Sgarbi e Mughini: il loro diverbio al Maurizio Costanzo Show finisce in rissa

Durante l'ultima puntata del Maurizio Costanzo Show, il litigio tra Vittorio Sgarbi e Giampiero Mughini è finito in rissa

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Credits: Twitter/ Maurizio Costanzo
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Tra il critico d’arte e parlamentare Vittorio Sgarbi e il giornalista Giampiero Mughini non scorre di certo buon sangue. Già nel 2019, quando erano stati entrambi ospiti di Stasera Italia, i due erano venuti quasi alle mani, separati in tempo dal conduttore Giuseppe Brindisi e da un cameraman. Tuttavia, questa volta, l’acceso diverbio tra queste due spigolose personalità non ha avuto freni e si è giunti alle mani. Durante l’ultimo episodio del Maurizio Costanzo Show, un’affermazione di Mughini sulla guerra in Russia ha scatenato le ire di Sgarbi che l’ha offeso chiamandolo “idiota”. Questo ha scatenato la furia del giornalista che lo ha colpito facendolo ruzzolare dalla sedia.

La spiegazione di Al Bano

Il cantante Al Bano, anche lui ospite di questa serata aveva parlato in anteprima di quanto accaduto tra Mughini e Sgarbi a Il Corriere della Sera dicendo:

È stato Mughini che si è alzato ed è andato verso Sgarbi, Sgarbi a quel punto si è alzato a sua volta, sono volate parolacce e spinte. Ma se non tagliano la scena la vedrete in tv: è stato uno scontro Muhammad Ali – Mike Tyson. Sono intervenuto con Iva Zanicchi, ma siamo intervenuti tutti per sedare questa vicenda anche pericolosa per certi aspetti perché Sgarbi è caduto indietro con la sedia, spinto da Mughini, e un quadro è caduto a 5 centimetri da Sgarbi. È stato incredibile e inaspettato.

Il cantante di Cellino San Marco ha spiegato che secondo lui la furia è partita da una frase di Mughini diretta a lui: I cantanti non devono parlare di politica

Il critico d’arte tuttavia, parlando con AdnKronos ha fornito una versione diversa dicendo:

Ho detto che non possiamo impedire agli artisti russi o agli sportivi russi di esibirsi in Italia, lui diceva invece che andava impedito, io ho reagito e lui ha cercato di picchiarmi. Tutto è partito da quella mia posizione. Ribadisco che l’arte non deve avere nessun confine, né geografico né politico

Che ne pensate?