Dolores O’Riordan: storia e vita di una voce indimenticabile

Una figura della musica che non si dovrebbe dimenticare mai

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L’eredità e il lascito artistico

Dolores O’Riordan non é stata solo una grande cantante, né la sua eredità si può riassumere unicamente nelle qualità della sua voce, se pur unica ed eccezionale. La sua arte è infatti la somma di tante passioni ma anche di tante sofferenze, così come della sua educazione e delle sue esperienze della terra da cui proviene.

L’Irlanda e la religione cattolica scorrevano nelle vene di Dolores, che, volente o nolente, portava con sé questi marchi del suo passato in tutto quello che faceva. Lo straordinario ardore che metteva nelle sue canzoni (Zombie in primis) non sarebbe stato lo stesso se fosse nata altrove, o se fosse cresciuta altrimenti.

Un ardore che giungeva sempre all’ascoltatore, quale che fosse la canzone ascoltata. Un’intensità che poche voci femminili sono riuscite ad esprimere in maniera così diretta. Per esempio, c’era Björk che creava musiche nuove e affascinanti, o PJ Harvey che faceva del rock alternativo femminile una cosa nuova. Ma Dolores era un caso a parte.

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Certo, vale la pena di ricordare comunque che Dolores O’Riordan era un mezzo-soprano con un’estensione vocale di quattro ottave, capace di passare dal falsetto al belting e persino allo yodel (si può sentire bene in Salvation). Il Melody Maker aveva descritto la sua come “la voce di una santa intrappolata in un’arpa di vetro”.

The Cranberries – Animal Instinct, 1999

In the End: l’ultimo capitolo

Anche se i lavori dell’ultimo album dei Cranberries iniziano già nel 2017, il completamento del disco viene naturalmente rimandato alla notizia della tragica morte della cantante. In realtà, com’è comprensibile, i tre membri del gruppo lì per lì non hanno idea di che cosa fare senza di lei.

Alla fine, la decisione. Le ultime registrazioni realizzate da Dolores tra il 2017 e il 2018 saranno parte di un ultimo album attribuito ai Cranberries. Dopo, il gruppo si scioglierà. In the End esce il 26 aprile 2019 e riporta in copertina una commovente versione “bambinesca” dei componenti della band.

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Il disco è la fine di una lunga storia, durata quasi trent’anni. Si tratta però di una fine più che degna, come riporta la nostra recensione dell’epoca. Il giusto tributo a Dolores, ma anche il canto del cigno di una band che ha fatto la storia, seppur nel suo piccolo, facendosi valere fino alla fine.

E poi? Non si sa se ci sarà un poi. Nel 2014 Dolores ha asserito di aver scritto ben quindici canzoni per un terzo album da solista, che però poi non si è mai materializzato. La speranza, nostra come di tutti i fan e appassionati di musica, è naturalmente quella di poter sentire la sua voce ancora una volta, almeno.

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The Cranberries – All Over Now, 2019