Con Thunderbolts*, il Marvel Cinematic Universe introduce un team di antieroi disfunzionali in una pellicola che parte come una missione rocambolesca e finisce per diventare una riflessione intensa su dolore, dipendenze e redenzione. Il film si rivela essere molto più di una semplice avventura di supereroi, con una svolta narrativa nel terzo atto che lo consacra come uno dei prodotti Marvel più profondi degli ultimi anni. E, nel finale a sorpresa, si svela che si trattava in realtà di un film sui Nuovi Avengers, cambiando radicalmente gli equilibri dell’MCU.
Thunderbolts* riprende da dove si erano interrotte diverse trame Marvel, seguendo un improbabile gruppo di cattivi semi-redenti in un mondo in cui gli Avengers non esistono più. Il team è composto da personaggi come la nuova Vedova Nera (Florence Pugh), l’Agente U.S. (Wyatt Russell), Ghost (Hannah John-Kammen), il Red Guardian (David Harbour), il Soldato d’Inverno (Sebastian Stan) e Bob (Lewis Pullman), chiamati a fronteggiare una minaccia catastrofica.
Bob, dotato di poteri straordinari, è inizialmente manipolato da Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus), che intende trasformarlo nel più grande eroe del mondo. Nonostante i dubbi della sua assistente (Geraldine Viswanathan), Valentina lo veste con un costume nuovo e lo presenta alla squadra nei panni del supereroe Sentry. Ma le cose prendono una piega oscura.
Sebbene Bob riesca facilmente a sopraffare i Thunderbolts, si rifiuta di ucciderli per via della sua natura fondamentalmente altruista. Tuttavia, la sua instabilità mentale prende il sopravvento, dando vita a deliri di onnipotenza che costringono Valentina ad attivare un kill switch.
L’ascesa del Vuoto e la discesa nell’oscurità
Il kill switch non uccide Bob, ma libera il Vuoto, una personalità alternativa oscura nata dallo stesso esperimento che gli ha conferito i poteri. Il Vuoto comincia a diffondere l’oscurità su New York trasformando le persone in ombre, mentre Yelena decide di entrare nel regno del Vuoto per salvare il suo amico.
All’interno, affronta visioni traumatiche del passato, fino a trovare Bob, anch’egli prigioniero dei suoi ricordi più dolorosi. Con l’aiuto del resto del team, la squadra affronta metaforicamente (e fisicamente) le ombre del passato di Bob: un padre violento, la dipendenza da sostanze e un’identità costruita su illusioni.
Il ritorno alla luce e la nascita dei Nuovi Avengers
La forza del gruppo e l’amicizia sincera aiutano Bob a respingere il Vuoto. New York torna alla normalità, ma la minaccia di Valentina non è finita. Proprio mentre i Thunderbolts si preparano a consegnarla alla giustizia, Valentina li sorprende con una conferenza stampa in cui li celebra pubblicamente… e li ribattezza ufficialmente come Nuovi Avengers. La squadra, pur diffidente nei confronti di Valentina, accetta con riluttanza il nuovo ruolo, determinata a tenerla sotto controllo.