13 serie tv con una fotografia ammaliante

Condividi l'articolo

13 serie tv con una fotografia ammaliante

Top of the Lake – il mistero del lago di Garth Davis e Jane Campion (2013- in corso)

12 serie tv con una fotografia ammaliante

Nuova Zelanda, una ragazzina arriva sulla riva di un lago e si immerge nelle acque ghiacciate. Il gesto, senza un’apparente spiegazione, verrà seguito dalla sua scomparsa. Si scoprirà subito che la dodicenne è incinta e si era tuffata nel lago sperando che le temperature rigide risolvessero il problema per lei. A seguire le indagini c’è la detective Robin Griffin (interpretata da Elizabeth Moss), che cercherà di comprendere cosa è accaduto, quasi arrivando all’ossessione. Un piccolo centro abitato, d’altronde, nasconderà non pochi segreti e omertà da parte dei suoi abitanti. Jane Campion crea atmosfere quasi irreali. L’aiuto arriva dal territorio sconfinato della Nuova Zelanda, che stupisce lo sguardo ma crea anche un senso di isolamento. Paesaggi sconfinati e personaggi pittoreschi, accompagnano lo spettatore in queste sette puntate. E’ stata rilasciata anche una seconda stagione, se così si può chiamare, dal titolo Top of The Lake – China Girl che vede la detective Griffin impegnata in un nuovo caso, ed altrettanti nuovi personaggi. Ma torniamo a noi con Il mistero del lago. Quando si parla di un thriller poliziesco, la banalità è dietro l’angolo. Ma non è così, per fortuna. Un’ottima sceneggiatura fa volare letteralmente tutti gli episodi. La Moss torna in pista dopo Mad Men, con una performance ben calibrata e mai forzata. Un viaggio in comunità quasi dimenticate dal mondo, in luoghi di una bellezza naturale disarmante: questo è Top of The Lake.

13 serie tv con una fotografia ammaliante

LEGGI ANCHE:  True Detective 1, un viaggio noir tra nichilismo e le paludi dell'animo umano -Recensione

True Detective (Prima Stagione) ideata da Nic Pizzolato (2014)

12 serie tv con una fotografia ammaliante

Parliamo della prima stagione, dove troviamo i detective Rust Cole (Matthew McConaughey) e Marty Hart (Woody Harrelson) risolvere un caso particolarmente criptico, nella paludi della Louisiana. Una ragazza viene ritrovata nuda e con uno strano copricapo. Un altro viaggio all’interno di comunità provinciali e ristrette, questa volta negli Stati Uniti d’America. Il filo che conduce al colpevole è intricato e sottile, ma i due detective hanno tutte le capacità per districarlo. Gli attori sono fenomenali: al nichilismo di Cole si oppone la razionalità e la semplicità di Marty. Un Matthew McConaughey mai così immerso nel personaggio, che è anche di una complessità e profondità che non si vede spesso in una serie televisiva. La coppia di agenti regge l’intera stagione, e la caratterizzazione dei personaggi secondari non è lasciata al caso, come le dinamiche familiari. Lo stato della Lousiana, abbinato all’atmosfera tesa e di mistero, cattura e dipinge scenari decadenti. Case tutte uguali e distese di paludi disabitate. L’America in piccolo, che non appare come siamo abituati a conoscerla. La sceneggiatura non è da meno: Pizzolato in collaborazione con Scott Lasser sforna un prodotto che colpisce. Basta anche solo soffermarsi sul nichilismo delle battute del detective Cole per intuire la grandiosità di True Detective. Abbiamo davanti un vero e proprio film lungo otto ore.