Tutti i Film di Batman classificati dal Peggiore al Migliore [LISTA]

L'uscita di The Batman non può che farci ripensare l'intero Universo DC legato a The Caped Crusader, il Vendicatore mascherato, l'Uomo pipistrello. Un oscuro universo filmico che trova origine tra il 1964 e il 1966, si moltiplica attraverso gli anni 80, 90 e 2000, per trovare infine il volto di Robert Pattinson. Ecco la classifica definitiva dei Batman secondo La Scimmia.

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7. Batman & Robin di Joel Schumacher (1997)

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George Clooney e Arnold Schwarzenegger durante il tour promozionale di Batman & Robin

Sembra incredibile, ma il terzo Batman di Tim Burton è stato sacrificato in nome dell’Happy Meal. I fortunati che all’epoca hanno potuto leggere la sceneggiatura e che hanno partecipato alle riunioni in pre-produzione, raccontano di un epilogo ancora più oscuro. Anzi, alcuni lamentavano l’ironia nera e disturbante di un film che sembrava “scritto da un adolescente disturbato”.

Naturalmente, quel capolavoro nascosto, quell’epilogo mancato, sulla base di poche ma significative informazioni appare agli occhi di milioni di #BatmanLovers come il film definitivo, quello che avrebbe occupato di diritto la numero uno di questa classifica. Eppure MacDonald’s non lo considerava adeguato per il proprio pubblico. E così Warner scelse di cedere, producendo un nuovo eroe più “giocattoloso”.

Secondo una vecchia teoria, i più grandi capolavori della Storia del Cinema intera si nascondono proprio tra questi film solo sognati, scritti, inseguiti e mai realizzati, incompresi dalle case di produzione e le ragioni del mercato. Il viaggio di G. Mastorna di Federino Fellini, il Napoleone di Stanley Kubrick, o magari il San Paolo scritto nel 1968 da Pier Paolo Pasolini.

Come cinefili possediamo comunque inestimabili reperti che ci consentono di immaginare Paolo Villaggio che con Fellini scopre il Paradiso, rivelandoci il mistero della vita dopo la morte. Oppure immaginare l’apostolo Paolo nella visione di Pasolini, un omosessuale perso tra l’illuminazione sulla via per Damasco e un volo per New York, dove potrà perdersi ancora tra la verità e i night-club.

Batman & Robin: Insospettabili pregi nel sequel di Joel Shumacher

Quanto al nostro Batman & Robin di Joel Schumacher, oltre ad aver definitivamente spazzato via il sogno di Tim Burton, ha già conquistato in numerose classifiche il titolo di film più brutto nella Storia del cinema americano. Primato forse discutibile, già che nel corso dei decenni sono sopraggiunti ormai altri candidati, decisamente più degni di una condanna senza appello.

Atteniamoci perciò ai fatti. Notoriamente Arnold Schwarzenegger per la parte di Mr. Freeze venne pagato la cifra record di 25 milioni di dollari, contro il misero milione accordato al protagonista George Clooney, allora astro nascente di Hollywood, un sex-symbol legato “solo” al successo della serie tv E.R. – Medici in prima linea.

Tra i meriti che vanno riconosciuti comunque a Joel Schumacher in questa seconda prova – comunque meglio “confezionata” del film precedente, Batman forever – c’è di aver selezionato per il cast tutta una serie di interpreti oltremodo promettenti, che rappresentavano nell’anno 1997 il Gotha della vecchia e nuova Hollywood.

Alicia Silverstone, alias Batgirl era la star indiscussa dei videoclip degli Aerosmith e soprattutto del cult-movie Clueless – Ragazze a Beverly Hills. Ma soprattutto, tra gli innegabili pregi di questo film (forse meno brutto di quanto ricordassimo) c’è la scelta di celebrare il personaggio di Poison Ivy tramite la bellezza, l’ironia e il talento della giovane Uma Thurman.

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Nel 1994 Uma Thurman era stata la protagonista femminile, la chiave di volta di Pulp Fiction, secondo lungometraggio scritto e diretto da Quentin Tarantino. Insomma, il film della rivoluzione, il capolavoro che cambia per sempre le regole del gioco.

Nonostante uno script ancora povero, elementare – fondato su personaggi tristemente prevedibili, bi-dimensionali, super-criminali cattivissimi econtro buoni che s’innamorano e si azzuffano a turno per le grazie dell’irresistibile Poison Ivy – c’è comunque una villain destinata a fare scuola.

Basta pensare a Margot Robbie e la sua Harley Quinn. Ancora oggi resta irresistibile questo format di donna impacciata, altamente istruita, incapace però di vestirsi, truccarsi ed esaltare la propria bellezza. Liberata dai grandi occhiali, vittima di un tragico incidente, Poison Ivy (come Catwoman e Harley Quinn) saprà liberare un sex-appeal sfrenato, e così il meglio della sua intelligenza, della sua follia e crudeltà.

L’ironia ineffabile di Schwarzenegger, quel Clooney beffardo che non sembra credere alle proprie stesse battute, e infine la super-villain Uma Thurman bastano a rivalutare almeno in parte il famigerato “colpo di grazia” che porta il nome di Batman & Robin. Il film che, comunque, ha tecnicamente “ucciso” il franchise Batman, segnando un tale insuccesso critico che seguirà quasi un decennio di assoluto silenzio.

6. Il Cavaliere oscuro – Il ritorno (The Dark Knight Rises) di Christopher Nolan (2012)

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Christian Bale e Tom Hardy nell’ultimo capitolo della Trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan

Per parlare della Trilogia del Cavaliere Oscuro, della rivoluzione e del nuovo millennio, partiremo proprio dal più controverso e forse meno riuscito dei film firmati tra il 2006 e il 2012 da Christopher Nolan, allora enfant prodige del cinema indipendente underground americano grazie all’inaspettato fenomeno Memento.

Inutile dire che il giudizio critico su The Dark Knight, la Trilogia e l’ingresso deflagrante di Christopher Nolan nell’universo Batman, non è e non sarà mai pacificato. Al contrario, i #BatmanLovers si divideranno forse in eterno tra opposte fazioni, dove gli avversari di Nolan restano mossi da odio feroce, inarrestabile e profondo.

Si potrebbe perfino affermare che il gap generazionale che separa Millennial, Z o X Generation, quantomeno in termini cinematografici e filmologici, sembra rivelarsi proprio nella percezione del Cavaliere oscuro, dell’immaginario e quel nuovo realismo progettati da Christopher Nolan con la complicità di Christian Bale, Heath Ledger e la folta schiera che compone il cast tecnico e artistico.

Anche i più ferventi ammiratori della Trilogia, quelli che vedono nelle scelte di Christopher Nolan l’affermazione di Frank Miller, le sue graphic-novel e il suo The Dark Knight come unico vero Batman possibile, riconoscono che l’epilogo non potrà mai sostenere il confronto con il secondo capitolo della Trilogia e quell’incontro magico tra l’icona del Joker ed il compianto Heath Ledger.

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Eppure, nelle sue mille imperfezioni, perfino nelle sue derive sentimentalistiche (vedi il bad-romance che lega ora ormai indissolubilmente Batman e Catwoman, Bruce Wayne e Selina Kyle), The Dark Knight Rises resta un film da rivedere, riscoprire.

Forse nel corso dei prossimi decenni troverà sempre nuovi hater. Ma certo conserverà anche molti fan, irrimediabilmente affascinati da questo lungo addio, dai villain interpretati da Tom Hardy e Marion Cotillard, e su tutto dall’umanità feroce di Batman/Bale, finalmente sorridente agli occhi dell’amato Alfred Pennyworth/Micheal Caine.

5. The Batman di Matt Reeves (2022)

The Batman
Copyright: © 2021 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved. Photo Credit: Warner Bros. Pictures/™ & © DC Comics

Per affermare che The Batman di Matt Reeves con Robert Pattinson sia uno dei migliori, anzi il migliore Batman di sempre, è oggettivamente troppo presto. Queste intense, estenuanti tre ore di cinema sono infatti troppo contemporanee, troppo calde perché nessuno possa possedere davvero il dovuto distacco storico e critico.

Certo possiamo affermare che il consenso internazionale è stranamente quasi unanime. Che attraversa in modo insolitamente trasversale generazioni, mentalità, parti di mondo profondamente diverse, per altro gravate da due anni di pandemia, una surreale emergenza sanitaria internazionale e ora perfino da una nuova, terrificante guerra ai confini dell’Europa.

Sound-design, uso ricorrente della soggettiva sonora, uso espressionista della componente musicale, un Batman che per la prima volta si rivolge direttamente allo spettatore come voce narrante, coscienza e indagatore dell’incubo, oltre alla natura di un cinecomic che diventa improvvisamente un autentico thriller investigativo, bastano da soli per affermare che questo film cambia comunque la Storia.

Cambia ancora una volta le regole del gioco, aprendo una nuova era, che sappiamo già sarà fatta non solo di un sequel cinematografico ma anche di una diramazione di Media eterogenei, dalle serie tv al mondo del gaming, senza contare l’impatto di questa nuova “rifondazione del mito” su moda, costume, gadget; tutto quello che si rifà a termine sterminato come “immaginario collettivo”.

Per tutte le specifiche, le luci e le ombre di quest’opera complessa, dissonante ma epocale, trovate qui la nostra recensione e anche la spiegazione del finale.

Per ora ci limitiamo ad assegnare la posizione numero cinque. Ma se dovessimo parlare solo ed esclusivamente del Vendicatore interpretato da Robert Pattinson, non c’è da escludere che sia destinato a breve a conquistare la numero uno, il podio assoluto di quest’universo filmico.