Sanremo 2020: serata cover, le nostre pagelle

Ecco come è andata la terza serata del Festival di Sanremo, quella delle cover

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Elodie e Aeham Ahmad – Adesso tu [5/10]

Un’interpretazione regolare impreziosita dall’accompagnamento del pianista siriano Aeham Ahmad, che purtroppo anche così poco può rispetto alla carica emotiva dell’originale di Eros Ramazzotti. Complice paradossalmente la capacità vocale di Elodie, la quale, fin troppo concentrata sulla tecnica, tra strofa e ritornello non comunica adeguatamente il climax della composizione.

Rancore, Dardust e La rappresentante di lista – Luce [8/10]

Una scelta coraggiosa quella di Rancore e compagni, che rimuovono le strofe dell’originale di Elisa per lasciare spazio alla ben nota poetica del rapper; il quale, anziché seppellire il significato delle parole sostituite ne interpreta lo spirito e lo espande. La presenza degli ospiti non può che impreziosire ulteriormente una performance che alterna tra pop/rock potente e rap intenso e catartico. Finalmente, tra l’altro, il mago Dardust compare in prima persona, prendendosi assieme ai suoi colleghi un meritato applauso.

Pinguini Tattici Nucleari – Settanta volte [10/10]

Finalmente i Pinguini Tattici Nucleari mostrano il loro “vero” volto. In un’operazione molto alla Elio e le Storie Tese, il gruppo comprime in una canzone sola: Papaveri e papere di Nilla Pizzi; Nessuno mi può giudicare di Caterina CaselliGianna di Rino Gaetano; Sarà perché ti amo dei Ricchi e Poveri; Una musica può fare di Max Gazzè; Salirò di Daniele Silvestri; Sono solo parole di Noemi; e, chiusura in bellezza, Rolls Royce di Achille Lauro. Un’esibizione musicalmente perfetta, impeccabile e, a Sanremo, solo da applaudire.

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Enrico Nigiotti e Simone Cristicchi – Ti regalerò una rosa [6/10]

Enrico Nigiotti viene immediatamente eclissato dal carisma di Simone Cristicchi, che d’altra parte è l’autore e primo e più memorabile interprete della canzone. La voce di Nigiotti accosta a quella di Cristicchi piuttosto inutilmente, senza nulla aggiungere a quanto già quest’ultimo aveva fatto alla perfezione a Sanremo 2007. Ragion per cui la re-interpretazione non è da considerarsi particolarmente riuscita, se non in virtù della validità effettiva del pezzo.