Francesco Facchinetti: “Se non avessi una Rolls non uscirei di casa”

Ospite del podcast One More Time, Francesco Facchinetti ha parlato della sua vita e della sua personalità narcisista

francesco facchinetti
Credits: YouTube/ I consigli di Francesco Facchinetti - poliziadistato
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Francesco Facchinetti è stato ospite della prima puntata della seconda stagione del podcast di Luca Casadei One More Time. Per l’occasione l’ex Dj Francesco si è lasciato andare ed ha parlato della sua personalità narcisista.

Mi definisco onnivoro, egocentrico e narcisista. Da un anno vado dalla psicologa, perché è ovvio che questo disturbo della personalità narcisista crea problematiche. Non ho ancora risolto il mio rapporto conflittuale col denaro. egli ultimi 10 anni ho lavorato molte ore al giorno per comprarmi un quadro di Andy Warhol. Ogni giorno mi chiedevo: “Perché ti alzi?” “Per comprare un quadro di Andy Warhol”, mi rispondevo.

Ogni tanto mia madre mi chiede: “Perché giri con una Rolls Royce da 3-400mila euro?” e io dico: “Lavoro tutto il giorno, se non avessi una Rolls non uscirei di casa. Perché devo avere attorno a me cose che mi rendono la giornata piacevole”. Sono cose materiali? Sì. È destabilizzante raccontarlo? Sì, ma mi rasserenano. Non significa che se metto il mio sedere su una Panda muoio. Ma significa che se devo andare oltre il limite devo essere appagato

Andando avanti con l’intervista, Francesco Facchinetti ha poi parlato del suo passato, di sua madre e del suo rapporto con la musica.

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Mia madre dm fece vivere il mondo degli hippie e la vita nella comune. Erano gli anni dell’Aids. Con Frate Ettore andavamo alla stazione di Milano a prendere gli infetti. Lì capii cos’era la fede e la Divina Provvidenza. A scuola di Comunione e Liberazione lessi un libro di Don Giussani, su quanto è importante trovare il proprio Io.

E io lo trovai dopo aver visto un concerto di Jovanotti, uno che non cantava e basta, ma usava la musica per comunicare il suo mondo.

Infine Facchinetti ha parlato del periodo di grande splendore seguito da quello più complicato successivo alla sua rinuncia alla conduzione di X-Factor.

Appena arrivato mandai via la vecchia guardia degli autori Rai, volevo un mio team di giovani. Andò bene, ma diedi fastidio a un po’ di gente. Appena sbagliai me la fecero pagare. Da golden boy della tv italiana diventai un ‘appestato’, vietato ogni studio televisivo. Mentre ero ancora a terra, mandai due messaggi, uno a Nesli e uno a Frank Matano. “Sto iniziando da zero, non ho niente, ma mi dedicherò 18 ore al giorno a te”. Nesli mi disse: “Parla col mio produttore discografico”. Frank disse: “Grazie, io sarò sempre con te”. Da lì ricominciò la mia scalata

Che ne pensate?

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