Tutti i film di Harry Potter dal peggiore al migliore: la Classifica [LISTA]

Abbiamo tentato di mettere in ordine i film della saga di Harry Potter, partendo dal peggiore per arrivare al migliore, spiegando perché questa serie continua ad avere tanto successo

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04. Harry Potter e l’ordine della fenice

Il quinto capitolo della saga di Harry Potter segna l’enorme cambio di registro che caratterizza la storia: dopo gli eventi de Il calice di fuoco, l’atmosfera si fa subito più cupa, con una fotografia che tende non solo al grigio, ma vira nei colori e nei filtri più freddi a disposizione.

Per il protagonista, L’ordine della fenice rappresenta un momento di crescita e di presa di consapevolezza: se, fino a quel momento, ha affrontato Voldermot come una minaccia costante, ma abbastanza lontana, nel quinto c’è il primo vero scontro e Harry si rende conto di essere davvero all’interno di una guerra che reclama la sua attenzione e il suo coraggio.

Inoltre il quinto capitolo apre la porta a due personaggi che, sebbene non protagonisti, sanciscono ancora di più il cambio di rotta. Da una parte c’è Dolores Umbridge, che finisce con il rendere anche Hogwarts un posto non più piacevole e sicuro e che ben rappresenta la corruzione del potere.

Dall’altra c’è l’arrivo di Bellatrix, interpretata magnificamente da una straordinaria Helena Bonham Carter, che raffigura la follia del male e il suo essere fuori controllo: un personaggio che è inoltre legato all’impatto emotivo e fortissimo del film. La morte di Sirius Black e la sua successiva scomparsa dietro il velo come a voler rappresentare la fine di ogni speranza prima dello scontro finale, aggiungono un livello ancora più umano a un film davvero interessante.

3. Harry Potter e il calice di fuoco

Sebbene molto spesso venga indicato come il peggior film della saga (in modo alquanto ingiustificato), Harry Potter e il calice di fuoco è il perfetto esempio di una pellicola spartiacque che, consapevole del proprio valore all’interno di una saga intera, viene costruita rispettando le due anime.

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Con il Torneo Tremaghi e il Ballo del Ceppo, la prima parte de Il calice di fuoco è una girandola di emozioni adolescenziali e dinamiche teen che rappresentano solo la crescita “ormonale” dei protagonisti. La prima parte de Il calice di fuoco è la cosa più divertente di tutta la saga, il momento in cui lo spettatore ride di più.

La regia è entusiasta, a tratti vertiginosa, e sembra voler accompagnare proprio questo senso di euforia adolescenziale, questa leggerezza di ragazzi che sanno combattere contro i draghi ma non avvicinare una ragazza. Eppure la fotografia ha smesso momenti cupi, cieli grigi e interni freddi, che sembrano voler suggerire che c’è qualcosa in agguato.

E, come tutti sappiamo, qualcosa in agguato c’è davvero: perché alla fine non solo assistiamo al ritorno di Voldemort in carne e ossa, ma soprattutto Harry Potter smette di essere una saga per ragazzi incentrata sulle avventure di un mago, ma diventa la storia di un ragazzo che deve fronteggiare la morte, guardarla negli occhi e sforzarsi di reagire.

2. I doni della morte – Parte 2

Se I doni della morte – Parte 1 era un film di vagabondaggio e a tratti lento e noioso, la seconda parte del film è invece ricca di azione, di suspance e di momenti con un’ottima costruzione emotiva che non si fa mai forte di facili ricatti.

Dopo un settimo capitolo cinematografico in luoghi più o meno noti, ma comunque lontani dalla familiarità imposta dagli altri sei film, con I doni della morte – Parte 2 si torna ad Hogwarts, dove tutto è iniziato. Ma si torna in una Scuola di Magia e Stregoneria dove in molti sono pronti a dire addio, una scuola che non è uguale a quella che si era conosciuta in precedenza.

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Una scuola che porta le ferite della guerra, proprio come i suoi protagonisti e che per questo diventa il teatro perfetto per il bello scontro finale tra Harry e Voldemort, che diventano davvero la stessa cosa, uno il prolungamento dell’altro, prima della resa dei conti finale. Senza contare che questo è il film in cui il personaggio di Piton svela il suo arco narrativo, portando in scena una delle battute più famose di tutta la saga.

Unica pecca è quel “diciannove anni dopo” che, proprio come avveniva nei libri, appare un po’ troppo stucchevole e che di certo un trucco posticcio non aiuta a rendere migliore.

1. Harry Potter e il prigioniero di Azkaban

Non sorprenderà di certo nessuno trovare alla prima posizione di questa top Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, diretto da Alfonso Cuaron.

La mano autoriale del regista è forse ciò che rende indimenticabile questo film: perché, se da una parte vengono tagliate molte parti del libro, snellendone così lo svolgimento, dall’altra Cuaron riempie la scena di inquadrature quasi pittoriche, che da sole meriterebbero il prezzo del biglietto.

La regia di questo film è solida, senza débacle ed è soprattutto una regia che si mette al servizio della storia senza rinunciare al proprio esserci, al proprio mostrarsi. Un’eccellenza tecnica che va di pari passo anche con quanto viene raccontato nella storia e, soprattutto, con l’entrata in scena di uno dei personaggi più amati della saga, Sirius Black, reso indimenticabile da Gary Oldman.