Iger ammette gli errori Marvel: “Troppi film, poca qualità”

Durante una recente call con gli investitori, Bob Iger ha riconosciuto che il catalogo Disney ha vissuto un periodo difficile dopo la pandemia

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Credits: CultureSlate
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Il CEO di Disney, Bob Iger, soddisfatto di Thunderbolts*

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Dopo anni turbolenti per il Marvel Cinematic Universe e per l’intero comparto cinematografico della Disney, il CEO Bob Iger fa autocritica e delinea un nuovo corso: meno film, ma più curati. Il focus si sposta dalla quantità alla qualità, con il recente Thunderbolts* (qui la nostra recensione) come simbolo del cambiamento. Il film, accolto positivamente da critica e pubblico, segna quella che potrebbe essere una nuova era per i supereroi Disney.

Durante una recente call con gli investitori, Bob Iger ha riconosciuto che il catalogo cinematografico Disney ha vissuto un periodo difficile dopo la pandemia, soprattutto per aver privilegiato la produzione in massa a discapito della qualità. In particolare, il Marvel Cinematic Universe non è riuscito a ritrovare lo smalto degli anni precedenti, culminati nel 2019 con l’epico successo di Avengers: Endgame.

Nonostante alcuni successi post-pandemici come Deadpool & Wolverine, Spider-Man: No Way Home e Doctor Strange in the Multiverse of Madness, il rendimento al botteghino è stato altalenante. Pellicole come Ant-Man and the Wasp: Quantumania, The Marvels e Captain America: Brave New World hanno registrato perdite, fatto inedito per un franchise che per anni ha dominato il box office. Tuttavia, Iger intravede segnali positivi nel recente debutto di Thunderbolts:

Sappiamo tutti che, nel nostro zelo di inondare la nostra piattaforma di streaming con più contenuti, ci siamo rivolti a tutti i nostri motori creativi, inclusa la Marvel, e abbiamo fatto sì che producessero molto di più – ha dichiarato Iger. Abbiamo anche imparato nel tempo che la quantità non genera necessariamente qualità.

E francamente, abbiamo tutti ammesso a noi stessi di aver perso un po’ di concentrazione producendo troppo. Consolidando un po’ e facendo sì che la Marvel si concentri molto di più sui suoi film, crediamo che ciò si tradurrà in una migliore qualità. Credo che il primo e migliore esempio sia Thunderbolts. Sono molto soddisfatto.

Thunderbolts, che mette al centro eroi meno noti rispetto a figure iconiche come Captain America o Thor, ha debuttato con 76 milioni di dollari nel weekend d’apertura. Un risultato più modesto rispetto agli standard Marvel, ma che, secondo gli analisti, potrebbe garantire una tenuta costante al botteghino grazie all’accoglienza favorevole: l’88% di recensioni positive su Rotten Tomatoes e un promettente “A-” nei sondaggi CinemaScore.

La Disney ha inoltre svelato un dettaglio chiave sul titolo del film: l’asterisco in Thunderbolts indica la nuova identità del team protagonista, che sarà ora conosciuto come The New Avengers. Il gruppo tornerà in Avengers: Doomsday, previsto per il 2026.

Dopo aver dominato il box office globale per anni, la Disney ha recentemente faticato a mantenere i suoi elevati standard commerciali. Ma Iger è ottimista: crede che i prossimi 18 mesi ricorderanno l’annata record del 2019, in cui lo studio ha incassato 11,12 miliardi di dollari nel mondo, con ben sette film capaci di superare il miliardo ciascuno.

Sono molto fiducioso nel nostro programma di uscite future- ha affermato Iger, citando i titoli più attesi dei prossimi mesi: Lilo & Stitch, Zootropolis 2, I Fantastici Quattro: I Primi Passi e Avatar: Fuoco e Cenere, che chiuderanno il 2025.

Nel 2026 arriveranno invece The Mandalorian and Grogu, Avengers: Doomsday e Toy Story 5.

È una formazione notevole – ha concluso il CEO. Forte più di qualsiasi altra formazione che abbia visto ultimamente

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