Stranger Things: D&D e satanismo, la vera storia dietro al fenomeno [VIDEO]

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Dungeons & Dragons e l’adorazione di diavoli, mostri e demoni: cosa c’è di vero?

Detto questo, è anche vero che all’epoca un grande interesse per satanismo e occulto era in aumento; ma più che per colpa di D&D, questo avveniva come normale interesse delle nuove generazioni verso elementi di cultura “alternativi”; come cioè il rock and roll, il consumo di droghe, la promiscuità sessuale e via dicendo. E si ritorna al discorso genitori/figli: un’esigenza di ribellione, spesso, e nulla più.

Ma la cosa sfuggì di mano comunque. Nel 1980 ad Heber City in Utah un gruppo di fondamentalisti religiosi iniziò ad accusare di satanismo e blasfemia un club D&D di una scuola superiore; proprio come in Stranger Things. Le proteste iniziarono presto a coinvolgere veri e propri preti e sacerdoti anche in California e in Kansas, dove un ministro iniziò a comprare moltissime copie di D&D solo per bruciarle.

Le motivazioni: “Se è solo un gioco, perché usano centinaia di termini tradizionali cristiani? E perché li usano in modi tanto blasfemi?” Da lì partirono infiniti scontri tra gruppi di genitori preoccupati, fondamentalisti cristiani e club di D&D delle scuole superiori. In televisione nel frattempo il televangelista Pat Robertson tuonava: “Omicidi, suicidi, fantasie mentali. Giovani del tutto impazziti per via di questo gioco”.

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Caso particolarmente famoso, nel 1982, quello del suicidio del giovane Irving Pulling II, che trasformò la madre in un’attivista anti-D&D; ella denunciò prima il preside della scuola del ragazzo, e poi i creatori di D&D stessi, attribuendo la morte del figlio a una “maledizione”; ancora una volta, un genitore disposto a credere a qualunque cosa salvo che ad una propria fallacia.

Risultato di questa caccia alle streghe: tempo fine degli anni ’80 e i manuali e le edizioni di D&D avevano rimosso tutti i maggiori riferimenti all’occulto, sostituendo per esempio i termini “diavolo” e “demone” con “tanar’ri” e “baatezu”, parole inventate. Finché, ancora anni dopo, i suddetti demoni non sono tornati sulle cover delle edizioni più recenti, ma venendo praticamente ignorati.

Al cambio del millennio la cultura si era evoluta (più o meno) e i genitori preoccupati avevano del resto ben altro a cui pensare, come la famosa violenza nei videogiochi (GTA et similia). Ecco quindi che il Demogorgone, lo stesso che dà il nome al primo villain di Stranger Things, può oggi posare orgoglioso sulla cover dell’avventura D&D chiamata Out of the Abyss.

Per non dire della stessa Stranger Things, o di Vecna, essere lui stesso di natura diabolica e chiaro rimando ad una figura infernale e mefistofelica. I tempi sono cambiati ma tra le altre cose ST solleva, pur in quanto prodotto di intrattenimento, questioni importanti e riapre ferite forse mai guarite del tutto.

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Fonte: Polygon

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