Ettore Scola: I 7 migliori film del regista [LISTA]

I 7 migliori film di Ettore Scola, Maestro del cinema italiano e grande esponente della commedia all'italiana.

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4. I nuovi mostri, Mario Monicelli, Dino Risi, Ettore Scola (1977)

I nuovi mostri; Ettore Scola
I nuovi Mostri

Frutto della collaborazione con i grandi maestri Mario Monicelli e Dino Risi, I nuovi mostri segna il definitivo passaggio di Scola al genere grottesco /satirico. L’impostazione del film è basata su un “collettivo” ovvero una storia composta da più episodi ognuno con una sua trama e con differenti personaggi. Il film è un chiaro omaggio alla precedente opera del regista Dino Risi, I mostri, del 1963.

Proprio per riprendere il filone narrativo a episodi,i tre registi decidono di ripartire dall’idea del film collettivo di Risi ed elaborare con cura i “nuovi” mostri della società italiana. Nuovi perché assorbiti da una cultura molto più contaminata e corrotta, grotteschi e maliziosi, ma anche profondamente legati agli stereotipi sociali, queste maschere mostruose prendono le sembianze di Vittorio Gassman, protagonista di ben cinque puntate del film e di Alberto Sordi, principe della nobiltà nera romana e poi ancora il frustrato figlio che spedisce l’anziana madre all’ospizio.

I nuovi mostri è un inno satirico e alquanto critico alla società italiana degli anni ’70 e ogni episodio cela una profondità morale e ritrae con cinismo vizi e attitudini degli italiani. Per quest’opera cruda e realista, Ettore Scola riceve la sua seconda candidatura agli Oscar per miglior film straniero nel 1979.

5. La terrazza (1980)

la terrazza 1
La terrazza di Ettore Scola

Ettore Scola apre il decennio degli anni ’80 con un film che ha sapore d’autore. Rispetto ai suoi precedenti lavori, il film La Terrazza acquisisce un tocco più avanguardista e profondo, discostandosi dal genere della commedia italiana al quale Scola era stato per molto tempo legato. Cast d’eccellenza anche per questa storia raccontata attraverso la prospettiva dei singoli personaggi, ognuno dei quali assorto da problematiche lavorative e personali. Torna infatti la collaborazione con Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni e Ugo Tognazzi, rispettivamente nei ruoli di Mario, Luigi ed Amedeo.

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Come dice il titolo, il film si sviluppa su una terrazza, luogo d’incontro di amici e colleghi facenti parte dell’industria cinematografica e politica di Roma. Scola dipinge disillusioni e velleità di ogni personaggio, sullo sfondo dei mutamenti ideologici e politici del tempo. Il film mette in luce il vuoto emotivo e la noia dei circoli borghesi, in apparenza sontuosi e allegri, ma che celano attraverso le storie dei personaggi, infelicità e frustrazione. Grazie a questa magistrale opera Ettore Scola riceve il premio per miglior sceneggiatura a Cannes.

6. Ballando ballando (1984)

Ballando ballando
Una scena del film Ballando ballando di Ettore Scola

Terza candidatura all’Oscar per Ettore Scola che torna nuovamente a dirigere una storia sospesa tra passato e presente. Elemento ricorrente nei suoi film è proprio la creazione di un portale spazio-temporale attraverso cui i personaggi diventano testimoni degli eventi storici mondiali. Il film si svolge in una sala da ballo della periferia parigina, dove uomini e donne si uniscono al “ballo della vita”.

Passi e movimenti diventano metafore dei desideri e dei sentimenti di ciascuno, espressi sotto forma di sguardi e delicati tacchettii sulla pista da ballo. Scola torna a quel cinema che conosce bene, un cinema d’autore che riflette l’interiorità dei personaggi e dei turbamenti storici senza far troppo rumore. Oscar mancato per Scola che però si aggiudica un David di Donatello per la miglior regia.

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7. La famiglia (1987)

la famiglia
Stefania Sandrelli e Vittorio Gassman nel film La Famiglia

Riprendendo il filone della commedia all’italiana, Ettore Scola scrive e dirige un opera che potrebbe definirsi una lettera d’amore a Roma. Il film segue la vita di Carlo, dalla nascita fino all’eta adulta. Immancabile il suo attore feticcio Vittorio Gassman, che veste i panni del Carlo adulto e poi di suo nonno.

Il film si presenta come un racconto di formazione e della crescita di un ragazzo, attraverso il quale il regista ripercorre tappe fondamentali della storia italiana. Scola porta sul grande schermo anche un giovanissimo Sergio Castellitto nei panni del nipote di Carlo.

Primi amori, crescita e riflessioni sull’Italia borghese raccontata attraverso gli occhi di una famiglia benestante di Roma. Grazie a questo grande omaggio alla commedia italiana, il regista riceve la sua quarta nomination agli Oscar per il miglior film straniero e si aggiudica due David di Donatello per miglior regia e miglior sceneggiatura.