5 motivi per amare Dexter Morgan

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Dexter è una serie tv americana la cui storia ruota intorno al personaggio di Dexter Morgan, all’apparenza un tranquillo e metodico perito ematologo forense della polizia di Miami, in realtà un feroce e spietato serial killer, che agisce seguendo un rigoroso codice impostogli dal padre adottivo Harry.

Secondo il “codice di Harry”, che Dexter segue alla lettera, le sue vittime devono essere esclusivamente assassini, stupratori, pedofili e tutti coloro che potrebbero rivelarsi pericolosi per la società. Sebbene sia un sociopatico – incapace quindi di provare sentimenti genuini – con il passare del tempo instaura un rapporto di sincera amicizia con amici e colleghi, in particolare con la sorellastra Debra, che lavora con lui nel dipartimento di polizia di Miami.

Dexter è uno dei personaggi più complessi e dettagliati mai creati, non solo per quando riguarda il mondo delle serie tv, ma in senso più ampio. Gli episodi sono costruiti in modo tale da farci ascoltare ciò che pensa (essendo scanditi dalla sua voce fuori campo che spiega e analizza le varie situazioni), e creando un livello di empatia assoluto con il protagonista. Per molti spettatori Dexter è diventato molto più di un semplice personaggio: si rivedono in alcuni suoi comportamenti e ragionamenti, lo amano e a tratti addirittura lo venerano.

Noi proveremo a spiegarvi il perché.

1. Nella quotidianità, indossa una “maschera”

Dexter

Dexter è freddo, calcolatore e incapace di provare sentimenti reali; si sente “umano” solamente quando fa a pezzi, senza pietà, le vittime da lui designate. Questa sua “assenza” e apatia potrebbero destare dei sospetti nei suoi confronti, facendolo passare per un soggetto inquietante e poco raccomandabile.

Proprio per questo Harry insegnò a suo figlio a costruirsi una facciata per apparire normale e innocuo agli occhi degli altri, sfuggendo egli stesso alle indagini della polizia. Come parte del suo progetto di mascheramento, e per farsi apprezzare dalle persone che lo circondano, Dexter porta le ciambelle sul posto di lavoro tutte le mattine, tenta di ridere (seppur forzatamente) a tutte le battute e partecipa ai tornei di bowling serali organizzati da Batista e Masuka. A completamento di questo processo di mimetizzazione, frequenta Rita, una donna separata con due figli piccoli, Astor e Cody.

Il “macellaio di Bay Harbor” utilizza questa maschera di normalità per poter raggiungere i suoi scopi, proprio come facciamo noi nella vita di tutti i giorni. Molte volte vi sarà capitato di fare “buon viso a cattivo gioco” con un collega che non vi piace, di partecipare ad una cena a cui non vorreste andare, o semplicemente di incontrare per strada persone che non vedete da anni, ma che siete costretti ad ascoltare. Come Dexter, il lato più recondito della nostra mente, lo riserviamo solo a pochi e fidati eletti.

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2. Nonostante un passato difficile, è riuscito a rialzarsi dando un senso alla sua vita

Passato difficile

L’infanzia di Dexter è stata caratterizzata da un evento estremamente traumatico e che non solo lo ha reso ciò che è diventato, ma lo ha anche legato indissolubilmente all’elemento del sangue. Da allora è iniziato a crescere un “oscuro passeggero” dentro la sua mente, che va nutrito costantemente e che fa germogliare in lui un’irrefrenabile voglia di uccidere.

Questo evento scatenante (che non riveleremo per chi deve ancora gustarsi questa fantastica serie) non è stato voluto o cercato da Dexter, ma è semplicemente capitato. Nonostante ciò, grazie all’aiuto di Harry e alla sua caparbietà, è riuscito “a modo suo” a dare un senso alla sua esistenza, lottando ogni giorno per sentirsi vivo e parte integrante di un disegno più grande.

3. Meticolosità

Dexter

La meticolosità è sicuramente uno degli aspetti che rendono affascinante oltre ogni limite, questo personaggio. Dexter infatti, cura in maniera maniacale ogni dettaglio della sua vita, non lasciando nulla al caso; d’altronde, sdoppiandosi tra due vite e due identità differenti, è fondamentale una buona organizzazione.

Il suo modus operandi, ad esempio, ha come fine non solo quello di massimizzare la soddisfazione che deriva dall’uccidere le proprie vittime come fanno tutti gli assassini seriali, ma mira a minimizzare – se non eliminare – ogni indizio che potrebbe essere utilizzato dalla polizia scientifica. Dexter passa una considerevole quantità di tempo a preparare la “stanza della morte” dove verrà effettuato l’omicidio, coprendo tutto con plastica trasparente per catturare ogni minima quantità di sangue e per non lasciare tracce; spesso tutto viene decorato con oggetti relativi ai crimini della vittima e, in alcuni casi, con i cadaveri delle loro vittime.

Alla fine, le vittime vengono fatte a pezzi, e chiuse in sacchi per la spazzatura che vengono appesantiti con dei sassi presi dal porto in cui tiene la sua barca denominata “Slice of Life”. I sacchi sono sigillati con il nastro adesivo e vengono quindi gettati in mare dalla barca in una posizione ben precisa nell’Oceano. Dexter è solito inoltre prelevare un campione di sangue da ogni sua vittima, che custodirà gelosamente come trofei su alcuni vetrini numerati.

4. Purezza

Dexter

Dexter Morgan seleziona attentamente le sue vittime tra stupratori, assassini, pervertiti, tutte persone che secondo il suo codice meritano di morire. Non solo, prima di ucciderle indaga a fondo per trovare le prove della loro reale colpevolezza, deve essere certo che siano colpevoli.
Sotto questo punto di vista, il suo sembrerebbe quasi un servizio offerto all’umanità: ripulire le strade dalla feccia della società.

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La verità è che Dexter uccide perché uccidere fa parte della sua natura.
La giustificazione di un nobile intento nelle sue azioni non è altro che un pretestuoso tentativo di legittimare ciò che veramente è: uno spietato serial killer che non prova pietà né rimorso.

Dexter non è un serial killer perché uccide decine di persone, Dexter  uccide decine di persone perché è un serial killer. E’ qui che si manifesta tutta la sua purezza.
Ciononostante, egli si trova a dover far i conti con le abitudini e le sovrastrutture di una società di cui fa involontariamente parte, reprimendo la sua vera natura.

I suoi dialoghi interiori, la sua mancanza di empatia, la sua totale estraneità  a quelle che sono le patetiche vicissitudini delle persone normali.
Dexter semplicemente non è umano, nel senso più stretto del termine.
Potesse, ucciderebbe metà delle persone che incontra per il puro gusto di farlo, ma non lo fa per un semplice istinto di sopravvivenza.

Paradossalmente il momento in cui è più “umano” è quando mette in atto il suo macabro rito: solo allora, nel suo slancio omicida, riesce ad essere veramente se stesso liberando la sua vera natura.

(Scritto da Luca Valentini)

5. Super Dexter

Dexter

Il motivo per cui chiunque veda questa serie rimane inevitabilmente catturato dal personaggio di Dexter Morgan è molto semplice: sono poche infatti le serie tv a girare (quasi) interamente intorno al personaggio principale.

La narrazione interiore che accompagna lo svolgersi della trama, ci fa entrare in perfetta empatia col personaggio, ci fa capire il suo modo di ragionare, le sue emozioni, i suoi istinti.

Dexter è forse uno dei personaggi più geniali che si siano mai visti in circolazione.
Dotato di un Q.I decisamente sopra la media, è estremamente riflessivo, accorto, minuzioso quasi a livelli patologici. Nel suo lavoro, non a caso, è il numero uno (anche per via di una certa familiarità con le abitudini degli assassini).

Considerato il guru della scientifica, risolve quasi sempre i casi con molto anticipo rispetto ai suoi colleghi, permettendogli spesso di prendersi cura personalmente dei colpevoli…
Queste caratteristiche lo rendono un personaggio rispettato ed apprezzato da quasi tutti coloro con cui ha a che fare.

In effetti, a pensarci, Dexter Morgan presenta quasi tutte le caratteristiche di un supereroe: come Superman ha un’ identità segreta, appare improvvisamente nei momenti più critici, ed usa i propri “superpoteri” per risolvere le situazioni più critiche (o perlomeno per cambiare il corso degli eventi).

(Scritto da Luca Valentini)