Un labirinto, una serie test ed una sola via di fuga. The Cube trascina lo spettatore all’interno di una macchina mortale, dove l’umanità viene continuamente messa alla prova, attraverso enigmi e dilemmi etici. Ancor prima che James Wan potesse ideare il suo primo capitolo di Saw, Vincenzo Natali aveva l’intuizione di calare la società all’interno di un’ecosistema ristretto ed alterato. Una trappola capace di frantumare la maschera di facciata di ogni singola persona, portandola ad emergere attraverso il proprio istinto di sopravvivenza. Un meccanismo perverso, indecifrabile ed ignoto, che potrebbe rappresentare non solo l’ignoto, ma anche la vita stessa.
5) Dal Tramonto all’alba – Robert Rodriguez (1996)
Due criminali, due fratelli, due uomini in fuga dalla legge e che il destino lega ad una famiglia in vacanza, conducendo tutti in un solo posto: Il Tweety Twist. Un nome, che non è altro un gioco di parole, volto a suggellare poi tutto ciò che poi si verificherà al suo interno. Un luogo di perdizione, ai confini della legalità, dove il male regna sovrano ed incontrastato. Un film violento, volutamente sporco nella sua estetica, e che sceglie di esprimersi attraverso una componente visiva grottesca e da “serie b”.
Robert Rodriguez conDal Tramonto all’alba va a realizzare così un’opera divertente e coinvolgente, omaggio a quelle pellicole da drive-in, con cui il regista è cresciuto ed a cui più volte si è ispirato, per andare a comporre la propria concezione filmica. Una pellicola divenuta cult con il passare degli anni, anche grazie alla presenza di Quentin Tarantino che, oltre a recitare la sua parte, ne scrive in parte la sceneggiatura, inserendo elemento pulp ben al suo interno, ben amalgamati con il resto.
Continua a seguirci su LaScimmiaPensa.Com per le prossime puntate della nostra rubrica Film da vedere su Netflix.
