Dina si svilupperà tenendo presente il tema centrale della vendetta. Insomma, c’è parecchio da ragionarci su.
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