Il Signore degli Anelli: tutto sulla saga cinematografica di Peter Jackson

Il Signore degli Anelli è una delle più grandi ed importanti saghe cinematografiche di sempre. Ecco un articolo su tutto quello che c'è da sapere sulla trilogia di Peter Jackson e le differenze con le opere di Tolkien

Condividi l'articolo

Il Signore degli Anelli – Le Due Torri (2002)

Il Signore degli Anelli - Le due torri
particolare della locandina de Il Signore degli Anelli – Le due torri

Dopo il grandissimo successo di critica e di pubblico del primo capitolo, Le Due Torri (le cui riprese sono state fatte in concomitanza con quelle del primo capitolo) esce nei cinema americani l’anno successivo. Capitolo di mezzo della trilogia di Jackson, il film continua sulla scia vincente del primo.

Il Signore degli Anelli – Le Due Torri bissa il successo de La Compagnia dell’Anello, aggiudicandosi però soltanto due statuette: quella per il miglior montaggio sonoro e quella per i migliori effetti speciali.

Trailer

La trama

La trama prende piede dagli eventi narrati nel primo capitolo. La Compagnia dell’Anello si è sciolta, ed ora Frodo e Sam proseguono soli per la via di Mordor. Aragorn, Legolas e Gimli, dopo la morte di Boromir, inseguono gli Uruk-hai che hanno rapito Merry e Pipino.

Arriveranno così nelle terre di Rohan, dove un’oscura presenza ha invaso la mente del Re del Mark, Théoden. Nel frattempo Merry e Pipino si ritroveranno nella Foresta di Fangorn, dove ci cela un’antica forma di vita.

Frodo e Sam però non sono soli nella loro avventura. Ben presto si unirà a loro Gollum, i cui intenti non sono ancora ben chiari, che li condurrà sulla dura via per la terra del Signore Oscuro.

LEGGI ANCHE:  Il Signore degli Anelli: vietato tradire Tolkien, ecco le regole per la serie tv

Sceneggiatura

Più votato all’azione, specialmente per la lunga sequenza dedicata all’epica battaglia del Fosso di Helm, questo secondo capitolo si mantiene ben in linea con il suo predecessore.

Jackson sceglie di alternare la narrazione dei tre gruppi dell’ormai dissolta Compagnia. Ne risulta una narrazione meno lineare del capitolo precedente, contrariamente a quanto fatto da Tolkien nel libro. A ben vedere è per una scelta più che sensata, che permette di alternare molto bene le sequenze più descrittive a quelle d’azione.

Effetti speciali e scenografia

Continua il grande lavoro sugli effetti speciali della Weta Digital. In questo capitolo si aggiunge inoltre lo straordinario lavoro sul personaggio di Gollum. Il tormentato ex hobbit è stato modellato sull’attore Andy Serkis ed è estremamente realistico ed espressivo. In questo video si vede come fu realizzato e la sua evoluzione nella successiva saga de Lo Hobbit.

Anche per l’animazione degli Ent è stato fatto un grande sforzo produttivo, così come per il nucleo del film, la battaglia del Fosso di Helm.

L’intera struttura era in realtà un modellino alto circa 80 cm. Le riprese sono state effettuate in set esterni per poi essere inserite all’interno della fortezza tramite la tecnologia digitale.

Cast

Gran parte del cast arriva dal primo capitolo. Ci saluta Sean Bean, il cui personaggio, Boromir, muore nel corso del primo capitolo, mentre si aggiungono al cast Andy Serkis (Gollum/Smeagol), Bernard Hill (Théoden), Miranda Otto (Éowyn), David Wenham (Faramir), Brad Dourif (Grima Vermilinguo), Karl Urban (Éomer).

LEGGI ANCHE:  LOTR, addio a Will Poulter, ecco il sostituto

Recensione

Capitolo di mezzo della trilogia di Peter Jackson, Il Signore degli Anelli – Le Due Torri prosegue sul solco epico lasciato in eredità dal capitolo precedente. La resa dei conti si fa sempre più vicina e lo scacchiere sempre più delineato.

Grazie agli Ent Jackson può introdurre al tema della natura e della sua progressiva distruzione da parte dell’uomo. Tolkien dichiarò di non amare le interpretazioni allegoriche che vennero date al suo libro, ma è difficile non ravvisare gli spettri del capitalismo più sfrenato nell’opera di Saruman.

Lo stregone che disbosca per creare fucine e che muove battaglia verso gli ultimi uomini liberi sa di scontro ultimo per la salvezza del mondo (e forse lo è davvero). Ma sa anche della fine della cavalleria, con la scoperta della polvere da sparo che rassomiglia ad un passo dell’Orlando furioso di ariostiana memoria.

L’aspetto visivo è forse ancora più maestoso, impreziosito dalla lunga sequenza dedicata alla battaglia del Fosso di Helm, momento centrale nell’economia del capitolo.