10 registi che odiano un proprio film

Il rapporto tra l'artista e la propria arte non è sempre sereno e spesso alcuni di loro arrivano a rinnegare le proprie opere. Ciò vale anche per i registi

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3. Dune di David Lynch (1985)

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Sting in una scena di Dune. A lato potete notare Jack Nance

Molti di voi conosceranno la travagliata storia della pellicola tratta dal famoso romanzo di Frank Herbert. Il progetto per molti anni passò di mano in mano fino a diventare realtà grazie ad Alejandro Jodorowsky che riuscì a coinvolgere artisti del calibro di Moebius, Salvador Dalì e Orson Wells. Il progetto di Jodorowsky non andò mai in porto e la regia fu affidata successivamente ad un giovane regista che si era distinto in quegli anni: David Lynch. Il visionario artista era alla prima grande prova della sua carriera, considerando anche che Dune all’epoca fu considerata una mega produzione.

I numerosi cambi di idee dei produttori e la palese confusione sul da farsi portarono Lynch a distanziarsi sempre più dalla pellicola, notandone soprattutto l’evidente mancanza di ritmo.

2. I Fantastici 4 di Josh Trank (2015)

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Lo sfortunato quartetto

Questo probabilmente è il caso più recente ed emblematico di registi che odiano un proprio film, poiché I Fantastici 4 non solo fu un aborto artistico conclamato ma distrusse anche la carriera al suo giovane regista. Difatti, Josh Trank dovette combattere per tutte le riprese con le interferenze dei produttori, sempre pronti a cambiare e a modificare l’idea del film che aveva Trank. Il risultato fu una pellicola senza anima e senza ritmo, ove in ogni scena è palese la pasticciata produzione. Gli strascichi di questo fallimento portarono l’estromissione di Trank dal mondo di Star Wars, di cui doveva dirigere uno spin-off, e tuttora, il giovane regista è in cerca di lavoro. Ci viene spontaneo dire: “e lasciateli lavorà ‘sti ragazzi, so’artisti”.

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