Hunger Games, tutto quello che c’è da sapere sulla saga di Suzanne Collins

Il mondo di Hunger Games sta per tornare con un romanzo prequel: per l'occasione ripercorriamo la trilogia originale

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Hunger Games – La Ragazza di Fuoco

La ragazza di fuoco è arrivato in libreria per la prima volta nel 2009 e con le sue 375 pagine rappresenta un perfetto romanzo di transizione, un ponte che lega l’ingenuità del primo romanzo con quello che sarà poi il destino di personaggi.

La ragazza di fuoco, la trama

Katniss forse pensava di aver archiviato i suoi giorni nell’arena, i momenti più bui attraversati dopo essersi offerta come volontaria per salvare sua sorella.

Ma la ragazza ben presto dovrà fare i conti con una brutta sorpresa: l’arena, infatti, reclama di nuovo la sua attenzione. Per il 75° anno di Hunger Games, il presidente Snow ha indetto un’edizione della memoria.

Nell’Arena scenderanno infatti i vincitori delle edizioni passate: qualora un distretto abbia più vincitori si procederà al sorteggio o ci si offrirà volontari. Katniss, che è l’unica vincitrice di sesso femminile in vita sa che il suo ruolo è già prestabilito.

Dovrà dunque tornare nell’arena, rivivere di nuovo il terrore di non riuscire a tornare a casa. Ma stavolta c’è un ostacolo aggiuntivo: Snow l’ha elevata al ruolo di nemica di Panem, riconoscendo in lei la miccia che potrebbe fare esplodere la rivoluzione. Per questo è necessario piegare Katniss.

Hunger Games
Una scena dal film La Ragazza di Fuoco

I nuovi personaggi

Con l’Edizione della Memoria degli Hunger Games, naturalmente, entrano in gioco nuovi personaggi, assenti nel primo romanzo.

Finnick Odair

Finnick è uno dei vincitori di un’edizione passata degli Hunger Games. Proveniente dal Distretto 4 è sopravvissuto all’edizione dei giochi che si è svolta dieci anni prima l’inizio della saga, riuscendo a vincere anche un record: essere il vincitore più giovane degli Hunger Games.

È descritto come un ragazzo di straordinaria bellezza: e proprio questa gli permise di vincere la sua edizione, grazie anche a un tridente ottenuto grazie agli sponsor, che rimane l’arma che lo contraddistingue. Nei film ha il volto di Sam Claflin.

Hunger Games
Sam Claflin è Finnick in Hunger Games

Johanna Mason

Johanna Mason è il tributo femminile del Distretto 7 chiamato a partecipare all’Edizione della Memoria.

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Dall’atteggiamento spigliato e vagamente arrogante, la donna è molto furba e aiuterà Katniss anche a costo di mettere a repentaglio la sua vita. Nella saga cinematografica è interpretata da Gena Malone.

Mags e Anna

Mags è un’altra dei tributi chiamati a tornare nell’arena. È anziana, ma si offre comunque volontaria, pur immaginando che l’edizione della memoria sarà la sua fine.

Parte, tuttavia, per evitare ad Anna Cresta di partire: la ragazza, infatti, era impazzita durante la sua edizione di Hunger Games, riuscendo a vincere solo per un colpo di fortuna.

Fragile e smarrita, Anna non avrebbe alcuna chance di farcela. Più tardi Anna verrà usata come forma di tortura nei confronti di Finnick, innamorato di lei. Mentre Mags si rivelerà un’alleata sincera e fidata per Katniss.

Beetee e Wiress

Beetee e Wiress sono altri due tributi che partecipano all’edizione dei 75° Hunger Games. La loro presenza all’interno dell’arena e del gruppo di Katniss potrebbe fare davvero la differenza.

Il romanzo della propaganda e della libertà

A differenza del primo libro di Hunger Games, che era quasi interamente incentrato sull’azione e sul tema della sopravvivenza, questo secondo capitolo affronta temi più profondi.

Naturalmente non viene mai a mancare l’azione, trattandosi comunque di una storia all’interno di un’arena dove si uccide per rimanere vivi. Ma con questo secondo romanzo, Suzanne Collins comincia a tratteggiare i lineamenti di un mondo che contrappone la propaganda e la libertà.

Da una parte, infatti, c’è una Katniss che è costretta – in qualità di vincitrice – a fare il giro di tutti i distretti, cercando di ripetere parole propagandistiche per cercare di convincere il Presidente Snow che lei non è una minaccia.

Dall’altra, però, c’è una Katniss che non riesce a fingere, che non riesce a non vedere quello che accade intorno a lei: le dita che si alzano verso la ghiandaia imitatrice, le vite spezzate di chi continua a credere in un futuro migliore, gli abusi di potere che colpiscono le persone che ama.

Ecco perché La Ragazza di Fuoco può essere visto come un libro-ponte: pur non abbandonando l’ambientazione familiare dell’arena, si lancia in avanti, verso quello che viene narrato nell’ultimo libro: la rivoluzione.

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Hunger Games – Il canto della rivolta

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Jennifer Lawrence nell’ultimo capitolo della saga

Il Canto della Rivolta, uscito nel 2010, è l’ultimo libro della trilogia che rappresenta le avventure di Katniss e dei suoi amici, ormai sempre più invischiati nelle trame di un paese corrotto che ha bisogno del fuoco della rivoluzione.

La Trama

Non ci dilunghiamo, in questo caso, sulla trama, per non correre il rischio di fare spoiler per quei pochi che ancora non hanno letto la trilogia.

Basterà sapere che il terzo e ultimo volume è il romanzo della guerra, il romanzo del combattimento ad ogni costo per il sogno di una vita che, finalmente, sia degna di essere vissuta.

L’ambientazione

Per la prima volta, con Il canto della Rivolta, la saga di Hunger Games cambia totalmente ambientazione. Naturalmente ci sono ancora i profili di Panem e di Capitol City, ma niente più arena, niente più Distretto 12.

Con il capitolo finale – che è stato trasposto in ben due film al cinema – l’azione si sposta in un luogo inatteso, che quasi fa parte delle leggende: il Distretto 13. Una vera e propria basa che sembra trasformare la saga da un racconto distopico a qualcosa che somiglia di più alla fantascienza.

Un romanzo conclusivo che convince a metà

Nonostante i due libri precedenti avessero rispettato le aspettative dei lettori, andando anche oltre, Hunger Games – Il canto della Rivolta non riesce a restituire al pubblico quello che aveva promesso.

Il romanzo scorre abbastanza lento, a tratti assurdo, con delle scene e delle motivazioni da parte dei personaggi che rimangono a galleggiare nelle lacune narrative da cui sono circondate.

Persino la natura dei personaggi viene in qualche modo messa in discussione, come se Suzanne Collins si fosse stancata di scrivere e volesse arrivare il prima possibile verso il (banale) finale.

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