Quarantena Cinefila | Ottant’anni di Cinema in 8 film fondamentali

Condividi l'articolo

Quarantena, ovvero: il periodo migliore per (ri)scoprirsi cinefili. 8 film fondamentali

Anni ’70: Apocalypse Now non è un film sul Vietnam

film fondamentali, Apoclaypse Now

È il Vietnam. L’inferno in terra di un’ America che negli stessi anni vinceva il Cielo e conquistava la Luna. Ed è in questo inferno che Francis Ford Coppola ci condusse nel 1979, realizzando uno dei progetti cinematografici più estremi e complessi di sempre. Non c’è alcuna invenzione filmica in Apocalypse Now, non c’è alcuna drammatizzazione. L’incanto dello schermo lascia spazio ad un iper-realismo probabilmente ancora insuperato all’interno del genere. Così le immagini ci travolgono in tutta la loro maestosa potenza, senza alcuna patina di finzione.

Il realismo non cede mai il passo però a mero documentarismo. A costo di enormi sforzi di produzione e sfide registiche davvero complesse, Coppola non rinuncia in nessun momento a fare del grande cinema. Il culto pagano instaurato dal colonnello è quindi l’occasione perfetta per inscenare magnifiche sequenze corali, nonché uno degli esempi di montaggio analogico più grandi di tutta la storia del cinema. O ancora, il viaggio sul fiume ha permesso al leggendario Vittorio Storaro di lavorare per variazioni sulla fotografia ambientale.

La missione del capitano Willard si snoderà quindi in un tortuoso percorso fatto di momenti davvero marchiati a fuoco nell’immaginario collettivo. Basta pensare alla Cavalcata delle valchirie di Wagner che accompagna trionfale l’incursione degli elicotteri sul villaggio vietcong. Una progressione che sembra davvero una discesa agli inferi che mira al colonnello Kurtz. Ideale antagonista del film, è in realtà il polo in cui si concentra l’assurdo illogico di quel conflitto. Lo scontro tra i due quindi non sarà solo la resa dei conti, ma il confronto tra miti primordiali, idee, mondi distanti.

E sceglierne tre tra gli anni ’70 è davvero difficile:

Talmente difficile che…

E in più Nashville, perfetto per entrare nel mondo cinematografico di Robert Altman; Stalker di Andrej Tarkowski per chi vuole misurarsi con il grande autore russo e C’eravamo tanto amati per conoscere l’imprescindibile Ettore Scola.