Colapesce – Le 10 canzoni più belle [ASCOLTA]

Sì, Colapesce ha fatto molto altro (con Dimartino e senza di lui) oltre a Musica Leggerissima. Lo sa chi lo segue dai dieci anni e più che è sulla scena. Per gli altri, ecco una bella top 10 per scoprire subito le sue canzoni migliori.

Condividi l'articolo

5. Totale [2017]

Una traccia psichedelica e dall’incedere lento. Come al solito Lorenzo veleggia su delicate riflessioni esistenziali, sostenuto da synth tipicamente appartenenti al revival anni ’80 dell’epoca. La ricerca strenua ma disperata della felicità è la tematica centrale di un brano che cerca di sfuggire l’incompletezza dell’essere umano moderno.

4. Musica Leggerissima (feat. Dimartino) [2021]

Una canzone che ormai non ha bisogno di presentazioni. Musica Leggerissima è un itpop volutamente pensato come tormentone, sottile e cerebrale ma anche capace di catturare e di riflettere, con la musica prima che con le parole, sulla sua stessa natura controversa. E infatti, non è affatto la migliore canzone in assoluto di Colapesce (e Di Martino), ma tutti la amano.

3. Reale [2015]

Un altro stupendo brano tratto da Egomostro, l’album gioiellino e capolavoro del cantante. I toni di questa canzone d’amore coraggiosamente ottimista corrispondono stavolta ad un indie chitarristico deciso e raffinato, mentre i soliti echi anni ’80 emergono solo dagli interventi di fiati del refrain. Che, comunque, è uno dei suoi più belli: “Amare e basta / Lo faccio a testa alta”.

LEGGI ANCHE:  Colapesce e Dimartino: esce Toy boy con Ornella Vanoni [VIDEO]

2. Luna Araba (feat. Dimartino e Carmen Consoli) [2020]

Un brano particolarmente ispirato allo stile di Tame Impala e dell’indie neo-psichedelico estero rivela immagini astratte ed esotiche in una delle migliori canzoni italiane del 2020. Il video omaggia Yellow Submarine dei Beatles e nel mentre i tre cantanti siciliani riuniscono in tre minuti e mezzo di canzone il meglio della produzione musicale nostrana all’alba degli anni ’20.

1. Brezsny [2015]

“Dov’è che vai? Hai per caso un Oki?” è il verso introduttivo di questo brano geniale, profondamente anni ’80 (il video a cavallo con gli anni ’90), paradossale e ironico. Con le pinze, qui si parla di itpop ai massimi livelli: il cantautorato indie si sposa con sonorità morbide, vintage e, perché no, orecchiabili. Ma Colapesce dimostra ampiamente come tutto ciò non sia per nulla un male.