Tutti i Film di Batman classificati dal Peggiore al Migliore [LISTA]

L'uscita di The Batman non può che farci ripensare l'intero Universo DC legato a The Caped Crusader, il Vendicatore mascherato, l'Uomo pipistrello. Un oscuro universo filmico che trova origine tra il 1964 e il 1966, si moltiplica attraverso gli anni 80, 90 e 2000, per trovare infine il volto di Robert Pattinson. Ecco la classifica definitiva dei Batman secondo La Scimmia.

Condividi l'articolo

4. Batman begins di Christopher Nolan (2005)

Batman Christian Bale
Christian Bale è il Cavaliere Oscuro in Batman begins di Christopher Nolan, 2006.

Quasi dieci anni di silenzio. Come dicevamo, Batman & Robin di Joel Schumacher non sarà un insuccesso commerciale, ma un tale insuccesso critico che distrugge il franchise, mentre dimostra in modo inequivocabile una complessa, grande verità.

Qualunque film legato a Batman e così al Dc Extended Universe è “un prodotto che si vende da solo”. Per questo è insieme un blockbuster, un cinecomic, un giocattolone e una ineffabile opera d’arte, che segna in qualunque caso un evento epocale nella Storia dei Media, della Moda, della Comunicazione e del Cinema.

Se il Cinema non può che essere inteso nella sua duplice, ambivalente natura, che è fatta insieme di Arte e Industria, Batman, il Joker e tutti io grandi protagonisti di questo Universo rappresentano ormai una pagina imprescindibile della sua Storia.

Un esercito di piccole e grandi icone, destinate a una serie infinita di incontri, scontri e variazioni, alla stregua di Dracula o magari di Amleto, ovvero di quella nobile schiera che comprende ti “classici”, descritti da Italo Calvino come “antichi talismani”.

Personaggi e storie che sembrano rigenerarsi nello spazio e nel tempo, che sanno attraversare secoli diversi, diverse civiltà, lontane culture, rinnovando o perfino rivoluzionando la trama, le apparenze e l’intreccio, senza mai perdere la forza dirompente di un’immagine.

Christopher Nolan riporta questa immagine al trauma originario, l’assassinio dei genitori di Bruce Wayne. Ma soprattutto riporta questa immagine al corpo. In tutti i Batman precedenti l’eroe era legato indissolubilmente al proprio costume, inteso come arma, estensione della sua personalità, corpo contundente e diretta estensione del suo essere, la natura ambivalente di Vendicatore e Giustiziere.

Il conflitto, il tormento nella visione di Christopher Nolan è incarnato da Christian Bale, perché sia Bruce Wayne che Batman diventino per la prima volta anti-eroi fatti comunque di carne e sangue. I muscoli non sono più scolpiti nel costume. Sono i muscoli sviluppati dall’uomo, dall’attore e dal personaggio nel corso di un training che è insieme esistenziale e carnale.

Christopher Nolan: Frank Miller, Christian Bale e il conflitto di un super-orfano di carne e sangue

Alcune intuizioni di Batman begins, il nuovo inizio, appartengono alla storia dei fumetti creati da Frank Miller. Altre, come l’elaborazione del trauma infantile legato ai pipistrelli, oppure il personaggio di Rachel Daws, affidato qui a Kathy Holmes, poi ereditato dalla più capace Maggie Gyllenhaal, sono invenzioni che appartengono totalmente alla fantasia di Nolan.

Può darsi che della Trilogia del Cavaliere Oscuro amiate più i dettagli che Nolan ha prelevato direttamente dalle opere di Frank Miller: Batman – Anno zero, Batman: Il ritorno del cavaliere oscuro e Batman: Il cavaliere oscuro colpisce ancora. Può darsi anche che, a distanza di ormai oltre quindici anni, le soluzioni realiste e le invenzioni esclusive di Nolan vi sembrino ormai irrimediabilmente datate.

Eppure resta un dato storico ineluttabile. La radicale trasformazione fisica di Christian Bale, un caso unico nella Storia del Cinema americano, insieme alla prime rappresentazioni cinematografiche di Ra’s al Ghul (Liam Neeson) e dello Spaventapasseri (Cillian Murphy).

Non sarà un caso che Cillian Murphy fosse prima in lizza per il ruolo di Batman, per finire poi assegnato a uno dei più terrificanti super-villain di questo Universo. A Nolan va quindi riconosciuto di aver materialmente restaurato il mito, riavviato il nastro in chiave finalmente moderna.

LEGGI ANCHE:  Rumor - 4 film dedicati a Batman in uscita nel 2019

In questa nuova visione non si perde del tutto Tim Burton, eppure di afferma un nuovo realismo, dove Gotham e la sua corruzione somiglia sempre più a New York e l’America stessa, dove buoni e cattivi sono sempre più difficili da distinguere. Sempre più ambivalenti, sempre più tormentati, eternamente impegnati in un conflitto che ora somiglia straordinariamente alla vita.

3. Il Cavaliere oscuro (The Dark Knight) di Christopher Nolan (2008)

batman heath ledger

“Whatever doesn’t kill you simply makes you… stranger.”

“Io credo semplicemente che quello che non ti uccide ti rende un po’ più… strano.”

Solo una citazione per il nostro Batman numero tre, Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan. Si può forse obiettare che questo sia il film del Joker, di Heath Ledger, ovvero dell’agente del Caos, ma soprattutto di un giovane interprete scomparso tragicamente nel 2008, a soli ventotto anni, ovvero all’apice della carriera, quando era già affermato come uno dei più grandi attori al mondo.

Da copione è lo stesso Joker, lo stesso Heath Ledger a illuminare Batman sulla natura del loro rapporto. Gli eterni nemici non sono che le due metà della stessa medaglia. Non potranno mai esistere l’uno senza l’altro. Il super-eroe e il super-villain, il chaotic good e il chaotic evil, si rivelano così in quell’istante, in quella sequenza, come l’iimmagine contemporanea del conflitto drammaturgico.

Secondo alcuni Christopher Nolan, antitesi ma anche erede di Tim Burton, ha sferrato un altro colpo micidiale al confine, la cortina di ferro che separava cinecomic e cinema d’autore. Secondo altri il cineasta ha solo frastornato l’avversario, rimescolato e confuso le carte. Ma è proprio in quella confusione che non c’è Joker ma Batman, il super-eroe post-moderno.

Un modello non di virtù ma di ambiguità, caos e tormento, che finirà per influenzare o ispirare una infinita schiera di copie, imitazioni e epigoni, dal DC Exttended Universe al Multiverso Marvel. Un modello che va ben oltre le vecchie categorie come il mainstream, le distinzioni e le barriere tra Cinema di serie A, B o Z. E proprio per questo, non può che essere riconosciuto come ineluttabile.

2. Batman di Tim Burton (1989)

batman tim burton
Michael Keaton è Batman nel primo Batnan di Tim Burton del 1989

“Have you ever danced with the devil in the pale moonlight?”

“Hai mai danzato col diavolo nel pallido plenilunio?”

Solo una citazione per la numero due, il primo Batman di Tim Burton, successo interplanetario datato 1989. Per tessere anche solo una lista minima, un elenco ragionato di tutti gli elementi di novità rivoluzionaria orchestrati da Tim Burton e il cast tecnico dei suoi collaboratori, servirebbero altre mille o millemila parole.

Che si parli di Michael Keaton, ex Beetlejuice trasfigurato in Batman, del Joker di Jack Nicholson, delle scenografie o i costumi, della fotografia o della colonna sonora di Danny Elfman, o magari delle hit affidate all’artista Prince Rogers Nelson, ogni singolo componente di questa macchina praticamente perfetta è qualcosa di mai visto.

Esiste un’idea di Cinema americano, di cinema spettacolare, di mainstream e perfino un’accezione dei super-eroi prima di Batman, e un’altra dopo Tim Burton. Questo miracolo di celluloide è insieme esistenzialista e cartoonesco, fiabesco e avanguardista, ma soprattutto è integralmente legato alla professionalità, le invenzioni, l’estro visionario di Tim Burton.

LEGGI ANCHE:  I migliori 10 villains dei cinecomics

Negli anni ’80 si diceva “Provare per credere”. Rivisto ora, sulle reti Mediaset oppure on-demand su Sky Cinema, questo film non è mai vecchio. Al contrario, è anzi eternamente giovane, come capita solo a una categoria di opere cinematografiche: i capolavori senza precedenti, capaci di irradiare la loro influenza per decenni a venire.

Batdance: Il video ufficiale dalla colonna sonora di Prince e Danny Elfman

1. Batman – il ritorno (Batman returns) di Tim Burton (1992)

batman il ritorno
Danny De Vito e Michelle Pfeiffer in Batman – Il Ritorno di Tim Burton, 1992.

Una sola sequenza, anzi una video-ripresa rubata dal set per descrivere la nostra numero uno.

Anche nel 2022, si tratta ineluttabilmente di Batman – Il Ritorno di Tim Burton.

In queste immagini sgranate, rubate dal backstage, c’è un set che racconta un’altra era del Cinema, quella analogica, precedente alla “rivoluzione digitale” del nuovo millennio. Quella dove si gira in pellicola e non c’è soluzione di continuità tra effetti speciali e i vecchi “trucchi” di un illusionista, in questo caso un cineasta che sa destreggiarsi tra magia bianca e nera, dark, gothic-punk e ultra-pop.

Michelle Pfeiffer e Tim Burton hanno messo a punto una sequenza perfetta, impeccabile. La destrezza dell’attrice scatenano l’applauso della troupe. Da che il regista batte il ciak, tra Azione e Stop, c’è già la Storia del Cinema. Buona la prima. Questa stessa sequenza è quella impressa su 35 millimetri, stampata su copie positive, montata e distribuita nel mondo.

Ancora un volta, qualcuno potrà obiettare che Catwoman e The Peguin, Michelle Pfeiffer e Danny De Vito, i super-villain prevalgano sul Batman di Micheal Keaton. Ma si tratta di scaramucce tra innamorati, icone che si agitano sul palcoscenico dello spettacolo e della vita. Intrecci che si fanno sempre più complessi, e così sempre più seducenti, pronti a rapire gli spettatori nei secoli dei secoli.

Allo stato dei fatti, ancora nessuno ha saputo battere l’equilibrio perfetto del secondo Batman di Tim Burton. Il suo unico vero competitor resta forse quel terzo film solo sognato, mai realizzato, che avrebbe trovato forse la fantomatica sintesi hegeliana tra Comics e Cinema. O forse quel film che ancora non conosciamo, ma in realtà è già in pre-produzione o fase di scrittura.

Attendiamo fiduciosi. E no, non abbiamo dimenticato Lego Batman né i grandi lungometraggi di animazione che rientrano comunque in questo Universo. Ma ve ne parleremo ancora nelle prossime puntate. E per concludere, un altro applauso per un villain, un antagonista che si fa protagonista insieme al Pipistrello. Il terzo grande Joker della Storia del Cinema.

*Bonus track: Joker di Todd Phillips (2019)

Joker scale bronx - BAFTA nomination
Joaquin Phoenix in Joker di Todd Phillips (2019)

E Joker Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia? Questa certo è un’altra storia, un’altra diatriba. Eppure è una storia che amiamo al punto da riproporvi la nostra recensione scritta allora, nell’estate 2019, dopo l’anteprima mondiale del film di Todd Phillips con Joaquin Phoenix, che di lì a breve avrebbe vinto anche l’Oscar come Miglior Attore protagonista (e un numero imprecisato di altri award).

Per come questo momento storico abbia oggettivamente riscritto il confine tra cinecomic e cinema d’autore, vi rimandiamo a quell’estate.

E per restare nel presente, continuate a seguirci. Non potrà che arrivare infatti anche un’altra Top: quella dedicata a Bruce Wayne, dalla peggiore alla migliore interpretazione secondo La Scimmia.