I 10 migliori Film sul Calcio da vedere assolutamente [LISTA]

In attesa dell'uscita di Zlatan, dall'11 novembre al cinema, eccovi una bella watchlist dedicata ai migliori film sul calcio! Quali sono i vostri preferiti?

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I migliori film sul Calcio

Il presidente del Borgorosso Football Club (1970), Luigi Filippo D’Amico

Presidente Borgorosso

Dopo tanti consigli, lo comprendiamo, serve un po’ di leggerezza. Passiamo dunque a Il presidente del Borgorosso Football Club, commedia datata 1970 con un grande Alberto Sordi.

Il film ci racconta di Benito Fornaciari, funzionario del Vaticano che eredita dal padre la proprietà di una piccola squadra di un paesino romagnolo. Sebbene inizialmente disinteressato alle sorti del club, Benito ne resta presto affascinato, tanto da dedicarvisi anima e corpo.

Dapprima ingaggia un rinomato allenatore peruviano, José Buonservizi, detto lo Stregone. I risultati tardano però ad arrivare, tanto che Benito, dopo aver sottoposto i calciatori ad estenuanti ritiri a base di lavoro campestre, decide di prendere direttamente il controllo della squadra.

Nel suo ruolo di allenatore-presidente riporta il Borgorosso in alto, ma i problemi sono dietro l’angolo. Dopo al squalifica del campo in seguito a una rissa, Benito viene mal visto dal paese, tanto che una cordata di imprenditori locali si fa sotto per sottrargli la società.

Pieno di debiti e sull’orlo della cacciata, il personaggio di Sordi batte però l’ultimo colpo, ingaggiando Omar Sivori. Con il club al collasso economico e ogni proprietà pignorata, il presidente viene portato in trionfo e, a bordo di un trattore, viaggia verso la sua prossima sfida.

Il film di D’Amico è una carrellata di macchiette non sempre efficace, ma che ben inquadra i vizi del calcio contemporaneo, dal tifo esasperato alle spese smodate. Un’opera non perfetta, ma che vide con decenni di anticipo le distorsioni che già si annidavano in questo sport. Da riscoprire.

Ultimo minuto (1987), Pupi Avati

Ultimo minuto, film sul calcio

Il film di Pupi Avati è forse il miglior esempio di film sul calcio mai partorito in Italia. Ultimo minuto ci racconta di Walter Ferroni (Ugo Tognazzi), da trent’anni direttore sportivo di una squadra che galleggia nella zona retrocessione della Serie A.

Per far sopravvivere la società all’immensa mole di debiti accumulati, Ferroni si mobilita e riesce a farla acquistare da un facoltoso imprenditore, nella speranza che si limiti a spendere e che lasci a lui carta bianca sulla gestione del club.

L’imprenditore, però, decide di prenderne totalmente il controllo, cacciando il vecchio ds e sostituendolo con uomini di sua fiducia. La mancanza di esperienza e di conoscenze metterà però in difficoltà il nuovo proprietario, che si renderà conto di come l’industria calcistica non abbia niente a che vedere con il mondo aziendale a lui noto…

Ultimo minuto racconta in maniera lucida il dietro le quinte del mondo del calcio, fatto di relazioni non sempre cristalline fra dirigenze, gruppi di interesse, stampa, capo-tifosi e scommesse…

Un film che denuncia il lato più oscuro dell’industria, mettendolo in mostra senza filtri. Un’opera da riscoprire per capire cosa siamo oggi.

L’allenatore nel pallone (1984), Sergio Martino

allenatore nel pallone

Arrivato nelle sale italiane nel 1984, L’Allenatore nel Pallone è divenuto un autentico cult della storia del cinema nostrano. Le avventure del mediocre Oronzo Canà, vanaglorioso allenatore innamorato di se stesso e della sua sgangherata Longobarda, sono divenuti degli autentici pilastri della nostra cultura popolare.

Lo schema 5-5-5, le prodezze sul campo di Aristoteles, la scaramanzia pugliese di Canà hanno fatto di questo film un autentico must.

Davvero emblematico di tutto ciò che L’allenatore nel Pallone significa è il momento finale quando l’allenatore, grazie a una doppietta del suo bomber brasiliano, riesce a salvare la Longobarda dalla retrocessione cosa che gli costa il lavoro.

Quando il presidente Borlotti, fingendo contentezza per la salvezza, gli dice “Lei è un disoccupato, lo sa?” lui risponde con un eloquente “E lei è un cornuto, lo sa?”, accompagnato dal relativo gesto. Un momento leggendario impresso a fuoco nella storia della commedia all’italiana.

Si tratta di una pellicola che riesce a porsi a metà tra il film comico e un ritratto della società italiana di quegli anni. Il mondo del calcio ci viene infatti presentato in maniera iperbolica e grottesca, ma anche realistica in quanto popolato da truffatori e soggetti ambigui. Il tutto condito da alcune delle battute calcistiche più influenti di sempre, tanto da essere ripetute ancora oggi negli stadi.

A cura di Matteo Furina

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