La presa di posizione di Paapa Essiedu
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Paapa Essiedu, protagonista della futura serie targata HBO e Max basata sull’universo di Harry Potter, ha preso una posizione netta a favore dei diritti delle comunità trans, non binarie e intersessuali. L’attore ha firmato una lettera aperta che chiede all’industria cinematografica e televisiva di intervenire per tutelare i diritti delle persone trans nel Regno Unito, dopo la controversa sentenza della Corte Suprema che definisce il genere in base al sesso biologico. Un gesto che si pone in diretto contrasto con le posizioni della produttrice J.K. Rowling, nota per le sue dichiarazioni anti-trans.
Oltre a Paapa Essiedu, la lettera è stata sottoscritta da numerosi nomi di spicco dell’industria, tra cui Harris Dickinson, Nicola Coughlan, Bella Ramsey, Jack Rooke, Faye Marsay, Kate Herron e la regista Molly Manning Walker, insieme a più di 400 altri professionisti. Il documento, inizialmente promosso dal produttore Sid Strickland (Motive Pictures) e dallo sceneggiatore Jack Casey, invita enti come BAFTA, BFI, Directors UK, Picturehouse, BBC, Writers Guild e Channel 4 a impegnarsi attivamente per la protezione delle persone transgender.
Noi sottoscritti professionisti del cinema e della televisione siamo solidali con le comunità trans, non binarie e intersessuali che sono state colpite dalla sentenza della Corte Suprema del 17 aprile – si legge nella lettera, pubblicata da Deadline. La sentenza della Corte Suprema secondo cui, ai sensi dell’Equality Act, ‘donna’ è definita dal sesso biologico, afferma che ‘il concetto di sesso è binario, una persona è o donna o uomo’.
Crediamo che la sentenza mini la realtà vissuta e minacci la sicurezza delle persone trans, non binarie e intersessuali che vivono nel Regno Unito. Il cinema e la televisione sono potenti strumenti di empatia ed educazione e crediamo fermamente nella capacità dello schermo di cambiare i cuori e le menti.
Questa è la nostra opportunità di essere dalla parte giusta della storia […] Desideriamo aggiungere le nostre voci agli oltre 2000 firmatari della Lettera Aperta degli Scrittori del Regno Unito alla Comunità Trans pubblicata la scorsa settimana e invitiamo i membri del nostro settore e degli enti culturali a unirsi a noi”.
Il 17 aprile, la Corte Suprema del Regno Unito ha stabilito all’unanimità che il termine “donna”, ai sensi dell’Equality Act, deve essere interpretato secondo il sesso biologico. Ciò significa che spazi pubblici come teatri, ristoranti, negozi e ospedali non saranno più tenuti a consentire alle donne transgender l’accesso agli spazi riservati alle donne. Le linee guida sono state confermate dalla Commissione per le Pari Opportunità e i Diritti Umani.
La decisione è stata accolta con entusiasmo da J.K. Rowling, che ha commentato la sentenza sui social con toni polemici:
La ‘femminilità’ non è uno stato quasi mistico in cui gli uomini possono identificarsi. Fingere che lo sia rende impossibile sia studiare i danni arrecati alle donne reali, sia far rispettare i diritti delle donne – ha scritto la Rowling. Un uomo eterosessuale a cui piace indossare le calze non è lesbica.
Desiderare il seno non rende un adolescente una ragazza. Entrambi sono maschi, e dare loro accesso agli spazi riservati alle donne ha causato danni comprovati a donne e ragazze. In che modo togliere spazi riservati alle donne vulnerabili fa progredire il femminismo? In che modo tre uomini che occupano il podio di una medaglia in un evento sportivo femminile hanno aiutato le atlete? Non si può descrivere ciò che si ha troppa paura di ammettere. Non si può difendere ciò che non si può definire.
L’ultimo decennio ha visto un attacco indiscriminato ai diritti per cui le nostre antenate hanno lottato. Continua a stupirmi che giovani donne privilegiate che hanno beneficiato di questi progressi per tutta la vita incitino con orgoglio allo smantellamento delle protezioni e degli spazi conquistati con tanta fatica, fingendo che questo sia progressista
Che ne pensate di questa situazione e di questa presa di posizione di Paapa Essiedu?