West Side Story: La conferenza stampa con Steven Spielberg, Tony Kushner e Rita Moreno

West Side Story di Steven Spielberg è al cinema questo 23 Dicembre. Ecco come il regista, lo sceneggiatore premio Pulitzer Tony Kushner e Rita Moreno ci hanno raccontato i retroscena di questo prezioso, stupefacente remake.

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West Side Story di Steven Spielberg resterà agli annali come uno dei migliori film del 2021, e non è difficile prevedere una pioggia di nomination per la prossima notte degli Oscar. Dopo avervi raccontato il nostro incontro virtuale con i protagonisti (qui il nostro articolo) passiamo ora alla conferenza stampa internazionale degli autori.

Presenti via Zoom per i giornalisti di tutto il mondo Steven Spielberg, ma anche lo sceneggiatore Tony Kushner, vincitore del Premio Pulitzer per Angels in America, e Rita Moreno, indimenticabile Anita nel West Side Story del 1961, che ne farà la prima attrice portoricana mai premiata con l’Oscar.

La sua incomparabile carriera era appena all’inizio. Rita Moreno sarà infatti la prima attrice di origini latino-americane a conseguire il titolo di EGOT, riservato ai soli sedici artisti vincitori di tutti i premi principali nella Storia dello spettacolo americano: Emmy (televisione), Grammy (musica), Oscar (cinema) e Tony Award (teatro).

Per il remake di West Side Story firmato Spielberg, Rita Moreno diventa oggi Valentina, un personaggio inedito creato da Tony Kushner. Ma scopriamo come gli stessi autori ci raccontano questa storia (e una incredibile serie di aneddoti riguardo la pre-produzione del film).

Steven Spielberg: “Non mi divertivo così tanto a dirigere un film dai tempi di E.T.”

Steven Spielberg: “Da bambino sapevo a memoria tutti i testi delle canzoni di West Side Story. Sono stonato e ballo come se avessi tre piedi sinistri. Ma durante i mesi di prove con il cast, al Lincoln Center e allo studio Dumbo di Brooklyn, ho cantato e ballato con loro.”

“Anche Rita era lì a ballare con il cast. C’era talmente tanta vita nell’aria che non potevamo fare altro che saltare dalla sedia e seguire le danze di Justin Peck, un coreografo geniale.”

“Questo durante le prove. Durante le ripreso no, ero totalmente concentrato sul monitor, su quello che stavamo catturando attraverso le immagini.”

“Ho già detto e confermo che non mi divertivo così tanto a dirigere un film dai tempi di E.T. l’extra-terrestre. È stato un delizioso affare di famiglia.”

“Quando giravo E.T. mi sentivo come un papà per tutti quei ragazzi. Non ero ancora un padre nella vita reale, non sapevo cosa significasse, E.T. mi ha fatto desiderare di diventarlo e così tre anni dopo è nato il mio primo figlio.”

“Questa volta mi sono sentito parte di una grande, diversa famiglia allargata. Non ero io al centro di questa famiglia, ne ero semplicemente parte come tutti gli altri.”

West Side Story: Il contributo fondamentale di Stephen Sondheim

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West Side Story di Steven Spielberg arriva nei cinema italiani questo 23 Dicembre (Ph:© 2020 Twentieth Century Fox Film Corporation. All Rights Reserved.)

Stephen Sondheim, autore dei testi del musical West Side Story nel 1957, è stato fondamentale perché il sogno di Spielberg potesse realizzarsi. Il drammaturgo è scomparso a 89 anni il 26 Novembre 2021, a sole due settimane dall’anteprima americana del film.

Steven Spielberg: “Steve è stata la prima persona che ho incontrato quando ho deciso di cercare di acquistare i diritti per West Side Story. Ci siamo incontrati di persona nella sua casa di New York, noi e i suoi cani.”

Ci eravamo già conosciuti quando la mia compagnia aveva prodotto Sweeney Todd con Johnny Depp, alla premiere del film. Poi ci siamo ritrovati insieme alla Casa Bianca, quando abbiamo ricevuto la Presidential Medal of Freedom. Eravamo io, Steve e Barbra Streisand.

“Ogni volta che l’ho incontrato avrei avuto voglia di dirgli: ho un desiderio disperato di fare la mia versione di West Side Story. Ma non ci riuscivo, le parole non mi uscivano di bocca.”

“Parlavo di tutto tranne che di quello. E poi finalmente ho trovato il coraggio. Steve è stato intensamente coinvolto fin dalle fasi iniziali, in particolare per quanto riguarda i commenti alla sceneggiatura.”

“C’è sempre stato un dialogo aperto tra Steve, Tony Kushner e me, mentre la sceneggiatura prendeva forma una bozza dopo l’altra. Ma il momento in cui è stato più direttamente coinvolto è stato quello delle pre-registrazioni con gli artisti.”

Steve è stato presente per tre settimane, cinque giorni su sette, sedendo tutti i giorni al mio fianco nello studio di registrazione.

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Rita Moreno: “È qui che l’ho incontrato per la prima volta. Leggenda vuole che ci fossimo incontrati nel 1969 alla prima di West Side Story e che io gli abbia pestato un piede con tanto di tacchi alti. Ma credo si sia confuso con Chita Rivera, io quella sera non c’ero.”

Tony Kushner: “Quando Steven me l’ha chiesto sono tornato a casa da mio marito e gli ho detto ‘Spielberg mi ha appena chiesto una cosa totalmente folle‘. Ho pensato: ‘Questa cosa è impossibile, non si può fare’.”

“Amo enormemente West Side Story e la versione cinematografica del 1961. Ho pensato che anche se avessimo fatto un lavoro grandioso saremmo comunque rimasti nell’ombra di quello che è indiscutibilmente, giustamente il musical più amato di sempre.”

“Ma la prima risposta di Mark, mio marito, è stata che dovevo farlo. E poi mi ha suggerito di liberarmi del personaggio di Doc. è stata sua l’idea di trasformarlo in Valentina, la sua vedova portoricana, e chiedere a Rita Moreno di interpretarla.”

Rita Moreno: “Tutta colpa di Mark!”

Tony: “Così ho chiamato immediatamente Steven al telefono e mi ha risposto che si trattava di un’idea grandiosa. Solo quando la sceneggiatura era finita abbiamo contattato Rita e le abbiamo assicurato che non si trattava semplicemente di un cameo, e che quelle orribili parti in spagnolo erano solo una bozza che lei avrebbe migliorato.”

West Side Story: La scelta di non sottotitolare le parti in spagnolo

Tony Kushner: “La scelta di non tradurre nei sottotitoli tutte le battute in spagnolo è stata una nostra scelta deliberata. Per noi è una forma di rispetto non sottotitolare le parti in spagnolo. La storia non a caso inizia con il Tenente Schrank, chiaramente un razzista, che ripete: ‘Parlate in inglese!'”

Rita Moreno: “Credo che questo porti gli spettatori ad essere più attenti, devono cercare di capire, e in fondo non è difficile capire perché la battuta inizia sempre in inglese.”

Steven Spielberg: “Ho immaginato gli spettatori al cinema equamente divisi tra chi parla spagnolo e inglese, e le risate arrivano da diverse parto della sala a seconda della battuta.”

Tony: “Siamo una nazione bilingue e questo ci sembra il film perfetto per ribadire questo concetto. Per rassicurare gli spettatori, comunque, credo si capisca tutto, nessuno verrà lasciato indietro.”

West Side Story: Le location del remake di Steven Spielberg

Tony Kushner: “Uno dei miei momenti preferiti riguarda la fase iniziale delle prove. Steven e io dovevamo semplicemente stare seduti a guardare mentre il cast provava delle parti di America.”

“Steven era così entusiasta che ha preso il suo Iphone, era seduto su una di quelle sedie con le rotelle. A quel punto uno degli assistenti al Dolly, Craig, l’ha portato al centro della scena, lo spostava di qua e di là mentre lui provava diversi angoli per l’inquadratura.”

“È a quel punto che ho pensato: Ok, questa cosa funzionerà.”

Steven Spielberg: “Puoi ancora ritrovare la New York degli anni ‘50, viva e vitale, in alcuni quartieri della città. A Brooklyn, nel Bronx e nel Queens, ad Harlem. Abbiamo girato solo dove gli edifici sono rimasti assolutamente identici.”

“Così siamo arrivati a Paterson, New Jersey. è diventata il nostro ghetto, la nostra San Juan Hill. In termini architettonici è esattamente come si mostrava San Juan Hill tra la 59esima e la 72esima Strada, tra Columbus e il fiume Hudson.”

Adam Stockhausen, avevamo già lavorato insieme anche per Lincoln e Ready Player One, è un incredibile scenografo e art director. Ha letteralmente ricostruito cinque block di macerie per riprodurre le rovine del West Side negli anni ‘50.”

“Poi abbiamo aggiunto il fiume Hudson in background. Gli unici interventi digitali che abbiamo operato sugli edifici del film sono stati rimuovere le unità esterne dei condizionatori, le antenne satellitari e le inferriate di sicurezza che si mettono oggi alle finestre. Solo questo.”

West Side Story: i grandi temi del film secondo Spielberg e Tony Kushner

Tony Kushner: “Riportare l’azione ai giorni nostri non è mai stato in discussione, per due ragioni fondamentali. La prima, è che quella musica, quei testi sono senza tempo, immortali, nessuno risulta ormai datato.”

“La seconda, è che i testi di Steve riflettono il linguaggio, lo slang dei ragazzi di strada alla fine degli anni ‘50. Una delle prime cose che Steven mi ha detto riguardo i ragazzi della gang era che voleva vederli sporchi, pallidi, vestiti di stracci come realmente erano.”

Steven Spielberg: “Non volevo neanche degli attori di 38 o 39 anni che interpretano dei ragazzi, come spesso accade. Tra gli interpreti dei Jets e degli Sharks nessuno ha più di 23 anni.”

Tony Kushner: “Quelle condizioni di povertà urbana esistono ancora oggi, disgraziatamente. Sia io che Steven ci trovavamo d’accordo col fatto che un tema fondamentale di West Side Story sia il progetto di riqualificazione dei sobborghi messo in atto da Robert Moses.”

“Tra la 60esima e la 72esima strada, da Broadway all’Hudson tutti gli edifici sono stati spazzati via, le persone, anche gli immigrati portoricani che cercavano di costruirsi una vita a New York sono stati buttati fuori dalle loro case, senza nessun reale aiuto per trovare nuove abitazioni.”

Steven Spielberg: “Gli Sharks e i Jets combattono per il territorio, ma su quel territorio incombono le ruspe, l’ombra della palla demolitrice. Lo scontro per il territorio nasconde in realtà uno scontro tra razze.”

Tony Kushner: “La tragedia va in scena così in uno scenario dove le persone, mentre stanno combattendo tra loro, sentono letteralmente sgretolarsi la terra sotto i piedi.”

Steven Spielberg: “Un mucchio di spazzatura. Ecco per cosa stanno lottando.”

Rita Moreno: “Che grande film, Dio. Lo trovo superiore all’originale, per quanto quello del 1961 resti un film iconico, assolutamente radicale rispetto alla sua epoca.”

West Side Story arriva nei cinema italiani questo 23 Dicembre. Inutile dire che si tratta di un’opera da non perdere, destinata a scrivere una nuova pagina nella Storia del cinema americano. Per scoprire anche la nostra recensione, continuate a seguirci.

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